trentesima settimana di gravidanza

TRENTESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA: guida definitiva

Introduzione

La trentesima settimana di gravidanza è iniziata e al giorno che ti cambierà per sempre la vita, quello dell’arrivo del tuo piccolo, manca sempre meno.


Oggi voglio prenderti per mano per aiutarti a chiarire alcuni dubbi che, sicuramente, ti stanno affollando la mente.


Ti regalo un piccolo spoiler: in questo periodo il tuo cucciolo è grande come un bel cespo di lattuga.

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Quanti mesi sono trenta settimane di gravidanza?

trentesima settimana di gravidanza

La trentesima settimana di gravidanza è a cavallo tra settimo e ottavo mese.


Il primo va da 26+3 a 30+4, il secondo, invece, da 30+5 a 35 settimane e 0 giorni.

I sintomi della trentesima settimana di gravidanza

Nel corso della trentesima settimana di gravidanza, è normale avere a che fare con le smagliature e con una sensazione di prurito.


Se le prime sono frutto della rottura delle fibre di collagene, la seconda, che si associa spesso a una palese tensione, è provocata dall’estensione della pelle, che si adatta, giorno per giorno, alla crescita del bambino.

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Per quanto riguarda i sintomi relativi al seno, durante la trentesima settimana di gravidanza è possibile notare le areole dei capezzoli più scure.


Sulla pancia di alcune mamme, inoltre, compare la linea nigra.


Un altro sintomo frequente nel periodo della trentesima settimana è il palesarsi delle contrazioni di Braxton-Hicks.


Conosciute anche come false contrazioni, sono frutto dell’azione dell’ossitocina e hanno lo scopo preciso di rafforzare i muscoli uterini in vista del travaglio.

Ecco le loro caratteristiche:


  • Carattere non regolare

  • Durata compresa fra i 30 e i 60 secondi

  • Sensazione di leggero fastidio

  • Frequenza bassa


Per affrontare nel migliore dei modi quello che, alla trentesima settimana di gravidanza, è forse uno dei principali momenti di preparazione al travaglio, ritagliati dei momenti di rilassamento concentrandoti sulla respirazione.


Se preferisci, puoi anche farti un bel bagno caldo mettendo su la tua playlist preferita.

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A farti compagnia in questa trentesima settimana di gravidanza c’è anche il mal di schiena.


Causato innanzitutto da due fattori, ossia il sovraccarico lombare provocato dal peso di utero e bimbo e dall’azione della relaxina e degli estrogeni, che impattano su l'elasticità dei legamenti, può essere alleviato in diversi modi.


Non disperare se il mal di stomaco, alla trentesima settimana di gravidanza, è motivo di tormento.


Si tratta di una conseguenza della pressione dell’utero sugli organi dell’apparato digerente.


Allevialo con l’aiuto dell’osteopatia, che ottimizza l’escursione diaframmatica, dando sollievo a livello gastrico, e con trucchi alimentari come il fatto di consumare numerosi pasti frugali durante la giornata (non troppo pesanti e privi di cibi piccanti).

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30 settimane di gravidanza dolori basso ventre: a cosa sono dovuti?

trentesima settimana di gravidanza

Alla trentesima settimana di gravidanza, i dolori al basso ventre possono essere causati da fattori che vanno dai movimenti del feto, al processo di espansione dell’utero fino alle contrazioni preparatorie.

Quanti kg a 30 settimane di gravidanza?

trentesima settimana di gravidanza

Alla trentesima settimana di gravidanza, l’aumento ponderale è tra i 7 e i 10 kg rispetto all’inizio della gestazione.


Come sempre, ti ricordo che si tratta di stime generali e che ogni mamma deve considerare la sua storia e la sua strada verso il benessere.

Come sta crescendo il feto alla trentesima settimana di gravidanza?

Lungo una quarantina di cm, il tuo cucciolo, come già detto, alla trentesima settimana è grande più o meno come una lattuga.


Quanti kg pesa il feto a 30 settimane? Circa 1,3-1,4.


Come ricordo spesso, si tratta di numeri di massima, sui quali non ti devi fissare e pensare che, se non rientra in questi range, il tuo bambino non sia in salute.


Alla trentesima settimana di gravidanza - e non solo - ci sono una marea di segnali da “leggere” che vanno oltre i numeri del peso e della lunghezza.

Nel corso della trentesima settimana di gravidanza, si assiste a un’ulteriore riduzione quantitativa del liquido amniotico.


Si tratta di un cambiamento fisiologico e fondamentale per garantire, al piccolo, il giusto spazio per muoversi nell’utero.


Dal momento che, nonostante quanto appena specificato, lo spazio è comunque estremamente scarso rispetto all’inizio della gestazione, il piccolo, alla trentesima settimana di gravidanza, assume sempre più spesso la posizione fetale.

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Con sempre meno lanugine sul suo piccolo corpo, il feto alla trentesima settimana di gravidanza può provare dolore - prima di arrivare a questa conclusione, la scienza è stata interessata da un fervente dibattito - e sviluppa la tendenza a essere, una volta nato, mancino o destro.

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Nascere a 30 settimane di gravidanza: quali sono i rischi?

La nascita alla trentesima settimana di gravidanza è classificata come parto prematuro precoce (tra 28 e 32 settimane di gravidanza).


