UNDICESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA: cosa succede e sintomi
Introduzione
La tua dolce attesa prosegue e si avvicina l’undicesima settimana di gravidanza.
Se ti stai chiedendo cosa succede in questo periodo, stai leggendo l’articolo giusto.
Piccolo spoiler: il tuo bimbo in questo periodo è grande più o meno come un’albicocca.
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Quanti mesi sono 11 settimane di gravidanza?

L’undicesima settimana di gravidanza fa parte del terzo mese di gestazione.
Quest’ultimo inizia a 8 settimane e 6 giorni e termina a 13 e un giorno.
I principali sintomi
Cosa accade al corpo della mamma nel corso dell’undicesima settimana di gravidanza?
Tra i principali sintomi è presente la stitichezza.
Nel corso del primo trimestre di gravidanza, questa evenienza è da attribuire al progesterone.
Ormone che ha il compito di rilassare la muscolatura interna dell’utero, favorendo l’adesione di quello che ormai è un feto, rallenta il transito intestinale.
All’influenza del progesterone è da attribuire anche un altro sintomo tipico dell’undicesima settimana di gravidanza, ossia il bruciore di stomaco.
A proposito della sua insorgenza, ti ricordo che sarà quotidianità anche nel secondo e soprattutto nel terzo trimestre, ma per una causa diversa, ossia la pressione meccanica esercitata dall’utero sugli organi, tra cui lo stomaco.
Non preoccuparti qualora dovessi avvertire, nel corso dell’undicesima settimana di gravidanza, dei dolori addominali.
Si tratta, soprattutto se sono localizzati nella parte bassa dell’addome, di una conseguenza della crescita dimensionale dell’utero (all’undicesima settimana di gravidanza ha ormai le dimensioni di un pompelmo).
Un altro segnale del corpo tipico di questa undicesima settimana è la combo seno dolente e capezzoli sensibili: nella maggior parte dei casi, i due sintomi in questione tenderanno a scemare con la fine del primo trimestre.
Per quanto riguarda la nausea , causata dall’incremento esponenziale di beta hCG ed estrogeni all’inizio della gestazione, nel periodo dell’undicesima settimana di gravidanza tende a scemare.
Come si presenta la pancia all'undicesima settimana di gravidanza?

Attorno all’undicesima settimana di gravidanza, le dimensioni dell’utero materno sono, come già detto, paragonabili a quelle di un pompelmo.
Anche se la pancia non è evidente a chi non sa della gravidanza, potresti iniziare ad avere qualche difficoltà nel chiudere i pantaloni che indossavi senza difficoltà fino a prima di vedere il test positivo.
Come cresce il feto all'undicesima settimana di gravidanza
Con un CRL, acronimo che indica la lunghezza dal vertice al sacro, che va, in media, dai 3,7 ai 4,1 cm, il feto all’undicesima settimana di gravidanza ha un peso di circa 8 grammi.
Nel periodo dell’undicesima settimana di gravidanza, si assiste allo sviluppo delle funzioni specifiche dei vari organi.
In pieno sviluppo sono anche quelli sessuali.
La “tessitura” che univa le sue dita sia a livello delle mani, sia in corrispondenza dei piedi non c’è più: il feto può infatti iniziare un vero e proprio esercizio per l’allattamento, ossia la suzione del pollice.

All’undicesima settimana di gravidanza, il tuo piccolo è in grado di aprire e chiudere la bocca.
Si tratta di una tappa di grande importanza per il suo sviluppo.
Rappresenta infatti il primo passo verso l’ottimizzazione dell’assorbimento di tutti i nutrienti che gli servono per crescere.
Il periodo che stiamo descrivendo è davvero pieno di cambiamenti rilevanti.
Giusto per citarne un altro, ricordiamo lo spostamento delle orecchie dalla parte alta della testa al centro della stessa.
A brevissimo, il feto diventerà capace di percepire gli stimoli sonori.
Nel corso dell’undicesima settimana di gravidanza, la pelle del feto diventa giorno dopo giorno meno traslucida.
Proseguendo con i cambiamenti che si concretizzano in questo periodo, un cenno va dedicato alla formazione, all’interno della mascella, di quelli che diventeranno i denti da latte.
Si formano, inoltre, gli iridi oculari.

