NONA SETTIMANA DI GRAVIDANZA: cosa succede a mamma ed embrione
Introduzione
Finalmente è arrivato l’appuntamento con la nona settimana di gravidanza!
Se ti stai interrogando sui cambiamenti che, tra sintomi e crescita del tuo piccolo nella pancia, caratterizzano questo periodo sei sulla pagina giusta.
Spoiler: il tuo cucciolo è grande all’incirca come un’oliva!
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Quanti mesi di gravidanza sono 9 settimane?

La nona settimana di gravidanza fa parte del terzo mese di gestazione.
Quest’ultimo va 8 settimane e 6 giorni a 13+1.
Come cresce l'embrione?
Con un CRL di 2,6 cm circa, l’embrione - per parlare di feto, bisogna aspettare ancora una settimana - ha, come già detto, dimensioni affini a quelle di una oliva.
Si stanno formando il suo collo, il suo cervello e il midollo spinale.
Alla nona settimana di gravidanza, è fervente lo sviluppo degli organi interni.
Finalizzata è la formazione di mani e dita .

Gli arti inferiori, invece, stanno continuando ad allungarsi per dare poi spazio alla crescita dei piedi.
Con gli occhi che, giorno dopo giorno, si spostano verso il centro della testa, l’embrione alla nona settimana di gravidanza ha le palpebre ancora chiuse, che così rimarranno fino al settimo mese circa.
L’embrione a nove settimane di gravidanza ha già tutte e quattro le camere cardiache.
Sempre per quanto riguarda il cuore, ricordo la formazione in fieri delle valvole.
In questo periodo, si concretizza anche la formazione dei lobi auricolari: non manca molto al momento in cui sarà in grado di percepire i suoni.

Sta via via scomparendo la coda e, ovviamente, finalizzandosi giorno dopo giorno lo sviluppo della colonna vertebrale.
Un’altra tappa di massima importanza che si verifica nel corso della nona settimana di gravidanza riguarda la formazione della parte ossea del cranio , parte del corpo fino a quel momento costituita unicamente da cartilagine.
Fondamentali per la protezione del cervello, le ossa craniche saranno, ancora a lungo, estremamente flessibili e raccordate l’una all’altra dalle fontanelle, le zone molli dove la saldatura ossea non si è ancora perfezionata.

Cosa si sente alla nona settimana di gravidanza?
Parliamo ora dei sintomi che, alla nona settimana di gravidanza, la mamma in attesa avverte.
Gli ormoni, il cui assetto è drasticamente mutato rispetto al periodo pre-gravidico, hanno un impatto sui capelli, che possono apparire più lucenti e morbidi del solito, e sulla pelle.
Per quanto riguarda quest’ultima, si può notare sia un colorito maggiormente roseo, sia l’insorgenza di macchie.

Con il girovita che si sta palesemente arrotondando e il seno che cresce, è definitivamente arrivato il momento di tirare fuori dall’armadio abiti più comodi.
Quando ci si chiede cosa succede nella nona settimana di gravidanza, non si può non dedicare un cenno al bruciore di stomaco.
In questa fase della gravidanza, la sua insorgenza è da attribuire all’influenza del progesterone che, rilassando la muscolatura gastrointestinale, può provocare episodi di reflusso, con conseguente bruciore di stomaco per via della risalita del contenuto acido.
9 settimana di gravidanza e sintomi spariti: è normale?
Non allarmarti qualora dovessi iniziare ad avvertire come meno intensi i sintomi tipici del primissimo periodo della gestazione.
Alla nona settimana di gravidanza, infatti, il corpo si è quasi completamente adattato al cambiamento ormonale.
Come è la pancia a nove settimane di gravidanza?

La pancia a nove settimane di gravidanza è vicina al momento in cui sarà inconfondibile.
L’utero, infatti, sta iniziando a sporgere dal bacino.
A breve, il tuo dolce segreto sarà più che evidente.
Qual è il rischio di aborto a nove settimane di gravidanza?
Secondo i dati Istat, l’evenienza dell’ aborto spontaneo riguarda, nel 32,4% dei casi, donne incinte tra la nona e la decima settimana di gravidanza.
Man mano che ci si avvicina alla fine del primo trimestre, l’incidenza si riduce drasticamente.
Ecografia alla nona settimana di gravidanza: si può fare?
La nona settimana di gravidanza è un momento perfetto per effettuare la prima ecografia.
Ricordo che andrebbe eseguita tra le otto e le dodici (non oltre perché si rischia di non riuscire a datare bene la gestazione).
Cosa si può vedere nel corso di questo esame?
Numero di embrione
Presenza della gravidanza in utero
Movimenti dell’embrione
Rilevazione dell’attività cardiaca
Per misurare, sempre tramite ecografia, la translucenza nucale - esame che, insieme con il bi-test, grazie al quale è possibile monitorare, previo prelievo del sangue materno, il dosaggio delle proteine Free Beta-HCG e PAPP-A - è necessario aspettare l’undicesima settimana.
Gli accertamenti appena menzionati permettono di collocare la mamma in una classe di rischio per quanto riguarda il parto di un bambino con determinate anomalie cromosomiche.

