Gattonare: perché il bambino non gattona e come aiutarlo
“Il mio bambino non vuole gattonare. Forse è pigro o passerà a camminare direttamente”.
Ti è mai capitato di sentire questa frase? Ci tengo a svelarti che si tratta di un falso mito. Infatti, se il bambino non gattona, non è coinvolta la genetica.
Il gattonamento è una delle tappe fondamentali di sviluppo motorio del neonato e il genitore o caregiver possono contribuire per favorirlo al meglio.
Se vuoi scoprire in quale modo è possibile farlo e quanti benefici porta il raggiungimento di questa tappa, continua la lettura di questo articolo.
Prima di iniziare, ti lascio alcune info utili:
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- Nella sezione videocorsi trovi come favorire lo sviluppo psicomotorio del neonato.
A che età inizia a gattonare?
La tappa del gattonare viene solitamente raggiunta tra i 7 e i 10 mesi.
Questo avviene, però, solo se il bambino ha sperimentato nei mesi precedenti il tummy time che dovrebbe aver garantito il corretto sviluppo del tono muscolare e della coordinazione necessari per questa sorprendente tappa motoria.
Il raggiungimento della tappa del gattonamento dipende anche dallo sviluppo visivo che è migliorata tantissimo negli ultimi mesi. Infatti, il piccolo ora sarà in grado di notare un oggetto a distanza e sarà stimolato a raggiungerlo.
Solitamente si dice che il gattonare sia la tappa successiva allo strisciare, ma non tutti i bambini strisciano nonostante abbiano fatto notevole esperienza di tummy time.
Fortunatamente non c’è di che preoccuparsi perché ogni bambino a cui è stato garantito di giocare prono per tanto tempo si sviluppa in maniera ottimale e, se non striscia entro i sette/otto mesi, certamente gattonerà.
Per i bambini che hanno imparato a strisciare, il gattonamento sarà una naturale evoluzione dopo uno/due mesi circa di esperienza nello strisciamento.
Un dato molto curioso è che secondo alcuni studi scientifici, di tutti i bambini che gattonano, si stima che solo il 50% di loro abbia prima strisciato.
Passaggio graduale al gattonamento
Il passaggio dal tummy time al gattonamento è un momento cruciale nello sviluppo motorio del bambino. Come tutte le tappe motorie, questo passaggio avviene gradualmente, seguendo il naturale sviluppo delle capacità fisiche e cognitive del bambino.
Inizialmente, osserviamo il bambino in posizione prona esercitare i muscoli del collo e del tronco per sollevare la testa e il petto dal terreno, sostenendosi sulle braccia. È quasi come se stesse facendo delle piccole flessioni.
Con il tempo e la pratica, il bambino svilupperà la forza necessaria nei muscoli del torso per sollevare il busto completamente dal terreno e comincerà anche a flettere le gambe e le ginocchia verso l'avanti, preparandosi implicitamente alla posizione a quattro zampe.
Quando il bambino raggiunge questa fase, può accadere come per magia che si trovi a quattro zampe, pronto per iniziare a gattonare .
Inizialmente, potrebbe sperimentare questa nuova posizione dondolandosi avanti e indietro o rimanendo immobile per comprendere le sue nuove capacità motorie. Però, man mano che il bambino pratica e acquisisce esperienza, diventa sempre più abile nel coordinare gli arti superiori e inferiori, fino a quando non riesce a muoversi in modo fluido iniziando così a gattonare per tutta la casa.
Perché alcuni bambini saltano questa tappa?
Se sei arrivata/o in questo articolo, probabilmente il tuo bambino deve ancora raggiungere questa tappa o ti stai informando per tempo.
Dunque, perché alcuni bambini saltano questa tappa o la raggiungono molto in ritardo?
Come abbiamo visto nel capitolo precedente, il bambino inizia a gattonare solo se ha un certo tono muscolare e un’adeguata coordinazione. Quindi, significa che deve avere un buon sviluppo motorio. Non si tratta di genetica; quindi, il motivo non è vero che un bambino ha un’indole pigra.
Se non dipende dai geni, come possiamo favorire lo sviluppo motorio del neonato?
Con l’esperienza! Mi piace usare questo termine per indicare tutte le attività motorie che vengono proposte al bambino fin dalle prime settimane di vita.
