SESTA SETTIMANA DI GRAVIDANZA: guida completa
Introduzione
Il tuo emozionante viaggio di dolce attesa continua e sei arrivata alla sesta settimana di gravidanza (piccolo spoiler: assomiglia a un semino di pera).
Sarai sicuramente, tra i momenti di gioia, piena di domande su cosa accade al tuo corpo e su come cresce il tuo piccolo.
Questo articolo è nato proprio per aiutarti a chiarire le cose.
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Quanti mesi sono 6 settimane di gravidanza?
La sesta settimana di gravidanza fa parte del secondo mese.
Quest’ultimo, a sua volta, inizia a 4 settimane e 4 giorni e termina a 8+5.
I sintomi della sesta settimana di gravidanza
Tra i sintomi che caratterizzano la sesta settimana di gravidanza rientra, molto spesso, l’insorgenza di nausee.
Questa condizione, sulle cui cause la scienza sta ancora in parte indagando e che ha diversi fattori di rischio, tra cui gli alti livelli di beta hCG e la familiarità, ha sintomi che possono essere alleviati in diversi modi. Eccone alcuni:
Assunzione di tisane a base di zenzero (per gli integratori 100% zenzero, è meglio consultarsi con il curante).
Evitare, subito dopo aver mangiato, di mettersi sedute per lungo tempo comprimendo lo stomaco.
Fare piccoli spuntini, prediligendo cibi salati e secchi.
Proseguendo con il nostro piccolo viaggio alla scoperta dei sintomi della sesta settimana di gravidanza, non possiamo non menzionare il dolore al seno, che potrebbe accompagnarti per tutta la durata del primo trimestre.
All’aumento dei livelli di progesterone, ormone fondamentale per mantenere l’embrione ancorato all’endometrio e per fare in modo che gli arrivino, in questa prima fase dell’attesa, tutti i nutrienti necessari in questa fase iniziale dell’attesa, va attribuita la generale sensazione di stanchezza di questo periodo.
Nulla di strano!
Il progesterone, soprannominato “ormone della quiescenza”, ha proprio il compito di favorire un generale rallentamento delle funzioni dell’organismo materno, per dargli di modo di concentrare le sue energie sulla crescita dell’embrione.
Proprio per questo motivo potresti avere a che fare, sempre nel corso della sesta settimana di gravidanza e della parentesi iniziale della gestazione, con la stitichezza.
Sesta settimana di gravidanza dolori basso ventre: sono normali?
Nel corso della sesta settimana di gravidanza, può capitare di avvertire dolori al basso ventre.
A meno che non siano accompagnati da perdite di sangue rosso vivo, non devono rappresentare un motivo di allarme.
Si tratta, infatti, delle conseguenze del progressivo aumento di volume dell’utero che, giorno dopo giorno, si prepara al meglio per accompagnare la crescita dell’embrione e poi del feto.
Sesta settimana di gravidanza senza sintomi: è possibile?
Può capitare di vivere la sesta settimana di gravidanza senza sintomi: ci sono i dati di massima, ma ogni donna con la sua dolce attesa fa storia a sé!
Pancia gonfia alla sesta settimana di gravidanza: è normale?
La pancia gonfia alla sesta settimana di gravidanza è un sintomo che non deve destare preoccupazione.
Nel corso del primo trimestre di attesa, la sensazione generalizzata di gonfiore, e anche di durezza, è più che frequente.
Ecco i principali motivi per cui ciò accade:
Aumento dei livelli di progesterone
Cambiamenti a livello dell’utero
In caso di dubbi, ricordati sempre che puoi confrontarti con l’ostetrica che hai scelto per accompagnarti durante il viaggio verso la nascita!
Embrione alla sesta settimana: come sta crescendo?
In questa sesta settimana di gravidanza il tuo piccolo, che sarà scientificamente ancora un embrione per un po’, misura 4 - 6 mm.
Le sue dimensioni sono paragonabili a quelle di un seme di pera.
La testa è palesemente più grande rispetto al resto del suo minuscolo corpo.
