intelligenza emotiva nei bambini 0-2 anni

Intelligenza emotiva: le basi dello sviluppo emotivo dai 0 ai 2 anni

Fin da quando nasciamo siamo immersi nel mondo delle emozioni, che guidano il nostro comportamento e quello di chi entra in contatto con noi. Saper dare un nome alle emozioni, riconoscerle e imparare a gestirle sono le tappe fondamentali di sviluppo emotivo del bambino e i caregivers possono sostenere e aiutare il piccolo in questo percorso. Ma quali sono le basi per favorire lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nel neonato? Continua a leggere per scoprirlo.

Cosa significa intelligenza emotiva?

L'intelligenza emotiva (IE) è la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni, così come quelle degli altri, per il successo personale e per vivere in equilibrio e armonia sentendosi competenti, liberi e felici. Questa era ciò che riteneva Daniel Goleman, uno dei principali teorici dell'IE, che ha identificato anche le cinque componenti chiave dell’intelligenza emotiva:

  • Consapevolezza di sé: Riconoscere le proprie emozioni mentre si manifestano.
  • Controllo delle emozioni: Gestire le proprie emozioni in modo sano.
  • Motivazione di sé: Utilizzare le emozioni per raggiungere obiettivi.
  • Empatia: Comprendere le emozioni degli altri.
  • Gestione delle relazioni: Gestire le emozioni nelle relazioni interpersonali.

Perché è importante fin dalla tenera età?

I primi anni di vita sono un periodo cruciale per lo sviluppo del cervello. È in questo periodo che si formano le basi per la capacità di relazionarsi con gli altri, di provare empatia e di gestire le proprie emozioni. Un bambino che sviluppa una buona intelligenza emotiva sarà più sicuro di sé, avrà relazioni più soddisfacenti e sarà meglio preparato ad affrontare le sfide della vita.


E in questo percorso di sviluppo i genitori e i caregivers giocano un ruolo cruciale nel modellare le competenze emotive dei bambini riconoscendo e rispondendo alle emozioni dei loro cuccioli.

Fasi dello sviluppo emotivo

Sviluppo 0-3 mesi intelligenza emotiva

Fin dai primi mesi di vita sono già presenti le emozioni primarie, ovvero rabbia, paura, gioia, tristezza e disgusto e ci accompagnano per tutto l’arco della vita.


In questa prima fase di vita, la principale manifestazione emotiva del neonato è il pianto. Il genitore, attraverso un processo di prove ed errori, cerca di interpretare quel pianto, dandogli significato e cercando di rispondere in modo efficace e tempestivo. Questa competenza è conosciuta come Responsività.


Questa permette l’instaurarsi di un primo forte legame emotivo tra il bambino e la figura di riferimento principale. Infatti, più la mamma o la figura di riferimento percepisce e risponde prontamente e adeguatamente ai segnali e ai bisogni del bambino, più il bambino la percepirà come base sicura.

Come relazionarsi con il neonato dai 0 ai 3 mesi?

Nei primi mesi di vita, il compito dell’adulto è quello di osservare, prestare attenzione e interagire, dando fiducia alla manifestazione delle sensazioni provate dal neonato. Se un bambino piange, quel pianto non può essere trascurato, anche se non è nulla di grave.


Un falso mito che purtroppo è ancora in circolazione è quello che "lascialo piangere e imparerà ad autoregolarsi."


No! Così facendo si comunica al neonato che i suoi bisogni non sono importanti, che il pianto è uno strumento inutile e che non ci si deve fidare delle proprie sensazioni. Un neonato deve sentire la rassicurazione dell’adulto che si fida di lui e che dà credito ai suoi bisogni. Più questo avverrà, più la comunicazione diventerà efficace, aiutandolo a crescere più sicuro.