I giochi e le stimolazioni che vengono proposti al piccolo lo porteranno a svilupparsi al meglio e raggiungere così tutte le tappe fondamentali.
Le conseguenze del non gattonare
Inconsapevolmente, un genitore potrebbe incorrere in frequenti errori posturali come, per esempio, proporre solo la posizione seduta. Questo porta il neonato a saltare delle tappe o rallentare il suo sviluppo motorio.
Saltare la tappa del gattonamento può rallentare anche il raggiungimento della posizione eretta e del camminamento autonomo. Nel prossimo capitolo potrai scoprire tutti i benefici del gattonare.
Come rimediare?
Come abbiamo visto, per gattonare è necessario che al piccolo sia stato proposto il Tummy Time nei mesi precedenti. Se cos’ non fosse, ecco alcuni consigli per iniziare a rimediare.
La prima cosa da fare è posizionare il tuo bambino a pancia in giù sul tappetone da gioco e cercare di rendere il tummy time un'esperienza piacevole e rilassante.Ovviamente all’inizio il piccolo piangerà, ma con il tempo il tummy time diventerà più piacevole anche grazie ai giochi interessanti che proporrai e che lo distrarranno dalla fatica iniziale, come lo specchio Montessori. Ricordati di sdraiarti vicino a lui in modo che il vostro sguardo sia alla stessa altezza e che lui senta la tua vicinanza e il tuo supporto e di alternare il tummy time alla posizione supina e laterale.
Infine, se il tuo bambino ha trascorso molto tempo seduto, potrebbe avere contratture muscolari che limitano il movimento della colonna vertebrale. In questo caso, è consigliabile consultare un osteopata pediatrico per valutare la mobilità della colonna vertebrale e risolvere eventuali problemi muscolari.
Con un po’ di pazienza vedrai che recupererete il tempo perduto !
Gattonare: i benefici
Il gattonamento è una tappa davvero importante e per questo favorire il suo raggiungimento è davvero importante.
Ecco i principali benefici del gattonare:
- Miglior sviluppo della vista: il bambino stimola l’occhio a mettere a fuoco cose a breve distanza (convergenza visiva), cose vicine e lontane (visione bifocale) e a far lavorare insieme i due occhi (visione binoculare);
- La coordinazione di mani e braccia porta a far lavorare in sinergia i due emisferi cerebrali assicurando una buona coordinazione motoria futura. Inoltre, avrà meno probabilità di sviluppare la dislessia e favorirà attività quali la lettura, la scrittura, la memoria e ad altre abilità cognitive;
- Contribuisce alla crescita e alla conquista dell’autonomia del bambino che riesce a raggiungere ciò che desidera;
- Migliora le abilità fino motorie;
- Lo aiuterà a cadere correttamente dalla posizione eretta;
- Attiva e rinforza la muscolatura di tutto il corpo, soprattutto delle gambe, del bacino, dell’addome e di tutto il busto che lo prepareranno nel migliore dei modi alla tappa successiva del cammino.
Se il bambino non gattona, non significa che potrà acquisire tutte queste capacità. Però, puoi dargli la possibilità di svilupparsi al meglio attuando semplici accorgimenti che trovi nel mio videocorso “From zero to Hero”.
Inoltre, è importante permettere al piccolo di sperimentare questa fase senza sforzarlo in alcun modo a passare alla tappa del camminamento. Rispettare i suoi tempi e i suoi ritmi gli permetterà di costruire al meglio il suo movimento e la percezione di sé.
Modi di gattonare
Non tutti i bambini gattonano allo stesso modo. Infatti, il gattonamento classico e corretto che prevede l’alternanza di gambe e braccia, viene conquistato dal neonato solo quando ha raggiunto un certo tono muscolare e coordinamento. Per questo è fondamentale proporre al piccolo la posizione del tummy time fin dalle prime settimane e stimolarlo con le giuste attività.
Vediamo, però, quali sono gli altri modi di gattonare.
Cross crowl
Questo modo di gattonare è quello classico, ovvero il bambino appoggia mani e ginocchia e le muove in modo alterno per spostarsi in avanti.
Crab crowl
Il bambino si muove a gattoni, ma con una gamba flessa sotto il sedere e l’altra aperta lateralmente per spingersi avanti.
Bear crowl
Definisce il gattonare del bambino che appoggia il peso sui piedi, invece delle ginocchia. Ecco perché viene chiamato “gattonamento a orso”.
