ventiquattresima settimana di gravidanza

VENTIQUATTRESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA: la guida definitiva

Introduzione

Sei arrivata alla ventiquattresima settimana di gravidanza e, tra i momenti di emozione per il grande cambiamento che stai per toccare con mano, non mancano i dubbi e le domande.


Questa guida è stata preparata proprio per aiutarti a vederci più chiaro.


Ti regalo un piccolo spoiler: il tuo bambino è ora grande più o meno come un cetriolo.

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Quanti mesi sono 24 settimane di gravidanza?

ventiquattresima settimana di gravidanza

La ventiquattresima settimana di gravidanza è parte del sesto mese, a sua volta compreso tra 22+0 e 26+2.

I sintomi della ventiquattresima settimana di gravidanza

Tra i principali sintomi della ventiquattresima settimana di gravidanza, rientrano evenienze come la digestione sempre più difficoltosa e il bruciore di stomaco.


Si tratta di conseguenze della pressione dell’utero sullo stomaco.


Gestire il tutto è possibile evitando di pasti eccessivamente pesanti e caratterizzati dall’assunzione di cibi poco digeribili.


Meglio puntare su diversi spuntini frugali nel corso della giornata.

Alleviarlo è possibile e in diversi modi. Ecco quali sono:


  • Utilizzo di un cuscino specifico per la gravidanza.

  • Esecuzione di esercizi di scarico, a partire da quello in posizione quadrupedica.


Nel secondo caso, è bene sottolineare che si tratta di esercizi che aiutano a prepararsi alla gestione della posizioni libere in travaglio.

Per attenuare gli effetti del reflusso gastrico, tra le principali causa del bruciore di stomaco alla ventiquattresima settimana di gravidanza e non solo, è consigliabile evitare di coricarsi subito dopo il pasto.


L’approccio ideale alla dieta prevede il focus su pasti frugali, che non dovrebbero comprendere cibi piccanti.

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24 settimane di gravidanza: di quanti kg è l’aumento di peso ideale?

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Alla ventiquattresima settimana di gravidanza una mamma normopeso ha preso, in media, dai 4,9 ai 6,1 kg.


Si tratta di stime generali, sulle quali non è il caso di fissarsi eccessivamente, ma continuare a seguire uno stile di vita salutare, che sarà argomento, tra dieta e sport, dei prossimi paragrafi.

24 settimane di gravidanza e non lo sento muovere: cosa fare?

ventiquattresima settimana di gravidanza

Cosa succede se, dopo aver iniziato ad avvertire i movimenti fetali alla ventiquattresima settimana di gravidanza, ad un certo punto si smette di sentirli?


Prima cosa: niente panico!


Mettiti in una condizione tale da spegnere tutti gli stimoli attivanti la razionalità.


Mangia qualcosa di dolce e sdraiati sul fianco (sinistro).


Se in 30 minuti riesci a percepire almeno una decina di movimenti, anche sopiti e leggeri, puoi stare tranquilla.

Com'è il feto a 24 settimane?

Attorno alla ventiquattresima settimana di gravidanza, il feto ha una lunghezza dal cranio al tallone di circa 31 cm.


Come già accennato, le sue dimensioni sono affini a quelle di un cetriolo e rappresentano una stima di massima, sulla quale non devi focalizzarti in maniera esclusiva.

ventiquattresima settimana di gravidanza

Con un peso medio attorno ai 600 - 700 grammi, il feto alla ventiquattresima settimana di gravidanza ha ampio spazio per muoversi nella cavità amniotica.


Ormai, nella maggior parte delle situazioni e tenendo conto di aspetti soggettivi come la posizione della placenta, sei in grado di avvertire i suoi movimenti. 

Tornando al capitolo dei movimenti ti ricordo che, nel corso della ventiquattresima settimana di gravidanza, il feto è in grado di effettuare movimenti complessi reagendo, per esempio, ai rumori esterni.


Sa drizzarsi e assumere una posizione lontanamente paragonabile a quella da seduto.


Come appena accennato, la sua capacità uditiva è molto sviluppata e si può parlare, a ragione, dell’esistenza di stimoli sonori importantissimi per la sua crescita.


Il principale, non servirebbe neanche dirlo, è la voce della mamma.

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Per la precisione, si tratta del suo ritmo e della sua melodia, o prosodia (i suoni, infatti, sono ovattati a causa della presenza del liquido amniotico e del pancione).


Diversi studi scientifici - uno dei più importanti è stato pubblicato nel 2009 - hanno scoperto che il pianto dei neonati cambia a seconda della prosodia della lingua madre materna.

La ventiquattresima settimana di gravidanza è un periodo fantastico anche per lo sviluppo di un altro senso, ossia il gusto.


Il tuo piccolo, che tramite il liquido amniotico era già in grado di distinguere i sapori dei cibi amari, salati e acidi, è ora capace di riconoscere anche quelli dolci.


24 settimane di gravidanza rischi: ecco cosa sapere

Alla ventiquattresima settimana di gravidanza, il rischio di aborto risulta sensibilmente più basso rispetto ai parametri che caratterizzano l’inizio della gestazione.


Per rendersene conto basta chiamare in causa i dati ISTAT, che parlano dell’1,7% di aborti spontanei tra le 21esima e la 25esima settimana di gravidanza.


Essenziale, in ogni caso, è fare attenzione a sintomi che richiedono un controllo urgente.


