donna incinta che cuoce le verdure per prevenire la toxoplasmosi in gravidanza

Toxoplasmosi in gravidanza: come prevenirla?

Introduzione

Se sei all’inizio del viaggio dell’attesa o se stai pensando di avere un bimbo, senza dubbio avrai sentito parlare della toxoplasmosi in gravidanza. Attorno a questo tema ruotano numerosi interrogativi.


Cos’è la toxoplasmosi? Quali sono i cibi da evitare per prevenirla? Se ti stai ponendo queste domande, l’articolo nelle prossime righe fa per te. 


Come vedi, ho inserito anche un indice. L’ho fatto per permetterti, se ti interessa una particolare angolazione del tema, di approfondirla semplicemente cliccando sul titolo del paragrafo corrispondente.


Per maggiori informazioni, puoi venirmi a trovare anche su Instagram


Ora, bando alle chiacchiere: entriamo nel vivo di un argomento sul quale qualsiasi futura mamma dovrebbe documentarsi. 


Lo facciamo - ti do un piccolo spoiler - con la guida dei preziosi consigli della Dottoressa Federica Dell’Oro, biologa nutrizionista parte del team DrSilva.com nonché autrice del videocorso sull’alimentazione in gravidanza e in allattamento che puoi trovare alla fine del paragrafo.

Toxoplasmosi: di cosa si tratta?

Partiamo dalle basi, cercando di capire di cosa si parla quando si nomina la toxoplasmosi in gravidanza. 


Come specifica la Dottoressa Dell’Oro all’inizio di questo contenuto video, la toxoplasmosi è un’infezione trasmessa all’uomo da un protozoo: il Toxoplasma gondii.


Si tratta di un microrganismo che può infettare diversi animali. 


Tra questi è possibile citare i mammiferi, gli uccelli, ma anche i rettili. 


Tecnicamente definita come una zoonosi, la toxoplasmosi viene trasmessa in particolare attraverso l’ingestione di carne infetta.


Attenzione: il parassita è presente anche in altri contesti. Tra questi è possibile includere le feci di gatto.


Da non dimenticare sono anche i terreni dove il felino - ma anche un eventuale altro animale infetto - si è liberato. 


Nel soggetto adulto sano, l’infezione da toxoplasmosi non provoca quasi mai sintomi e non è una condizione pericolosa. 


Il discorso cambia nel momento in cui a contrarre la zoonosi è una donna in dolce attesa. 


L’infezione, infatti, può coinvolgere il feto. In che modo? Passando attraverso la placenta.


Le conseguenze sono potenzialmente gravissime.


Si parla, infatti, di malformazioni, aborti e di MEF (morte endouterina fetale)


Ecco perché, fin dall’inizio della gravidanza, è essenziale che la futura mamma metta al centro della sua quotidianità alcuni accorgimenti alimentari aventi il fine di prevenire il contagio da parte del protozoo.


Ci tengo a sottolineare che, ad oggi, contro la toxoplasmosi non esiste alcun vaccino. 


L’unica strada che una donna in dolce attesa può scegliere per proteggersi è l’attenzione a quello che mangia


Altrettanto importante è l’igiene degli spazi dove i cibi vengono preparati. 


Nel prossimo paragrafo, vedremo nel dettaglio i consigli che ogni donna in dolce attesa dovrebbe seguire per prevenire la toxoplasmosi in gravidanza.

provetta di sangue per analisi finalizzate all

Prevenzione della toxoplasmosi: i cibi da evitare in dolce attesa

Entriamo ora nel vivo del tema aprendo la parentesi dei cibi che una futura mamma dovrebbe evitare per prevenire la toxoplasmosi in gravidanza. 


Come sottolineato sempre dalla Dottoressa Dell’Oro nel video che ti ho proposto all’inizio dell’articolo, le principali accortezze da adottare riguardano l’esclusione degli alimenti crudi. 


Per ridurre al minimo il rischio di contagio, è quindi essenziale dimenticare le uova crude, ma anche le preparazioni che le prevedono come ingredienti (insalata russa, zabaione etc.)