Pur essendo ripiegata anteriormente, è possibile distinguere delle piccole pieghette, dalle quali cresceranno, giorno dopo giorno, la mascella e il volto.
Inizia lo sviluppo delle orecchie e, a partire da due puntini, quello degli occhi.
Nel periodo della sesta settimana di gravidanza sono coperti da una membrana, dalla quale avrà poi origine la palpebra.
Con il cuore che prosegue in un battito ritmico per pompare sangue attraverso il sistema circolatorio, che sta ancora completando la sua crescita, l’embrione alla sesta settimana è interessato dalla formazione di:
Reni
Fegato
Sistema digestivo
Cominciano altresì a palesarsi, ai lati del corpicino, delle escrescenze che diventeranno gli arti inferiori e a delinearsi le dita.
In questa parentesi della dolce attesa si può notare, guardando la parte posteriore dell’embrione, una sorta di filamento, dal quale avrà poi origine la spina dorsale.
Quest’ultimo termina con una piccolissima coda che, nell’arco di un paio di settimane, verrà sostituita dalle quattro ossa che, unite tra loro, formano il coccige umano.
Molto interessanti sono altresì i cambiamenti a livello cerebrale.
Attorno alla sesta settimana, si ha a che fare con la chiusura del tubo neurale - l’acido folico che hai probabilmente iniziato a prendere già prima del test ha permesso di evitare problematiche a suo carico - e con la differenziazione tra cervello e midollo spinale.
Da ricordare sono anche i cambiamenti relativi alla crescita del cordone ombelicale e alla formazione di quello che, di fatto, sarà il primo abbozzo di placenta.
Non c’è che dire: la sesta settimana di gravidanza ci permette di comprendere ancora una volta quanto la vita sia straordinaria!
Per rendersene conto basta rammentare che, pur essendo l’embrione ancora estremamente piccolo, lo stomaco e i reni sono già in grado di produrre urina e acidi gastrici.
Quali sono i valori delle beta?
Qualora tu dovessi avere la necessità - frequente, per esempio, dopo i trattamenti di procreazione medicalmente assistita - di monitorare i livelli delle beta hCG alla sesta settimana di gravidanza sappi che, in media, vanno dalle 4000 alle 100 200 mUI/ml .
I risultati specifici dell’esame del sangue possono variare a seconda del laboratorio che analizza il campione ematico.
Cosa e come mangiare
Sappi che, se già seguivi una dieta sana e varia prima del test positivo, ora che sei incinta sei a un ottimo punto.
Ormai da tempo si è consapevoli del fatto che il proverbio “In gravidanza bisogna mangiare per due” non vale più.
Bisogna ragionare, invece, nell’ottica del mangiare due volte meglio .
La letteratura scientifica relativa al fetal programming, ossia lo studio dell’impatto che hanno sulla salute in tutto l’arco dell’esistenza gli stimoli sperimentati durante la vita fetale, attribuiscono all’alimentazione materna un ruolo cruciale.
Gli effetti positivi si possono vedere non solo sul figlio che si porta in grembo, ma anche sulle generazioni successivi.
Lo schema ideale da seguire a tavola è, come per la popolazione adulta sana in generale, quello della dieta mediterranea.
Nel piatto non dovrebbero quindi mai mancare frutta e verdura - se crude, ricordati di lavarle passandole sotto l’acqua corrente e strofinandole in modo da eliminare le eventuali oocisti del toxoplasma gondii, il protozoo che provoca la toxoplasmosi - e fonti di carboidrati integrali.
Cerca di variare le fonti proteiche, includendo anche quelle di origine vegetale, a partire dai legumi.
Fai attenzione alla carne rossa, in quanto molto ricca di grassi saturi. La piramide della dieta mediterranea raccomanda di mantenersi entro le due porzioni a settimana.
Se sei alla sesta settimana di gravidanza, sicuramente avrai già iniziato a informarti sugli alimenti vietati durante l’attesa.
