ventitreesima settimana di gravidanza

VENTITREESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA: cosa succede alla mamma e al feto

Introduzione

Sei arrivata alla ventitreesima settimana di gravidanza e, soprattutto se sei al primo figlio, avrai sicuramente iniziato a prendere informazioni su forum e altri spazi online.


Fermati un attimo e smetti di navigare il web a caso: hai finalmente trovato un punto di riferimento per scoprire informazioni scientifiche e puntuali.


Piccolo spoiler: in questo periodo dell’attesa, il tuo bimbo ha misure paragonabili a quelle di una grossa arancia.

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Quanti mesi sono 23 settimane di gravidanza?

ventitreesima settimana di gravidanza

La ventitreesima settimana di gravidanza si colloca nel pieno del sesto mese.


Quest’ultimo inizia a sua volta a 22+0 e termina a 26+2.

Quanti kg a 23 settimane di gravidanza?

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Doverosa premessa: ogni mamma, con la sua storia di dolce attesa e il suo corpo, è unica.


Ecco perché quando si parla di aumento di peso, è sempre bene ragionare di stime di massima.


Quelle della settimana 23 parlano, in caso di mamma normopeso e di gravidanza singola, di un incremento ponderale compreso tra 4,6 e 6,9 kg.

I sintomi della ventitreesima settimana di gravidanza

In questa ventitreesima settimana di gravidanza, potresti avvertire un incremento della frequenza cardiaca e della temperatura corporea.


Nulla di allarmante!


Si tratta di un segnale del maggior lavoro che la tiroide compie per sostenere la crescita del feto.


La pressione dell’utero sulla vescica è invece alla base del bisogno sempre più frequente che hai di urinare.

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Un altro sintomo che domina le tue giornate di mamma alla ventitreesima settimana di gravidanza è il mal di schiena.


Sei nel pieno del secondo trimestre.


Alla luce di ciò, la causa che provoca quella che è un’evenienza a dir poco fastidiosa è il sovraccarico muscolo-articolare della regione lombare (e non solo).


Nel secondo trimestre, infatti, iniziano già a concretizzare la loro azione di aumento della lassità dei legamenti gli estrogeni e la relaxina.



La loro azione è decisiva ai fini della preparazione del corpo sia alla crescita del feto, sia al parto.


Come gestire al meglio la situazione?


  • Dormi con un cuscino specifico per la gravidanza.

  • Dedicati a discipline sportive che permettono di agire in maniera mirata sul problema (dedicheremo un paragrafo ad hoc).

  • Effettua esercizi di scarico.



Uno dei più efficaci puoi vederlo all’inizio di questo video e prevede l’assunzione della posizione quadrupedica.


Spoiler: iniziare a esercitarti ora, nei giorni della ventitreesima settimana di gravidanza, è utile non solo per il mal di schiena, ma anche perché si tratta di una posizione perfetta per travagliare.


Cerca, quando la gestisci, di lasciare andare il più possibile la pancia verso il basso.

Il mal di schiena, insieme con le modifiche dell’assetto ormonale, può altresì causare l’insorgenza di una fastidiosa insonnia.


Fra le altre cause troviamo il reflusso gastroesofageo, a sua volta provocato dalla lassità dello sfintere esofageo per via dell’azione di progesterone ed estrogeni e da fattori meccanici, ossia la continua pressione dell’utero sugli organi materni.


Ecco le regole da seguire per affrontare la situazione e vivere in maniera più serena la ventitreesima settimana di gravidanza (e quelle successive):


  • Non coricarti subito dopo aver mangiato.

  • Consuma pasti frugali e possibilmente privi di alimenti piccanti e/o troppo acidi.

  • Utilizza il già citato cuscino per la gravidanza.

  • Aiutati con tecniche di respiro consapevole.

Si sentono i movimenti fetali?

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Alla ventitreesima settimana di gravidanza, dovresti già aver iniziato a sentire i movimenti del tuo bambino.