Dove è posizionato il bambino a 11 settimane?

Nel periodo dell’undicesima settimana di gravidanza, il feto continua a muoversi all’interno della cavità amniotica e ha tutto lo spazio necessario per farlo.
La mamma in attesa, però, ancora non percepisce questi movimenti.
In media, soprattutto se è alla prima gravidanza, comincia ad avvertirli tra la diciottesima e la ventunesima settimana.
Si può vedere se è maschio o femmina all’undicesima settimana di gravidanza?

Un esame che permette di scoprire con certezza, già a undici settimane di gravidanza, se si aspetta un maschio o una femmina è il test del DNA fetale.
Indagine non routinaria e che permette di individuare con accuratezza e precocemente il rischio di patologie come i deficit genetici metabolici e di condizioni come la trisomia 13, la trisomia 18 e la trisomia 21, analizza un campione di sangue venoso materno.
Dalla componente plasmatica di quest’ultimo vengono isolati i frammenti di DNA placentare che, all’inizio di ogni gravidanza, entrano nel circolo ematico materno.
Si ricava così il corredo cromosomico e, di riflesso, si ha la massima certezza sul sesso del nascituro.
Come capire se sta andando tutto bene a 11 settimane di gravidanza?
Quando si sta vivendo l’undicesima settimana di gravidanza, esistono diversi esami che permettono di capire se tutto sta procedendo bene.
Ecco quali sono:
Toxotest e esame per la rilevazioni degli anticorpi del Citomegalovirus (CMV).
Ripetizione, entro la diciassettesima settimana di gravidanza, del rubeo test qualora il primo accertamento dovesse essere risultato negativo.
Ecografia del primo trimestre, da fare entro la dodicesima settimana di gravidanza.
L’undicesima settimana di gravidanza è un ottimo momento per sottoporsi al Bi-Test.
Procedure che permettono di stimare il rischio di anomalie cromosomiche e strutturali nel feto, prevedono quanto segue:
Translucenza nucale: ecografia nel corso della quale si misura lo spessore della plica nucale del feto, valore che aumenta, come evidenziato da diverse evidenze scientifiche, in presenza di anomalie genetiche. Sempre durante l’ecografia, si osservano l’osso nasale, il massiccio facciale e le valvole cardiache-
Esame ematico finalizzato a rilevare i dosaggi di free-beta-hCG e PAPP-A.
I dati risultanti vengono incrociati, in modo da includere la mamma in una determinata classe di rischio relativa alle seguenti patologie neonatali: trisomia 18, trisomia 21, o sindrome di Down, e trisomia 13.

A fronte di fattori di rischio come i risultati patologici del suddetto test, il riscontro di anomalie nel corso dell’ecografia, altre gravidanze da cui sono nati figli con anomalie cromosomiche, all’undicesima settimana di gravidanza si può effettuare la villocentesi.
In cosa consiste?
Nel prelievo dei villi coriali, prolungamenti vascolarizzati che partono dal corion, ossia la membrana più esterna dell’embrione, attraverso guida ecografica.
Cosa sapere sull'ecografia
L’undicesima settimana di gravidanza è un momento perfetto per effettuare la prima delle due ecografie raccomandate alle gravide fisiologiche.
Cosa si vede e quali misure si possono ricavare?
Il numero di feti
Il battito cardiaco
Il diametro della testa (biparietale)
La circonferenza addominale
La lunghezza del femore
Gli ultimi tre parametri sono fondamentali per la datazione della gravidanza, informazione molto preziosa per la futura mamma.
Cosa mangiare all'undicesima settimana di gravidanza?
Le indicazioni che devi seguire a tavola in questa undicesima settimana di gravidanza non sono molto diverse da quelle che dovrebbero sempre caratterizzare una dieta salutare.
Ricordati che non devi mangiare per due, ma due volte meglio.
Come ci insegnano le evidenze scientifiche relative al fetal programming, le tue scelte alimentari durante l’undicesima settimana di gravidanza e fino alla fine della gestazione impatteranno positivamente o negativamente sulla salute della creatura che porti in grembo e su quella delle generazioni successive.