Tra questi rientrano le perdite di sangue rosso vivo, possibile sintomo di un distacco di placenta, o il bruciore alla vulva, che può essere il segnale di un’infezione vaginale.

Quali controlli fare alla ventiquattresima settimana di gravidanza?

Per accertarsi che tutto stia andando per il meglio durante la ventiquattresima settimana di gravidanza, è innanzitutto fondamentale fare riferimento alle visite con l’ostetrica, da effettuare periodicamente.


Esistono anche diversi esami che è bene fare per avere un quadro ancora più completo.


Ecco quali sono:


  • Toxotest, ossia il dosaggio degli anticorpi IgG e IgM della toxoplasmosi.

  • Dosaggio degli anticorpi del Citomegalovirus (CMV).

  • Esame delle urine con eventuale urinocoltura.

  • Misurazione della pressione a cadenza settimanale, onde intercettare eventuali quadri di preeclampsia (o gestosi gravidica).

ventiquattresima settimana di gravidanza

Nel lasso di tempo compreso tra la ventiquattresima settimana di gravidanza e la ventottesima, alle mamme con fattori di rischio per il diabete gestazionale - età materna uguale o superiore ai 35 anni, BMI over 25 prima della gravidanza, precedenti gravidanze con la suddetta patologia etc. - viene consigliata la curva glicemica.

Il test si effettua nelle prime ore del mattino. 


Prevede tre prelievi effettuati secondo questo schema:


  • A digiuno.

  • Dopo un’ora dall’assunzione di una soluzione glucosata.

  • Dopo due ore.


In caso di effetti avversi come la nausea - la soluzione, infatti, può rivelarsi fastidiosa - l’esame va ripetuto.

Cosa mangiare alla tredicesima settimana di gravidanza?

Nel corso della ventiquattresima settimana di gravidanza, non devi fare altro che continuare a seguire la regola che hai messo in primo piano fino ad ora: centralità della dieta mediterranea.


Questo regime alimentare si basa su un ampio spazio dedicato a consumo di cereali integrali - cerca di variare portando in tavola non solo grano, ma anche mais, avena, miglio, sorgo, segale - alimenti vegetali, legumi, fonti di grassi buoni come i semi oleosi.

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Cerca di dividere equamente le fonti di proteine tra fonti di origine animale e alimenti vegetali, tra cui i legumi.


Questi ultimi sono anche un’eccellente fonte di ferro.


Ricorda, però, che si tratta di ferro non-eme, ossia la forma meno biodisponibile.


Per fortuna, si tratta di un problema risolvibile associando alla fonte di ferro una di vitamina C.

Facciamo un piccolo ripasso degli alimenti vietati in gravidanza:


  • Frutta e verdura crude e non lavate a sufficienza. Attenzione: come sicuramente sai, non basta l’ammollo ma è necessario passarle bene sotto l’acqua corrente, in modo da staccare le oocisti del toxoplasma gondii.

  • Carne e pesce crudi o poco cotti.

  • Formaggi erborinati, per esempio il gorgonzola, crudi.

  • Affettati crudi (gli unici cotti, il cui apporto andrebbe comunque limitato per motivi di calorie e di presenza di additivi, sono il prosciutto cotto, la mortadella, la fesa di tacchino).

  • Uova crude e non pastorizzate.

  • Formaggi a stagionatura rapida preparati con latte crudo.

Eccomi ora a parlare di un aspetto a cui tengo tantissimo: la prevenzione delle coliche neonatali in gravidanza.


Se fino ad ora hai sempre pensato che fossero un’evenienza fisiologica dovuta all’immaturità dell’intestino, ti dico che la tua convinzione è falsa e pericolosa.

A cambiare le carte in tavola ci hanno pensato studi come questo, pubblicato nel 2018.


Grazie a questo lavoro clinico, si è iniziato a parlare di associazione tra coliche neonatali e alti livelli di calprotectina fecale - marker che denota la presenza di infiammazione intestinale - nelle feci dei piccoli.


Dato che la colonizzazione batterica intestinale avviene già durante la vita fetale, è bene che la mamma faccia attenzione alla propria alimentazione pure in ottica antinfiammatoria.


Ciò vuol dire escludere dalla propria dieta latticini, carni elaborate, farine raffinate, dolci industriali, bevande zuccherate, fonti di grassi trans, per esempio la margarina, alimenti fritti.

Quali sport fare?

Continuare a fare sport alla ventiquattresima settimana di gravidanza è essenziale per la tua salute.


Ti aiuta a rilassarti e a preparare il corpo al parto sia lato gestione delle posizioni libere, sia per quanto riguarda il tono del pavimento pelvico.


Tra le varie discipline, particolarmente utili allo scopo sono lo yoga e il Pilates.

Il primo, che potrai praticare anche in fascia con il tuo piccolo una volta venuto al mondo, ti può aiutare, per esempio, ad alleviare il mal di schiena attraverso posizioni come quella del gatto-mucca (Marjariasana/Bitilasana).


Inoltre, soffermandosi sulla variante Yin, che sollecita il fluire del Prana - l’energia vitale che permea ogni organismo - tra i chakra e che prevede il mantenimento delle varie asana per diversi minuti, si migliora la consapevolezza corporea.


Nel caso del Pilates, invece, tra i benefici è possibile annoverare il miglioramento della postura e, come puoi vedere nel video qui sotto, il lavoro sul tono del pavimento pelvico attraverso la respirazione diaframmatica e il conseguente lavoro sul muscolo trasverso profondo.

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