Sempre tenendo conto dell’influenza di fattori come la posizione della placenta e la rappresentazione di tessuto adiposo ricorda che, in questo periodo, può essere normale avvertire dei sussulti quando ha il singhiozzo.


Si possono sentire, inoltre, i movimenti quando si appoggia la mano sul grembo.

23 settimane di gravidanza e non lo sento: cosa fare?

Se hai già iniziato a sentire i movimenti fetali, puoi stimolare mangiando qualcosa di dolce e ponendoti in ascolto del tuo bambino in un contesto tranquillo, spegnendo gli stimoli sensoriali attivanti la razionalità.


Se, così facendo, avverti almeno dieci movimenti in 30 minuti, vuol dire che va tutto bene.

Come sta crescendo il feto?

Lungo tra i 28 e i 30 cm e con un peso che si aggira attorno ai 530 grammi - si tratta, ribadisco, di stime di massima, che non devono essere messe al centro dei propri pensieri - il feto alla ventitreesima settimana di gravidanza ha misure e volumi affini a quelle di un’arancia di dimensioni importanti.


Tra i cambiamenti di questa ventitreesima settimana di gravidanza è possibile chiamare in causa lo sviluppo del pancreas, fondamentale per il metabolismo degli zuccheri.

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Tra i cambiamenti di questa ventitreesima settimana di gravidanza è possibile chiamare in causa lo sviluppo del pancreas, fondamentale per il metabolismo degli zuccheri.


Con ancora sufficiente spazio a disposizione per muoversi nella cavità amniotica, il tuo piccolo esercita quotidianamente i muscoli, i tendini e le articolazioni, con tutti i vantaggi del caso per quanto riguarda l’affinamento dei sensi.


In questo periodo, il tuo piccolo allena anche il sistema digestivo. 


Lo fa ingerendo, quotidianamente, circa 400 ml di liquido amniotico.

Proseguendo con il nostro piccolo viaggio alla scoperta dei cambiamenti che caratterizzano la ventitreesima settimana di gravidanza, ricordiamo il progressivo processo di rivestimento degli alveoli dei suoi piccoli polmoni da parte del surfattante polmonare.


Questo complesso tensioattivo fosfolipoproteico, alla cui secrezione provvedono le cellule alveolari di classe II, ha un compito di massima importanza: contribuisce infatti a mantenere pulito l’intero sistema bronchiale e a prevenire il collasso degli alveoli durante l’espirazione.

Quanto dorme il feto a 23 settimane di gravidanza?

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Nel periodo della ventitreesima settimana di gravidanza, il tuo bimbo dorme, in media, una ventina di ore al giorno

Quali esami fare?

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Archiviata la finestra utile per l’esecuzione dell’ecografia morfologica, che si dovrebbe fare tra le 20 e le 22 settimane, esistono altri momenti utili per capire se le cose stanno andando bene.


Ecco gli esami che dovresti fare in questo periodo:

  • Esame delle urine con urinocoltura.

  • Misurazione della pressione arteriosa (valori troppo alti possono essere un sintomo di gestosi).

  • Dosaggio degli anticorpi della toxoplasmosi, della rosolia e del Citomegalovirus.


Ricorda poi il valore immenso delle visite con l’ostetrica, una guida preziosa per imparare a leggere, giorno dopo giorno, i segnali che il tuo bambino manda.

Cosa mangiare a 23 settimane di gravidanza?

In questa ventitreesima settimana di gravidanza, continua a curare la qualità della tua alimentazione.


Il tuo bimbo è già in grado di percepire i sapori dei cibi che mangi ed entro la trentesima settimana di gravidanza sarà in grado di distinguerli gli uni dagli altri.


La qualità di questa esperienza ha un impatto sulla sua salute, influenzando l’espressione genica, e non solo.


Le teorie del fetal programming parlano anche di effetti positivi sulle generazioni future.