La dieta mediterranea, caratterizzata da un ampio consumo di frutta e verdura di stagione, grassi buoni, proteine ad alto valore biologico, deve essere il tuo faro guida.
Cerca, già dall’undicesima settimana di gravidanza, di attuare un’equa divisione 50:50 tra fonti di proteine vegetali e fonti di origine animale.
Tieni sempre presente, per quanto riguarda l’apporto di ferro, che la carne rossa non è l’unica fonte possibile (andrebbe consumata con parsimonia data la sua ricchezza in grassi saturi).
Anche i legumi sono ottimi.
Non dimenticarti, quando li prepari, di aggiungere una fonte di vitamina C, step fondamentale per ottimizzare la biodisponibilità del ferro non eme, la forma di ferro presente negli alimenti vegetali, nota per il fatto di essere scarsamente assimilabile da parte dell’organismo.
Ribadiamo, anche se molto probabilmente la conosci già, la lista di alimenti che devi evitare, durante l’undicesima settimana di gravidanza e fino al parto, per proteggerti dalle tossinfezioni.
Alimenti vegetali crudi e non lavati adeguatamente, ossia passandoli sotto l’acqua corrente e strofinandoli per eliminare le oocisti del Toxoplasma gondii.
Affettati crudi (l’assunzione di quelli cotti è altresì sconsigliata per via del loro tenore lipidico e per la presenza di additivi).
Uova crude e non pastorizzate (e preparazioni che le contengono, dalla maionese al tiramisù).
Formaggi erborinati crudi o cotti a meno di 70°C.
Formaggi preparati con latte crudo e a stagionatura rapida.
Carne e pesce crudi o non sufficientemente cotti.
La qualità della tua alimentazione all’undicesima settimana di gravidanza - e fino al parto - è preziosa anche per un altro motivo.
Quale? La prevenzione delle coliche neonatali.
No, non sono fisiologiche come molto probabilmente hai sentito dire durante la classica serata di chiacchiere dall’amica mamma da poco.
Non sono dovute all’immaturità intestinale.
Anzi, questo pensiero è falso e pericoloso come ricordo ai genitori dei miei piccoli pazienti.
Per fortuna, la scienza ha da tempo fatto luce su quello che davvero influisce sulle coliche.
Come evidenziato da questo studio del 2018, la suddetta sindrome multifattoriale è spesso associata a quadri clinici con presenza di calprotectina, marcatore di infiammazione intestinale, nelle feci neonatali.
Cosa ormai nota è il fatto che la colonizzazione batterica intestinale del piccolo avviene già durante la vita fetale.
Alla luce di ciò, la mamma può contribuire alla prevenzione delle coliche neonatali eliminando dalla dieta cibi pro-infiammatori come i latticini, le farine raffinate e i prodotti con esse preparati, i dolciumi, gli insaccati, le carni lavorate, le fonti di grassi trans.
Quali sport fare?
La dolce attesa è un lavoro del corpo.
Fin dal principio, è essenziale concentrarsi sull’attività fisica, in modo da arrivare preparate al grande appuntamento con il parto.
Il consiglio è di puntare, già dall’undicesima settimana di gravidanza, su discipline a basso impatto.
Lo yoga e il Pilates sono il top.
Il primo, ideale per rilassarsi e per migliorare la flessibilità dei legamenti e dei muscoli, aiuta anche la consapevolezza corporea e la resistenza, preziose in vista dell’impegno del travaglio.
Particolarmente utile a tal proposito è la tecnica yin, che si basa sul mantenimento delle asana per 3-5 minuti.
Se sei alle prime armi, vanno benissimo anche 60 secondi.
Il Pilates, invece, è vantaggioso ai fini della lotta contro i dolori lombari, ma anche quando si parla dell’ottimizzazione della flessibilità.
Aiuta molto anche il controllo della respirazione, da allenare già dall’undicesima settimana di gravidanza in previsione del viaggio del travaglio.