progesterone in gravidanza

Progesterone in gravidanza: cos'è, a cosa serve, effetti collaterali, valori

Introduzione

Se sei incinta per la prima volta e stai iniziando a informarti sui termini tecnici legati alla dolce attesa, avrai senza dubbio sentito parlare del ruolo del progesterone in gravidanza .


Se vuoi sapere cos’è e quali sono i suoi effetti, non devi fare altro che proseguire nella lettura di questo articolo.


Per altre informazioni su come vivere una dolce attesa serena, puoi scoprire il videocorso preparto “Nascere e Rinascere Madre” , curato dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, l’ostetrica del Centro Yule.


Se ti interessano, invece, dritte su come seguire il tuo piccolo nel suo sviluppo motorio, ti invito a venirmi a trovare su Instagram sul profilo @drsilva.com_official

Cos'è il progesterone?

Prima di entrare nel vivo delle informazioni sul ruolo del progesterone in gravidanza, vediamo di cosa si parla quando lo si chiama in causa.


Il progesterone è un ormone steroideo . È precursore, a sua volta, di diversi altri ormoni, da quelli presenti nella corteccia surrenale agli androgeni.


La sua produzione spetta, per la prima parte della gravidanza, al corpo luteo.


Si tratta della ghiandola endocrina temporanea che si sviluppa a partire dal follicolo ovarico e che dà il nome a una specifica fase del ciclo, ossia quella luteinica, che prende il via dopo l’ovulazione.


Con l’inizio della seconda parte della gestazione e la regressione del corpo luteo, è la placenta a occuparsi della produzione di progesterone in gravidanza.


Sintetizzato a partire dal colesterolo, il progesterone annovera, tra i suoi compiti, quello di mantenere l’utero in condizioni tali da favorire il fisiologico sviluppo dell’embrione. 

progesterone in gravidanza

A cosa serve il progesterone in gravidanza?

Possiamo ora entrare nel dettaglio dell’ importanza del progesterone in gravidanza


Tra le sue funzioni rientra, come già detto, la creazione, nell’utero, di un ambiente favorevole all’impianto, all’adesione e alla crescita dell’embrione.


Allo svolgimento di questo importantissimo compito concorre anche un’altra tipologia di ormoni, ossia gli estrogeni.

Il ruolo del progesterone in gravidanza dal concepimento al parto

Dopo il concepimento, il progesterone in gravidanza contribuisce all'aumento della ricettività dell'endometrio, favorendo così l'impianto embrionale.


Aiuta anche il mantenimento di un adeguato livello di morbidezza delle pareti uterine, aspetto fondamentale per proteggere l’embrione ed evitare contrazioni.


Man mano che la gravidanza va avanti, prima il trofoblasto e successivamente la placenta, si occupano di mantenere le pareti dell’utero rilassate, prevenendo, di fatto, l’evenienza del parto prematuro.


Quando si avvicina il momento del parto, i livelli di progesterone in gravidanza vanno incontro a una riduzione.


Si tratta di uno step essenziale nell’ambito di un cambiamento dell’assetto ormonale che ha due scopi principali, ossia la preparazione dell’utero al travaglio e il miglioramento del livello di maturità dei polmoni del cucciolo. 

Effetti collaterali

Conosciuto anche come ormone della quiescenza - questo appellativo è dovuto al suo contribuire al rallentamento di diverse funzioni dell’organismo - il progesterone in gravidanza può causare vari effetti collaterali.


Tra questi è possibile citare il bruciore gastrico, la minor efficienza dell’intestino, la stanchezza, l’abbassamento della pressione.


Da non dimenticare è poi il fatto che sì, il progesterone in gravidanza aumenta la nausea.


Non è il caso di disperare in quanto, con l’avanzare della dolce attesa, i suoi effetti sono controbilanciati dall’aumento degli estrogeni. 

Perché viene prescritto il progesterone in gravidanza?

A questo punto, ti starai sicuramente chiedendo perché viene prescritto il progesterone in gravidanza (quasi certamente, avrai sentito parlare della sua supplementazione da parte di qualche amica già mamma).


Il ricorso alla supplementazione di progesterone in gravidanza per scongiurare minacce di aborto o per diminuire il rischio di parto pretermine è al centro, ormai da anni, da un fervido dibattito in seno alla comunità scientifica.


Degno di nota, per esempio, è questo studio inglese pubblicato dal 2015 che, analizzando i dati di 836 donne con storia di aborti ricorrenti inspiegabili, ha scoperto che la terapia con progesterone nel corso del primo trimestre del gravidanza non ha comportato un tasso significativamente più elevato di nati vivi.


L’orientamento generale prevede la somministrazione di progesterone, soprattutto tramite ovuli o creme così da minimizzare gli effetti collaterali di natura sistemica, nelle seguenti eventualità:


  • Minaccia di aborto in donne con storia clinica di poliabortività;

  • rischio di parto prematuro in mamme con accorciamento anomalo del collo dell’utero e assenza di contrazioni uterine;

  • mamme in attesa con storia clinica di parto prematuro, rottura pretermine delle acque e aborti spontanei nel corso del secondo trimestre di gravidanza.


La durata della terapia dipende dalle indicazioni di partenza.


In caso di minaccia di aborto, si tende a proseguire fino alla dodicesima settimana di gravidanza.


Dopo questo limite, infatti, si considera la placenta in grado di sovrintendere autonomamente alla sintesi dell’ormone.


Diverso è il caso in cui si ha a che fare con una donna con una storia clinica di aborti ricorrenti o parti prematuri.


In tali frangenti, la supplementazione può essere proposta dalla sedicesima alla trentaseiesima settimana di gravidanza. 


Il caso delle donne che si sottopongono a terapie di fecondazione assistita è a sé e prevede la massima personalizzazione della terapia, con somministrazione del progesterone da prima della gravidanza.

progesterone in gravidanza

Tabella valori progesterone in gravidanza

Concludiamo con una piccola tabella con i valori ideali di progesterone in gravidanza di trimestre in trimestre:


  • Primo trimestre: 10 - 44 ng/ml;

  • secondo trimestre: 19,5 - 82,5 ng/ml;

  • terzo trimestre: 65 - 290 ng/ml.


Oltre che sul controllo del progesterone in gravidanza, se si sta cercando di rimanere incinta può essere utile monitorare i livelli dell'ormone anche nel periodo preconcezionale.


Importantissimo è non avere a che fare con una produzione eccessiva durante gli ultimi step della fase follicolare del ciclo.


I valori ideali dovrebbero essere inferiori al range 1,2 - 1,5 ng/ml.

Torna al blog