Bum Shuffling
È lo spostamento sul sedere del piccolo. Questo caso succede spesso quando il bambino viene messo troppo spesso seduto, invece della posizione del tummy time.
Come stimolare il bambino a gattonare
Come abbiamo visto nei capitoli precedenti, per aiutare il neonato a gattonare è necessario aver proposto il tummy time fin dai primi mesi. Infatti, quest’attività è la chiave di volta per lo sviluppo motorio del piccolo perché lo aiuterà a rafforzare la muscolatura necessaria al raggiungimento della tappa.
Se il tuo bambino già striscia, sei sulla buona strada e il gattonamento dovrebbe essere una naturale evoluzione, solitamente entro un paio di mesi. Se invece il tuo piccolo non ha ancora iniziato a strisciare ma ha una buona esperienza di tummy time è possibile favorire il gattonamento durante il periodo che va dall'ottavo all'undicesimo mese di vita.
Innanzitutto, assicurati che il tuo bambino sia comodo per muoversi e sperimentare.
Se il tuo bimbo non striscia ancora, durante le sessioni di tummy time, puoi aiutarlo a familiarizzare con la posizione a quattro zampe. Siediti su un tappetone con le gambe distese in avanti e posiziona il bambino a cavalcioni su una delle tue gambe. In questo modo, il bambino sarà incoraggiato a sostenersi sulle braccia per evitare di cadere in avanti, e allo stesso tempo, la posizione favorirà la flessione delle ginocchia, preparandolo al gattonamento. Assicurati di posizionare la tua mano sul sedere del bambino per bilanciarlo ed evitare che cada in avanti.
Puoi anche proporre lo stesso esercizio utilizzando un cilindro sotto la pancia del bambino, per favorire la posizione a carponi mentre gioca. Assicurati che il rotolone o il cilindro siano posizionati a metà tra il busto e la pancia del bambino in modo che sia leggermente sbilanciato in avanti, incoraggiandolo a sostenersi con le braccia e a coordinarsi con le gambe e le ginocchia.
Inoltre, ecco alcuni consigli da tenere sempre a mente:
- Continua a proporre diverse volte il tummy time al tuo bambino e gioca con lui da sdraiato/a;
- Assicurati che non scivoli. Certe volte il piccolo non ha grip a sufficienza per assumere e mantenere la posizione (pavimento scivoloso, vestiti, …)
- Evita atteggiamenti posturali errati che potrebbero compromettere il raggiungimento di questa tappa (abuso della posizione da seduto).
Bambino gattona: casa a prova di pericolo
Da quando il tuo piccolo inizia a muoversi autonomamente, che sia strisciando o gattonando, la casa diventa il suo regno da esplorare. Tutto attira la sua curiosità, compresi i pericoli nascosti. Per questo diventa importante prevedere una casa a prova di bambino, ovvero un ambiente sicuro su misura per il tuo bambino.
Questo non significa limitare la sua esplorazione, ma renderla sicura. Questo approccio si rifà anche alle visioni pedagogiche come quella di Maria Montessori, che enfatizza l'importanza di un ambiente preparato e del ruolo dell'adulto come guida discreta.
Ecco alcuni passi pratici che puoi intraprendere per rendere la tua casa a prova di bambino:
Proteggi le prese di corrente
Fissa gli oggetti pesanti
Blocca i cassetti
Mantieni i pavimenti puliti e liberi di ostacoli
Attenzione ai punti di accesso
Crea spazi sicuri per il gioco
Rendere la casa sicura per il tuo piccolo esploratore non solo riduce il rischio di incidenti, ma crea anche un ambiente in cui può muoversi e imparare in tutta sicurezza, sostenendo il suo sviluppo fisico, cognitivo ed emotivo.Trovi consigli e indicazioni nel video corso “Nanna Sicura e Sicurezza del bambino in casa”.
Nell’articolo hai potuto leggere tutti i benefici legati al gattonare. Aiutare il proprio bambino a svilupparsi nel migliore dei modi può essere davvero semplice con le corrette informazioni e attività da proporgli. Per questo motivo, ho deciso di rendere accessibili a tutti i genitori queste nozioni nel mio video corso “From Zero to Hero”. Troverai tantissimi video pratici per comprendere come stimolare al meglio il tuo bambino per permettergli di raggiungere tutte le tappe motorie.