anemia ed ematocrito basso in gravidanza

Anemia ed ematocrito basso in gravidanza: cause, sintomi, rimedi

Introduzione

Anemia ed ematocrito basso in gravidanza: la futura mamma deve preoccuparsi? 


Cosa succede se l’ematocrito è basso in gravidanza e se scende anche l’emoglobina? 


Nelle prossime righe, scopriremo assieme le risposte a queste domande. Per contenuti ancora più completi dedicati ai dubbi e alle domande in vista della nascita, ti invito a scoprire il videocorso preparto “Nascere e Rinascere Madre”, curato dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, ostetrica della DrSilva Parent Academy e del Centro Yule


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Come cambia il sangue durante la dolce attesa?

Per avere un quadro più chiaro sul tema anemia ed ematocrito basso in gravidanza, dobbiamo fare un piccolo passo indietro.


Compierlo vuol dire rammentare - e lo sottolineo pure la Dottoressa Alvisi in questo video - che la gravidanza comporta cambiamenti a carico di tutto il corpo, non solo dell’utero.


Tra i numerosi mutamenti è possibile citare quelli relativi al sangue, che aumenta di volume sia per evitare che, al momento del parto, l’emorragia comporti la perdita di un’eccessiva quantità di componente cellulare, sia per far fronte alle esigenze di crescita del cucciolo.


Il neonato in crescita prende svariate sostanze dal sangue materno, tra cui il ferro. 


Alla luce di ciò, livelli un po' più bassi del solito di questo nutriente durante la gestazione non devono per forza allarmare.


Con il già citato aumento di volume ematico, ci si trova davanti a un fenomeno che, dal punto di vista clinico, è noto come emodiluizione. 


Cresce la quantità di plasma - la componente liquida del sangue - e risulta più diluita quella corpuscolata, composta soprattutto dai globuli rossi. 


La riduzione della loro concentrazione a livello ematico porta, di conseguenza, a una diminuzione dei livelli di emoglobina (si parla più precisamente di diluizione e non di concreta riduzione).


Per capire di cosa si parla quando la si chiama in causa e che differenza c’è rispetto all’ematocrito, seguimi nel prossimo paragrafo. 

anemia ed ematocrito basso in gravidanza

Emoglobina ed ematocrito: quali sono le differenze?

Per capire bene cosa succede in caso di anemia ed ematocrito basso in gravidanza e affrontare la situazione è importante capire la differenza tra emoglobina ed ematocrito.


La prima è una proteina che si trova nei globuli rossi e che ha il compito di trasportare l’ossigeno.


Per la sua sintesi da parte del midollo osseo è essenziale il ferro.


Questo minerale si accumula nel fegato materno sotto forma di ferritina.


I livelli di questa proteina sono da controllare attraverso gli esami del sangue in gravidanza per sapere se ci sono quadri di carenza.


L’ematocrito, invece, è il valore che indica la percentuale, sul sangue totale, di parte corpuscolata, composta, come già accennato, principalmente da globuli rossi.


Nelle donne in salute non in stato di gravidanza, i valori normali sono compresi fra il 38 e il 45%.


Alla fine di una gravidanza fisiologica singola, possono raggiungere il 34%, arrivando al 30 in caso di gravidanza gemellare priva di complicanze.


Per poter parlare di anemia ed ematocrito basso in gravidanza, è necessario avere a che fare con i seguenti valori:


  • Primo trimestre: emoglobina inferiore a 11 g/dl ed ematocrito inferiore al 33%;
  • secondo trimestre: emoglobina inferiore a 10,5 g/dl ed ematocrito inferiore al 32%;
  • terzo trimestre: emoglobina inferiore agli 11 g/dl ed ematocrito sotto al 33%.

Emocromo in gravidanza

La situazione dell’emodiluizione in gravidanza va monitorata. Lo si può fare attraverso l’emocromo, incluso nei Livelli Essenziali di Assistenza per il monitoraggio della gravidanza fisiologica e disponibile gratuitamente.


Questo esame, che permette di farsi un’idea chiara in merito alle cellule circolanti nel sangue, va eseguito all’inizio, possibilmente entro la 13° settimana, a metà gravidanza e alla fine.


