Pressione alta in gravidanza: cosa succede, cosa fare, valori normali
Introduzione
La pressione alta in gravidanza è un’evenienza che merita attenzione da parte della futura mamma e delle figure professionali che la seguono nella dolce attesa.
Se sei incinta e ti preoccupa la possibilità di avere a che fare con questa problematica, l’articolo in questa pagina fa per te!
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Pressione alta in gravidanza: la classificazione
Quando si parla di pressione alta in gravidanza - ipertensione - si inquadra una situazione che può essere classificata come segue:
Ipertensione cronica: in questi casi, si ha a che fare con un quadro caratterizzato da valori della pressione arteriosa anomali già prima della gravidanza;
ipertensione gravidica: in questo frangente, invece, si parla di un aumento anomalo della pressione dopo le 20 settimane di gravidanza (generalmente, la pressione alta in gravidanza si palesa verso le 37 settimane). Il quadro appena descritto tende a risolversi entro le 6 settimane dal parto.
Quali sono le conseguenze quando la mamma ha la pressione alta in gravidanza? Ne parliamo nel prossimo paragrafo!
La pressione alta in gravidanza è pericolosa?
Sì, la pressione alta in gravidanza è pericolosa.
Premettendo il fatto che, nella maggior parte dei casi, sono le donne che soffrivano di ipertensione già prima di rimanere incinte ad avere a che fare con le problematiche più gravi, ricordiamo che tra le principali spicca la gestosi (o preeclampsia).
Ecco l’elenco delle altri possibili conseguenze della pressione alta in gravidanza:
Degradazione dei globuli rossi;
insufficienza cardiaca e renale;
scarsa crescita intrauterina;
distacco di placenta;
ictus;
morte endouterina fetale.
In caso di ipertensione cronica, è cruciale che la futura mamma si sottoponga ad attenti controlli.
Questi ultimi, devono prendere in considerazione pure la funzionalità renale e ovviamente l’accrescimento del piccolo.
Come si diagnostica l'ipertensione in gravidanza?
La diagnosi di pressione alta in gravidanza si formula a seguito degli ordinari controlli prenatali, nel corso dei quali lo specialista che segue la gravidanza utilizza lo sfigmomanometro.
Nei frangenti in cui il quadro di valori anomali della pressione si presenta per la prima volta durante la gravidanza, vengono prescritti esami finalizzati a escludere la presenza di patologie in corso.
Quanto deve essere la pressione di una donna incinta?
Per avere le idee più chiare sui quadri di pressione alta in gravidanza, è utile capire quali sono i valori ideali della pressione arteriosa per una donna incinta.
Le linee guida internazionali, in particolare quelle del 2018 stilate dagli esperti della European Society of Cardiology e dell’European Society of Hypertension, raccomandano di mantenersi, in gravidanza e non solo, entro questi range:
Pressione sistolica: sotto i 120 mmHg;
pressione diastolica: valori inferiori agli 80 mmHg.
Per avere la certezza di un output realistico, è importante misurare la pressione possibilmente sempre alla stessa ora, in una situazione di tranquillità emotiva e in posizione seduta (puoi anche stare sdraiata sul fianco).
Quello che conta è evitare la posizione supina.
A causa della pressione dell’utero sulla vena situata dietro la cavità addominale materna, il rischio è quello di ritrovarsi con in mano valori falsati, nello specifico troppo bassi.
Quando andare in ospedale?
In caso di incremento rapido dei valori della pressione arteriosa - dopo la prima misurazione, è opportuno attendere cinque minuti per effettuare quella successiva - è opportuno recarsi al pronto soccorso.
Come si tratta la pressione alta in gravidanza?
Il trattamento della pressione alta in gravidanza può prevedere diverse strade. Una di queste è la somministrazione di farmaci antipertensivi .
Indicata a seconda della gravità dell’anomalia dei valori e della funzionalità renale, prevede il ricorso a medicinali simili a prescindere dal fatto che la futura mamma abbia l’ipertensione cronica o quella gestazionale.
In caso di ipertensione gestazionale, capita spesso che non ci sia effettiva necessità di ricorso a terapie farmacologiche.
Quasi tutti compatibili con la dolce attesa, i farmaci contro la pressione alta in gravidanza sono diversi. Ecco alcuni dei più famosi:
Medicinali a base di metildopa, che contribuiscono a ridurre i valori pressori rilassando i vasi sanguigni;
beta-bloccanti;
antagonisti del calcio.
Nei casi in cui la futura mamma ha la pressione alta in gravidanza o valori classificati come moderatamente alti, è possibile che il parto venga programmato fra le 37 e le 39 settimane.
Lo si può ulteriormente anticipare di fronte a quadri di preeclampsia o dopo aver riscontrato una crescita ridotta del feto.
Come abbassare la pressione alta in gravidanza: consigli alimentari (e non solo)
Lo stile di vita della futura mamma può avere un impatto notevole quando si parla di come abbassare la pressione alta in gravidanza.
Molto utile, per esempio, è ridurre il contenuto di sale nella dieta quotidiana.
Nel videocorso della nutrizionista Dottoressa Federica Dell’Oro, acquistabile cliccando sul pulsante alla fine di questo paragrafo, potrai trovare altre dritte preziose per un’alimentazione sana in gravidanza.
In caso di ipertensione di grado lieve o moderato, il curante può anche raccomandare il riposo (importantissimo, come ricordo in questo articolo, è coricarsi sul fianco sinistro).