Concentrati su un regime alimentare di tipo mediterraneo.


Dai spazio ad alimenti di origine vegetale - almeno cinque porzioni tra frutta e verdura ogni giorno - cereali integrali, cercando il più possibile di variare, legumi, fonti di grassi buoni (semi oleosi, frutta secca etc.).

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Ecco, per te, un piccolo ripasso degli alimenti che continuano a essere vietati, anche alla ventitreesima settimana di gravidanza, per ragioni legate alla prevenzione delle tossinfezioni alimentari:


  • Frutta e verdura non cotte e non adeguatamente lavate. No, non basta l’ammollo. Passale bene sotto l’acqua corrente strofinandole, così da eliminare le oocisti del toxoplasma gondii.

  • Carne cruda e poco cotta.

  • Formaggi erborinati crudi o cotti a meno di 70°C.

  • Uova crude o non pastorizzate e tutte le preparazioni che prevedono il loro utilizzo.

  • Pesce crudo o poco cotto.

  • Formaggi a latte crudo e non pastorizzato (per sicurezza in merito a questi ultimi, acquista formaggi solo presso la grande distribuzione).

C’è anche un’altra parentesi dedicata agli alimenti da evitare in gravidanza.


In questo caso, però, non c’entrano le tossinfezioni.


Si tratta dei cibi pro-infiammatori, nel cui elenco è possibile includere i latticini, le farine raffinate, gli alimenti fritti, le carni elaborate, le bevande zuccherate, la carne rossa, da evitare in quanto provocano infiammazioni a carico dell’intestino del piccolo.


Dal momento che la colonizzazione intestinale, a differenza di quanto si credeva qualche anno fa, non inizia con il parto, ma durante la vita fetale, è necessario iniziare in gravidanza a prevenire le coliche.


Sì, hai capito benissimo: non sono affatto fisiologiche e dovute all’immaturità intestinale.


Come puoi leggere in questo studio del 2018, sono invece associate ad alti livelli di calprotectina fecale nelle feci neonatali.


Dato che il valore in questione è il principale marcatore dell’infiammazione intestinale, le conclusioni sono presto tratte.


Non ti resta, se non hai ancora modificato la tua alimentazione, che iniziare a porre rimedio.


Ne guadagnerai in impagabili momenti di serenità dopo il parto.

L'importanza dello sport

La dolce attesa, come avrai scoperto in questi mesi, è un lavoro del corpo.


Ecco perché, anche se alla ventitreesima settimana di gravidanza il senso di fatica è molto più accentuato rispetto all’inizio del percorso, non devi assolutamente smettere di fare attività fisica.


Dedicati a discipline a basso impatto, per esempio lo yoga e il Pilates. 

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Il primo, che potrai praticare anche con il tuo piccolo in fascia, annovera tra i vari benefici la capacità di migliorare relax e consapevolezza mentale in un periodo in cui cominciano ad affacciarsi in mente le preoccupazioni in vista del parto.


Da non dimenticare è altresì il ruolo prezioso nel controllo del mal di schiena.


Di seguito, alcune posizioni che possono fare la differenza:


  • Gatto-mucca (Marjaryasana/Bitilasana), che ha il pregio di ridurre la tensione a livello di tutta la colonna.

  • Cane a testa in giù (Adho Mukha Svanasana), utile per allungare i muscoli lombari.

  • Posizione del bambino (Balasana), il top per rilassare i muscoli lombari.

Il Pilates, altro toccasana contro il mal di schiena, può invece aiutare, attraverso il ritorno a quella base della vita che è la respirazione diaframmatica, a lavorare sul tono del pavimento pelvico, essenziale per un parto funzionale.

Dal momento che siamo abituati a usare praticamente sempre la respirazione toracica, con conseguente blocco del pavimento pelvico, ripeti l’esercizio iniziale del video qui sopra per almeno una decina di minuti ogni giorno. 

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