La seconda esecuzione è particolarmente importante perché, attorno alle venti settimane di gestazione, si tocca il cosiddetto nadir, ossia il livello più basso di emoglobina durante la dolce attesa.


Si può capire, in questa fase, se ci si trova davanti a un quadro di emodiluizione fisiologica o se, invece, è presente una situazione di effettiva anemia ed ematocrito basso in gravidanza, con conseguente necessità di supplementare con del ferro.

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Altre cause dell'anemia in gravidanza

Come ho appena specificato, le situazioni di anemia ed ematocrito basso in gravidanza possono essere causati da una fisiologica emodiluizione, ma non solo.


Esistono anche altre cause da considerare. Ecco quali:


  • Carenza di ferro;
  • carenza di folati, situazione che aumenta il rischio di malformazione a carico del tubo neurale e di sindrome feto-alcolica. I quadri di deficit riguardano lo 0,5 - 1,5% delle donne in gravidanza;
  • carenza di vitamina B12, nutriente avente un ruolo fondamentale nella produzione dei globuli rossi.

Quando l'anemia è grave in gravidanza?

Nei casi in cui l'emoglobina, a inizio gravidanza, risulta inferiore agli 11,5 g/dl, la situazione viene ritenuta degna di trattamento a scopo di profilassi.


Si tratta di uno step necessario in quanto, con l'avanzare della gestazione, a causa dell'emodiluizione l'emoglobina può andare sotto i 10 g/dl.

Cosa comporta avere i globuli rossi bassi in gravidanza?

Nei casi in cui i valori dei globuli rossi sono bassi in gravidanza, la mamma può sperimentare sintomi che vanno dalla cefalea, all’affanno, al pallore, fino all’ipotensione e all’aumento anomalo della frequenza cardiaca.


Si tratta di quadri da non trascurare, in quanto il rischio è quello di un impatto negativo sullo sviluppo del cucciolo e sulle sue riserve di ferro al momento della nascita.

Emoglobina bassa in gravidanza: quali rischi per la salute del feto?

Quali rischi comportano i quadri di anemia ed ematocrito basso in gravidanza e i livelli di emoglobina al di sotto della norma?


Nei frangenti in cui non si procede con un trattamento adeguato a fronte di valori di emoglobina molto bassi - inferiori agli 8,5 g/dl - è maggiore il rischio di:


  • Parto pretermine;
  • basso peso alla nascita;
  • maggiori probabilità che il piccolo sviluppi, nel corso del tempo, ritardi psicomotori.

Non mancano anche i rischi per la salute della mamma, maggiormente esposta alla gestosi, ma anche a problematiche come il distacco di placenta.

anemia ed ematocrito basso in gravidanza

Cosa fare se si è anemiche in gravidanza?

Come muoversi in caso di anemia ed ematocrito basso in gravidanza? Dipende dalla causa.


Quando si ha a che fare con l’emodiluizione fisiologica, non c’è motivo di intervenire.


Diversa è la situazione nei frangenti in cui è diagnosticata una carenza di ferro o di folati.


Se la futura mamma non soffre di anemia falciforme o di talassemia, si procede con la somministrazione di integratori di ferro, da assumere lontano dai pasti, onde evitare criticità nell’assorbimento dei sali di ferro. 


Il dosaggio quotidiano di solfato ferroso può andare dai 60 ai 120 mg a seconda della condizione specifica della singola gestante.


In tutto questo non va dimenticata l’importanza dell’alimentazione

Come ricorda in questo video la Dottoressa Federica Dell’Oro, biologa nutrizionista e autrice del videocorso accessibile alla fine del paragrafo, quando ci si impegna per aumentare l’intake di ferro in gravidanza non bisogna cadere nell’errore, purtroppo molto frequente, di pensare che l’unica fonte sia la carne rossa.


Esistono numerose fonti vegetali di ferro, per esempio i legumi


Attenzione: essendo ricche di ferro non eme, poco biodisponibile, andrebbero associate ad alimenti contenenti vitamina C.

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