Strumenti per favorire intelligenza emotiva dai 0 ai 3 mesi

  • Contatto fisico: Il contatto fisico prolungato permette al genitore di stabilire un legame di attaccamento con il bambino, attivando meccanismi fisiologici come l’olfatto. Attraverso il contatto tra corpi, il respiro, il suono del battito cardiaco e il calore del genitore, il neonato regola i suoi stati fisici. La pratica del babywearing facilita questo contatto, permettendo diverse modalità di vicinanza fisica.
  • Massaggio infantile: Un momento unico e speciale per stare in contatto con il neonato, prendendo consapevolezza del suo corpo.
  • Voce: Parlare al neonato con filastrocche o canzoni imparate quando erano nella pancia o introdurre rituali con voce calma e dolce, aiuta il neonato a riconoscere la voce della mamma e del papà.
  • Contatto visivo e interazioni: Rispondere ai primi sorrisi e mantenere il contatto visivo rafforza il legame emotivo e la comunicazione.

Sviluppo 3-6 mesi intelligenza emotiva

In questa fase dello sviluppo, il neonato diventa sempre più vigile e attento, iniziando a utilizzare modalità intenzionali di interazione. Le emozioni del bambino diventano più chiare e comprensibili per l’adulto e cominciano a diversificarsi anche come espressioni facciali.

Già a tre o quattro mesi, i bambini si dimostrano estremamente sensibili alle espressioni emotive degli adulti, modificando a loro volta la comunicazione.

Come relazionarsi con il neonato dai 3 ai 6 mesi?

intelligenza emotiva nei neonati

Man mano che il bambino cresce acquisisce nuove competenze a livello cognitivo, linguistico e motorio. Questo porta a un aumento delle modalità relazionali: inizia a rispondere con vocalizzazioni, interagisce in modo sempre più attivo, inizia ad afferrare gli oggetti e ad avere una maggiore consapevolezza del proprio corpo.


In questi mesi, un grande strumento di relazione è rappresentato dal gioco. L’attenzione del bambino inizia a essere estesa anche a stimoli non sociali, permettendo di attivare altre modalità di regolazione delle emozioni attraverso nuovi stimoli ambientali.


Ovviamente vale anche ciò che veniva messo in pratica nei mesi precedenti per favorire l’intelligenza emotiva: contatto visivo, fisico, interazione, coccole, riconoscimento dei bisogni, ecc.

Strumenti per favorire intelligenza emotiva dai 3 ai 6 mesi

  • L’utilizzo di libri, canzoncine e filastrocche può aiutare a vivere le emozioni, a parlarne e a metterle in scena.
  • Libro delle facce: attraverso le fotografie di varie espressioni facciali si gioca con il bambino a imitare le facce, nominando le emozioni.
  • Specchio Montessori sempre imitando le facce e nominando le emozioni.

Sviluppo 6-9 mesi intelligenza emotiva

Questa è una fase di grandi cambiamenti sia a livello cognitivo, che linguistico che motorio. E questi cambiamenti possono scombussolare il bambino a livello emotivo ed è per questo che proprio in questa fase inizieremo a parlare dell’importanza delle routine.


Le routine sono le azioni quotidiane ripetute che hanno la caratteristica di essere conosciute e prevedibili. Non significa che la giornata deve essere scandita in modo impeccabile e senza imprevisti: la flessibilità è qualcosa di molto importante, soprattutto quando si diventa genitori! Ma per un bambino più è piccolo, più ha bisogno di sicurezza: le routine aiutano in questo, rendono il mondo prevedibile e sicuro, dando contenimento e limiti entro cui muoversi.


È molto importante costruire una routine che vada bene alla famiglia; non esiste quella perfetta!

Strumenti per favorire intelligenza emotiva dai 6 ai 9 mesi

In questo periodo inizia lo svezzamento e diventa, quindi, importante considerare il pasto come un momento di relazioni e condivisione. Dunque, organizziamoci per riuscire a mangiare insieme a lui e diamo la libertà di esplorare e approcciarsi al cibo in modo sereno, come un gioco.


Possiamo anche approfittare che il piccolo inizia anche a muoversi liberamente per interagire mettendoci a giocare con lui sul tappettone.


Infine, lo specchio Montessori adesso diventa un vero e proprio strumento per fare esperienza della consapevolezza di sé, del riconoscimento del proprio corpo e dei propri movimenti.

