Quando si scopre il sesso del bambino nella pancia?
Introduzione
Quando si scopre il sesso del bambino? Sia le donne in dolce attesa, sia quelle che stanno pianificando una gravidanza, si pongono questa domanda.
Nulla di strano! Parliamo, infatti, di un momento di profonda emozione per tutta la famiglia e, molto spesso, della tappa che segna l’inizio degli acquisti degli indumenti e accessori essenziali per il cucciolo (a breve dedicherò un articolo all’argomento: nel frattempo, ti invito a dare un’occhiata a questo video).
Se vuoi sapere qualcosa di più su quando si scopre se il cucciolo che cresce nell’utero è maschio o femmina ma anche su come, non devi fare altro che proseguire nella lettura dell’articolo.
Come vedi, l’ho corredato con un indice. Grazie ad esso, se ti interessa una particolare sfaccettatura del tema, potrai approfondirla semplicemente cliccando sul titolo del paragrafo corrispondente.
Per ulteriori informazioni, puoi venirmi a trovare su Instagram. Ora, come dico spesso nei miei video, si entra nel vivo dell’azione!
Come sapere se si aspetta un maschio o una femmina
Come specificato all’inizio di questo video dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, ostetrica indipendente e autrice del videocorso preparto al quale puoi accedere alla fine del paragrafo, la risposta alla domanda “Quando si scopre il sesso del bambino?” dipende dalle scelte della coppia.
Il metodo più precoce è l’analisi del DNA fetale da sangue materno. Di cosa si tratta?
Di un esame non invasivo che viene effettuato, se i futuri genitori lo desiderano, attorno all’undicesima settimana di gravidanza.
Alla base di tutto troviamo un fenomeno fisiologico molto importante. In cosa consiste?
Nello sfaldamento delle cellule placentari, processo da cui deriva l’ingresso, nel circolo ematico della donna, di frammenti di DNA del feto.
A partire dalla componente plasmatica, si isola il DNA fetale libero e si dà il via all'analisi.
La procedura è molto semplice: si esegue un prelievo del sangue venoso materno dal braccio (la quantità è attorno ai 10 cc).
Lo scopo? Ricavare il corredo cromosomico del cucciolo che la donna porta in grembo.
L’analisi in questione prende ovviamente in considerazione i cromosomi sessuali e rappresenta un’informazione certa a cui fare riferimento per sapere se si aspetta un maschio o una femmina.
Chi sceglie di non sottoporsi a questo tipo di indagine - che non è obbligatoria e che consente di conoscere, oltre al sesso, anche informazioni su patologie come la trisomia 21 o Sindrome di Down, la trisomia 18 o Sindrome di Edwards e la trisomia 13 o Sindrome di Patau - può scoprire di che colore sarà l fiocco durante i controlli ecografici.
Attenzione, però: dalla primissima ecografia - a questo tema ho recentemente dedicato un articolo, con le specifiche sulle tempistiche e su quello che ci si deve aspettare - non si ricava alcuna informazione in merito.
Di solito, si scopre il sesso del bambino in occasione dell’ecografia morfologica.
Quest’ultima, che ha lo scopo di analizzare aspetti come la biometria fetale, la struttura della placenta e la quantità di liquido amniotico, può rendere chiara anche la tipologia di genitali.
Viene effettuata tra le 18 e le 22 settimane, proprio nel cuore del viaggio della dolce attesa.
Cosa si vede nell'ecografia morfologica
L’ecografia morfologica, come abbiamo appena specificato, ha un ruolo nodale nel momento in cui ci si chiede quando si scopre il sesso del bambino.
Attenzione, però: bisogna andare oltre alla semplice idea di chiarire il dubbio riscontrando la presenza del pene o della vagina.
In alcuni casi, infatti, il cucciolo non apre le gambe, e neppure ruotando la sonda dell’ecografo è possibile visionare le peculiarità dei genitali.
Bisogna poi considerare la possibilità che si verifichino situazioni in cui il clitoride del feto di sesso femminile appare molto protrudente.
In questi frangenti, se la visione non è molto chiara per via della posizione del feto, si può scambiare l’organo genitale femminile per un pene.
Doveroso è sottolineare che, quasi sempre, la dimensione del clitoride ipertrofico è comunque inferiore a quella del pene.
Giusto per dare dei numeri in merito, faccio presente che, a livello di evidenza ecografica, nel primo caso si parla di una lunghezza di 1 - 2 mm, mentre nel secondo di 4 - 5.
Chiarita questa premessa, ritengo doveroso entrare nel vivo di quello che normalmente si vede dei genitali del feto in un’ecografia morfologica.
La prima cosa da dire è che la visione ottimale è quella longitudinale.
Nel momento in cui si guarda l’esito della morfologica, dopo la foto dei reni si trova, quasi sempre, quella dell’apparato genitale.
Guardandola bene, è possibile notare, tra il bacino e le gambe, una forma che ricorda quella di una piccola U.
La zona in cui questa lettera immaginaria fa la curva sono i genitali del cucciolo.
La principale differenza tra quelli maschili e quelli femminile riguarda la presenza, nel primo caso, di una struttura conica, dai contorni non regolari, nella cui parte bassa si vedono due palline.
Per amor di precisione, ricordo che un altro criterio, visibile in sede di ecografia morfologica, per capire il sesso del cucciolo è la lunghezza dell’uretra, che nei maschietti è leggermente maggiore.
Sottolineo infine che, nel corso dell’ecografia del secondo trimestre, oltre che della scoperta del sesso del cucciolo è possibile parlare anche dell’esclusione di criticità degne di attenzione medica come le cisti ovariche che, seppur in casi rari, possono essere riscontrabili durante il periodo della vita intrauterina.