Questa regola vale soprattutto quando si ha a che fare con preparazioni artigianali, che difficilmente vedono l’utilizzo di uova pastorizzate.


Essenziale è altresì mettere al bando la carne cruda. Lo stesso vale per quella poco cotta.


Riguardo a quest’ultima raccomandazione, sottolineo che, purtroppo, spesso si portano in tavola piatti di carne senza rendersi conto che, al centro, la cottura non è completa.


In merito al legame che unisce l’assunzione di carne cruda o poco cotta e il rischio di prendere la toxoplasmosi in gravidanza, mi preme chiamare in causa questo studio


Si tratta di un lavoro scientifico i cui dettagli sono stati pubblicati nel 2000 sulle pagine della celebre rivista British Medical Journal.


Lo studio, che ha visto impegnati anche alcuni esperti italiani, è considerato, ancora oggi, uno dei principali contributi della ricerca scientifica relativamente alla toxoplasmosi in gravidanza


Cosa ha permesso di scoprire? Che, quando si parla di fattori di rischio, l’assunzione di carne cruda o poco cotta da parte della futura mamma incide dal 30 al 63%. 


Questo dato è l’ennesima conferma dell’importanza, per la donna in dolce attesa, di cuocere molto bene la carne che porta in tavola


Fondamentale è esporla a temperature non inferiori ai 70°C. 


Per fare un esempio concreto che può aiutarti a capire meglio - nel videocorso della Dottoressa Dell’Oro trovi ulteriori informazioni - ricordo che la carne al sangue e il roast beef non vanno bene se si è in dolce attesa.


Le medesime raccomandazioni citate in queste righe valgono per gli insaccati. 


Prevenire la toxoplasmosi in gravidanza vuol dire, fino al parto, dimenticare tutti quelli non cotti.


Gli unici semafori verdi riguardano la mortadella, il prosciutto cotto e le fettine di petto di pollo e fesa di tacchino. 


Una piccola parentesi: anche se cotti, i salumi in dolce attesa andrebbero consumati sporadicamente. 


Sono infatti ricchi di sale, molto calorici e con conservanti che possono provocare danni a livello epatico.

La gestione della frutta e della verdura

La varietà alimentare è nodale in dolce attesa (nel videocorso della Dottoressa Dell’Oro, potrai trovare numerosi spunti e ispirazioni per renderla protagonista della tua routine).


Cruciale è quindi dare il giusto spazio alla frutta e alla verdura


Nei casi in cui si consumano crude, per prevenire la toxoplasmosi in gravidanza è nodale lavarle con il massimo dell’accuratezza.


Tengo molto a questo aspetto della gestione della prevenzione in quanto, troppo spesso, le future mamme commettono un grave errore.


Quale di preciso? Il fatto di mettere l’ortaggio in ammollo in acqua aggiungendo un cucchiaino di bicarbonato. Non basta!


Le uova del toxoplasma, infatti, si appiccicano, proprio come se fossero ricoperte da una colla, alla superficie dell’alimento.


Per favorire il loro distacco, è essenziale lavare bene l’ortaggio passandolo sotto l’acqua corrente e sfregandolo con le mani.


Un’attenzione particolare va dedicata a quelli caratterizzati dalla presenza di cavità, che possono risultare un po’ più difficili da lavare.


Tra questi rientra l’insalata, il cui lavaggio grossolano può rivelarsi molto pericoloso.


Bisogna, infatti, sfogliarla con pazienza. Il protozoo, infatti, si può annidare fra uno strato e l’altro.

donna incinta che ha appena lavato bene le verdure per prevenire la toxoplasmosi in gravidanza

Gatto in casa: come comportarsi?

La prevenzione della toxoplasmosi in gravidanza non passa solo dall’alimentazione. 


Se si ha un gatto in casa, è essenziale delegare ad altri membri della famiglia la pulizia della lettiera.


Inoltre, le future mamme che fanno giardinaggio devono indossare sempre i guanti quando si occupano della cura delle piante.

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