Sviluppo 9-12 mesi intelligenza emotiva

Siamo ancora dentro il periodo dei grandi cambiamenti sia a livello motorio che cognitivo.


Verso gli 8/9 mesi si presenta però anche un altro grande cambiamento del vissuto emotivo: la paura degli estranei. Capita infatti che il nostro bimbo, sempre socievole e sorridente, inizi a mostrare una marcata paura e rifiuto dell’estraneo.


Questa paura è legata all’ansia da separazione ed è una paura fisiologica.


Non tutti i bimbi reagiscono allo stesso modo, ma è importante stare attenti a come noi adulti reagiamo di fronte a questa tappa. Molto spesso siamo guidati dalla vergogna: abbiamo paura del giudizio degli altri, che il nostro bimbo possa venir visto come insicuro o piagnucolone.

intelligenza emotiva nei bambini

Ma cosa è giusto fare?


Davanti a una persona estranea, ricordiamoci che il bambino imparerà ad agire guardando noi: saranno più propensi alla socialità se percepiscono da noi che possono fidarsi, che l'ambiente è sicuro e se avremo rispetto dei loro tempi, senza forzarli. La parola d’ordine è Rispetto. Infatti, anche se piccoli, è necessario rispettare le loro emozioni e farci garanti della loro sicurezza emotiva.

Strumenti per favorire intelligenza emotiva dai 9 ai 12 mesi

Le grandi tappe del gattonamento e della posizione seduta (si raccomanda di non forzare mai queste tappe motorie) ci permettono di introdurre nuove modalità relazionali con i nostri bimbi. Infatti, sedendoci insieme a loro sul tappetone possiamo lasciare il bambino a guidare il gioco muovendosi nell’ambiente in modo più libero.


Anche in questo periodo lo specchio Montessori è un vero e proprio strumento per fare esperienza della consapevolezza di sé, del riconoscimento del proprio corpo e dei propri movimenti.

Sviluppo 12-24 mesi intelligenza emotiva

È un periodo in cui si moltiplicano e si susseguono apprendimenti sempre nuovi, nuove modalità di relazione e sviluppi in tantissime aree. Dal punto di vista linguistico e comunicativo il bambino riesce a farsi capire meglio anche da persone esterne alla famiglia, incrementando così la socialità. Il sistema motorio è sempre più affinato, inizia a muovere i primi passi e a scoprire le prime vere e proprie autonomie.


E l’autonomia va sostenuta aiutandolo chiedendo il permesso quando è in difficoltà, ma senza mai sostituirci ad esso.


Inoltre, il bambino inizia ad avere una consapevolezza di sé come essere unico e proprio in questa fase si assiste a un passaggio importante: si riconosce e si afferma, arrivando a dire “Io”.

Strumenti per favorire intelligenza emotiva dai 12 ai 24 mesi

  • Il gioco imitativo (12-18 mesi): vengono usati oggetti della vita quotidiana per “far finta”
  • Il gioco simbolico (18-24 mesi): gli oggetti assumono valenze diverse, ad esempio una banana può trasformarsi in un telefono.

Conclusione

Il primo anno di vita del bambino è stato un viaggio emozionante, ricco di cambiamenti e scoperte. Ogni fase, dal pianto iniziale alla crescente consapevolezza di sé, segna un passo fondamentale nello sviluppo emotivo, relazionale e cognitivo del piccolo. Mentre si attraversano queste tappe, è essenziale che noi adulti offriamo un sostegno costante, equilibrato e rispettoso, che incoraggi il bambino a esplorare il mondo, a conoscere le proprie emozioni e a sviluppare competenze sociali.


Nel videocorso “Sviluppo Emotivo e Relazionale da 0 a 2 anni” a cura della psicologa e psicoterapeuta a cura della Dott.ssa Martina Mazzoleni potrai capire come favorire al meglio lo sviluppo dell’intelligenza emotiva del tuo bambino con consigli ed esempi da poter mettere in pratica.

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