In tale evenienza, ci si troverebbe davanti a rischi neurologici ridotti rispetto a quadri di parto prematuro in momenti precedenti della gestazione, ma con la necessità di affrontare un’alta vulnerabilità alle infezioni e importanti difficoltà respiratorie.


Grazie alla continua evoluzione e specializzazione degli approcci terapeutici, i tassi di sopravvivenza sono cresciuti notevolmente nell’arco di pochi anni.

Quali esami fare?

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Sono diversi gli esami che, alla trentesima settimana di gravidanza, puoi fare per prenderti cura al meglio della tua salute e di quella del tuo piccolo:


  • Controllo della pressione: se i valori sono alti, potrebbe essere un segno di gestosi.

  • Esame delle urine con urinocoltura.

  • Vaccino contro la pertosse, in modo da proteggere il neonato dalla malattia in attesa dell’avvio del calendario vaccinale.

  • Toxotest.

  • Dosaggio degli anticorpi del Citomegalovirus (CMV).

Ecografia 30 settimane di gravidanza: si fa o no?

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Alla trentesima settimana di gravidanza, non è più indicata l’esecuzione dell’ecografia.


Nel corso delle visite periodiche, l’ostetrica monitora la situazione e, in caso di anomalie, raccomanda l’esecuzione di una terza ecografia dopo la morfologica.

Cosa mangiare a trenta settimane di gravidanza?

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Ora che sei arrivata alla trentesima settimana di gravidanza, non devi fare altro, lato alimentazione, che continuare a seguire quello che hai fatto fino ad ora.


Metti sempre al centro delle tue scelte a tavola la dieta mediterranea.


Frutta e verdura di stagione, cereali possibilmente integrale - cerca di variare il più possibile - fonti di grassi buoni, legumi: ecco le basi di quello che è il regime alimentare migliore al mondo, un approccio che va benissimo anche durante la dolce attesa.

Ricorda di dividere equamente le proteine tra fonti di origine animale e alimenti vegetali e che, nel caso del ferro, la carne rossa non è l’unica fonte.


Concentrati anche sui legumi, alleati preziosi del benessere alla trentesima settimana di gravidanza e non solo.


Attenzione, però: dato che contengono ferro non eme, la forma meno biodisponibile, è importante associare una fonte di vitamina C.

Ecco un piccolo ripasso degli alimenti vietati , che devi continuare a bandire dalla tua dieta durante la trentesima settimana di gravidanza e oltre per prevenire le tossinfezioni:


  • Frutta e verdura crude e non lavate accuratamente: non limitarti all’ammollo, ma passale una per una sotto l’acqua corrente, strofinandole in modo da eliminare le oocisti del toxoplasma gondii.

  • Affettati crudi (puoi mangiare, in quantità moderate, prosciutto cotto, mortadella, fesa di tacchino).

  • Uova crude non pastorizzate e preparazioni che le contengono, tra cui la maionese fatta in casa (quella del supermercato non dà problemi).

  • Carne e pesce crudi o poco cotti.

  • Formaggi erborinati crudi.

  • Formaggi a rapida stagionatura preparati con latte crudo.

Parlo ora di un argomento a cui tengo molto: la prevenzione delle coliche neonatali durante i mesi dell’attesa.


Dato che sei ormai alla trentesima settimana di gravidanza, avrai senza dubbio sentito dire più volte, magari da qualche amica già mamma che ci è passata, che sono fisiologiche e causate dall’immaturità intestinale del piccolo: non è affatto così! Prima di continuare a leggere, guarda il video qui sotto.

Come ricordo nel video, la scienza ha ormai scoperto che le coliche neonatali, problematica multifattoriale che causa notevole disagio ai genitori, possono essere collegate all’infiammazione intestinale dei piccoli (interessante è questo studio del 2018).


Dato che la colonizzazione batterica intestinale del cucciolo avviene ben prima del parto, ma già nella vita fetale, la trentesima settimana di gravidanza, periodo in cui il piccolo acquisisce la capacità di distinguere i vari sapori dei cibi che la mamma mangia, è un momento perfetto per dare una svolta alla tua alimentazione.


In che modo? 


Eliminando i cibi pro-infiammatori, ossia i latticini, le farine raffinate, i dolciumi, le carni lavorate, i fritti (giusto per citarne alcuni).

Quali sport fare alla trentesima settimana di gravidanza?

Nel corso della trentesima settimana di gravidanza, lo sport è un alleato senza pari nel percorso di preparazione al travaglio.


Anche se, per via delle dimensioni della pancia, alla trentesima settimana di gravidanza è normale che capitino dei momenti in cui la voglia di fare movimento è zero.


Non devi assolutamente demordere!


Per fortuna, puoi fare riferimento a discipline a basso impatto come lo yoga e il Pilates. 

Il primo, oltre a favorire relax, consapevolezza corporea e un lavoro ottimale sulla flessibilità consente, attraverso asanacome quella cosiddetta della dea - Utkata konasana - di favorire l’apertura del bacino attraverso la posizione accovacciata, importantissima per prepararsi, ora che sei alla trentesima settimana di gravidanza, alla gestione del travaglio.


Grazie al Pilates puoi, tra le varie cose, allenare il pavimento pelvico attraverso esercizi propedeutici come quello basato sulla respirazione diaframmatica.

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