Non sono tantissimi, ma le regole che li riguardano vanno rispettate, onde evitare danni potenzialmente gravi a carico di mamma e nascituro.
Ecco l’elenco:
Alimenti vegetali crudi e non accuratamente lavati
Carni crude o poco cotte
Pesce crudo o poco cotto
Uova crude non pastorizzate
Latte crudo non pastorizzato
Formaggi a stagionatura breve prodotti con latte crudo non pastorizzato
Formaggi erborinati non preventivamente cotti (l’esposizione a temperature superiori ai 60°C uccide la Listeria, il batterio che può contagiare ingerendo le loro muffe)
Bevande alcoliche
Affettati crudi
Una parentesi a cui tengo molto quando si parla di alimentazione durante l’attesa - sì, già dalla sesta settimana di gravidanza - riguarda la prevenzione delle coliche neonatali.
Molto probabilmente avrai sentito dire che sono fisiologiche e dovute all’iniziale immaturità intestinale del neonato… affermazioni false e pericolose!
La scienza ha ormai chiarito - per capire meglio, ti invito a dare un’occhiata a questo studio - che, alla base della loro insorgenza, c’è un quadro infiammatorio dell’intestino del piccolo.
Fino a poco tempo fa, si credeva che la colonizzazione intestinale avvenisse soprattutto durante il parto.
Oggi sappiamo che anche la vita fetale ha un ruolo importante a tal proposito e che l’alimentazione materna fa la differenza.
Cosa è quindi meglio mangiare o escludere per renderla un’effettiva alleata di prevenzione?
La regola principale prevede il fatto di bandire gli alimenti pro-infiammatori.
Qualche esempio? Le fonti di carboidrati raffinati, i piatti pronti di produzione industriale, i cibi fritti, le fonti di grassi trans, le carni molto elaborate.
Prima ecografia alla sesta settimana di gravidanza: sì o no?
Sottoporsi alla prima ecografia - la prima tra le due che le linee guida internazionali consigliano in caso di gravidanza fisiologica - alla sesta settimana di gravidanza può essere troppo presto.
Per avere la certezza di visionare bene tutte le strutture, è opportuno eseguirla tra le otto e le dodici settimane (non oltre, onde evitare problemi nella datazione della gravidanza).
Quali esami fare?
Sono diversi gli esami che, nel corso della sesta settimana di gravidanza, permettono di avere un quadro della salute di mamma ed embrione.
Esame delle urine
Emocromo completo, fondamentale per inquadrare il livello di emodiluizione dell’emoglobina (questo esame andrebbe eseguito entro la tredicesima settimana)
Esami ematici per accertare la negatività alla toxoplasmosi, al Citomegalovirus e alla rosolia
A seconda del quadro di salute della gestante, può essere consigliata l’esecuzione di altri esami, tra cui quelli relativi alla funzionalità tiroidea (FT3, FT4, TSH).
Quali sport si possono fare?
Fin dalle settimane iniziali della gravidanza, lo sport è tuo alleato nella prevenzione di complicanze come il diabete gestazionale e nella preparazione del corpo a quell’immenso lavoro che sarà il travaglio.
Le linee guida internazionali raccomandano di mantenersi entro i 150 minuti di attività tra il moderato e l’intenso a settimana, prediligendo gli esercizi di tipo aerobico.
Evita gli sport di contatto e quelli in cui è alto il rischio di cadute e concentrati su discipline a basso impatto sul fisico.
Già dalla sesta settimana di gravidanza puoi, per esempio, iniziare a sperimentare i vantaggi del Pilates e dello yoga.
Il primo, con esercizi anche molto semplici come quelli incentrati sulla respirazione diaframmatica, aiuta a preparare il pavimento pelvico al lavoro che farà durante il travaglio.
Il secondo, invece, favorisce il relax e, nei casi in cui ci si concentra su varianti come lo yin yoga, che ottimizza il flusso del prana tra i vari chakra tramite il mantenimento delle asanaper diversi minuti, permette di migliorare la consapevolezza corporea e di migliorare l’efficienza di tendini e legamenti.