Altri esami da fare
Nel corso della nona settimana di gravidanza, per accertarsi in merito alla propria salute e per proteggere quella del proprio piccolo, è possibile sottoporsi a diversi esami.
Ecco i principali:
Sierologia per l’individuazione degli anticorpi IgG e IgM di toxoplasmosi e Citomegalovirus.
Emocromo completo (cerca di farlo entro la tredicesima settimana di gravidanza).
Esame delle urine con eventuale urinocoltura.
Ricorda sempre di far vedere i referti all’ostetrica che ha iniziato a seguirti al principio della gravidanza.
Quale dieta seguire?
Nel corso della nona settimana di gravidanza - e per tutta la gestazione - è il caso di seguire una dieta di tipo mediterraneo.
Dai spazio ad alimenti di origine vegetale, cereali integrali, cercando di variarli il più possibile, legumi e grassi buoni.
Riduci, invece, l’apporto di carne rossa, salumi - in gravidanza puoi mangiarne solo alcuni per motivi legati alla prevenzione delle tossinfezioni - dolci.
Questi accorgimenti sono decisivi non solo ai fini del mantenimento del peso forma.
C’è molto di più!
Grazie al fetal programming, la branca della scienza che studia l’impatto sulla salute degli stimoli sperimentati nel corso della vita fetale, sappiamo che, quando l’embrione e il feto crescono nel ventre materno, avvengono delle vere e proprie riprogrammazioni influenzate anche dallo stile di vita della mamma.
Queste ultime possono avere un impatto positivo non solo sulla salute del nascituro, ma anche su quella delle generazioni successive.
Come accennato nelle righe precedenti, quando si parla di alimentazione in dolce attesa, alla nona settimana di gravidanza e fino al termine, durante la dolce attesa esistono degli alimenti da evitare.
Ecco quali sono:
Frutta e verdura crude e non lavate adeguatamente: non limitarti all’ammollo, ma passale con le mani sotto l’acqua corrente, così da togliere le oocisti del toxoplasma gondii, il microrganismo che provoca la toxoplasmosi.
Affettati crudi: gli unici consentiti sono quindi il prosciutto cotto, la bologna, la fesa di tacchino.
Formaggi erborinati crudi.
Uova crude e non pastorizzate (e tutte le preparazioni che le contengono, maionese compresa).
Ricorda anche, alla nona settimana di gravidanza e non solo, di bandire i formaggi a breve stagionatura preparati con latte crudo.
Per capirci, le classiche mozzarelle del caseificio, senza dubbio preparate con ingredienti genuini, sono da dimenticare in gravidanza.
Per avere tutte le certezze in merito alla pastorizzazione del latte, cerca di acquistare i formaggi solo al supermercato.
Eccomi ora a parlare di un tema al quale tengo particolarmente e di un aspetto che ti vede ancora con un buon margine di azione visto che sei solo alla nona settimana di gravidanza.
Di cosa si tratta? Della prevenzione delle coliche neonatali.
Sì, hai letto bene: ho utilizzato il termine “prevenzione”.
L’affermazione che parla delle coliche come di un’evenienza inevitabile, dovuta alla fisiologica immaturità dell’intestino del neonato, è falsa e pericolosa.
Grazie a recenti scoperte scientifiche, è stato possibile venire a sapere che, alla base della loro insorgenza, c’è un quadro infiammatorio dell’intestino del piccolo.
Questo studio del 2018 lo fa capire chiaramente: monitorando un campione di 98 neonati, in quelli con i sintomi delle coliche sono stati individuati alti livelli di calprotectina fecale, biomarcatore fondamentale quando si parla di infiammazioni intestinali.
Dato che la colonizzazione batterica intestinale avviene già nella vita fetale, l’alimentazione materna è decisiva ai fini preventivi (no, la nona settimana di gravidanza non è troppo tardi per cominciare).
Su cosa deve essere improntata? Sull’esclusione di cibi pro-infiammatori.
Ecco i principali:
Latte e prodotti caseari
Dolciumi
Grassi trans e cibi che li contengono, per esempio la margarina
Carni elaborate
Farine raffinate
Torna la centralità della dieta mediterranea che, con la sua ricchezza in cibi di origine vegetale, fonti di grassi buoni, legumi e cereali integrali - varia quanto più puoi e cerca di portare in tavola prodotti a base di grani antichi - si presta benissimo alla prevenzione dei fenomeni infiammatori a carico dell’intestino.
Quali sport scegliere?
Il fatto che tu ti senta un po’ stanca per via del progesterone non deve essere un motivo per trascurare l’attività fisica durante la nona settimana di gravidanza e oltre.
La gestazione è un lavoro del corpo e, per prepararti al meglio al travaglio, il movimento è essenziale.
Cerca di mantenerti attorno ai 150 minuti a settimana di attività aerobica. Da evitare, invece, sono gli sport di contatto.
Ottime sono discipline come lo yoga e il Pilates.
Ecco i benefici della prima:
Miglioramento delle consapevolezza corporea
Maggior relax
Possibilità di proseguire la pratica dopo il parto con il neonato in fascia
Sollievo in caso di dolore lombare
Il Pilates, invece, aiuta a lavorare sulla postura e, attraverso il focus su aspetti come la respirazione diaframmatica, ad allenare il pavimento pelvico - quando il diaframma si alza e si abbassa, si muove questa zona del corpo - in vista del viaggio del parto.