Plagiocefalia posizionale: Cause e Rimedi per Curarla nel neonato
Purtroppo, alcune posizioni possono portare il neonato a sviluppare la plagiocefalia posizionale. In caso si manifesti è necessario intervenire per risolvere il problema il prima possibile.
In questo articolo potrai scoprirne le principali cause (per prevenirla) e le soluzioni per curarla.
Plagiocefalia posizionale: generalità
La plagiocefalia è un termine che deriva dal greco ed è composta da plagios significa “obliquo” e kephalè , che significa “testa”. Si verifica quando un lato della testa del neonato risulta appiattito. La causa principale è il fatto che il bambino ha la testolina appoggiata sempre dallo stesso lato mentre è supino. Questo problema deve essere verificato e risolto con tempestività. Infatti, il cranio del neonato diventerà sempre più duro con il passare del tempo, rendendo più difficile intervenire in poco tempo.
Ma cos’è e perché risulta un problema?

La plagiocefalia posizionale, insieme alla brachicefalia è uno dei motivi principali della sindrome da testa piatta nel neonato. Rappresenta un vero e proprio appiattimento di un unico lato del cranio con conseguente forma obliqua.
Ci sono diversi gradi, ma il peggiore porta ad una deformazione del viso del bambino. Dunque, è di fondamentale importanza agire il prima possibile.
Come individuare un inizio di plagiocefalia posizionale?
Come abbiamo detto, la plagiocefalia può avere diversi stadi. Nelle prime fasi è possibile individuarla guardando la testa del proprio bambino dal lato posteriore. Sarà possibile individuare un leggero appiattimento su un lato della regione occipitale postero-laterale.

Negli stadi più avanzati la testa assumerà una forma romboidale se guardata dall’alto, in quanto si manifesterà una deformazione cranica. Infatti, sarà visibile una forma alterata della testa del neonato e un lato del cranio può risultare più lungo dell’altro.

Le caratteristiche principali da individuare sono le seguenti:
- Il profilo visto dall’alto non risulta tondo e simmetrico;
- I lati della testa non sono paralleli l’uno all’altro, ma tendono ad essere obliqui;
- Le posizioni degli orecchi non sono simmetriche, ma uno risulterà più avanti dell’altro;
- Un occhio potrà sembrare più piccolo dell’altro;
- Guardata da davanti, un lato della fronte sembra più esposto dell’altro.
Questi sono i principali segni da ricercare se si sospetta una plagiocefalia posizionale nel proprio bimbo.
In quale lato si verifica? Destra o sinistra?
La plagiocefalia posizionale può verificarsi in uno dei due lati della testa. Infatti, dipenderà dalla posizione del bambino, ovvero da quale parte risulta tenere sempre girato il proprio viso.
Dunque, la plagiocefalia di sinistra prevederà lo schiacciamento del lato della regione occipitale postero-laterale di sinistra; quello di destra sarà l’esatto contrario.

Valutazione visiva per individuarla
Nel seguente video ti fornirò tutte le informazioni per riuscire a capire se il tuo bambino sta iniziando a manifestare la plagiocefalia posizionale.
Un po' di statistiche: quale è il rischio di riscontrarla?
La plagiocefalia, insieme alla brachicefalia posizionale, sono i corretti termini medici per definire la problematica dell'appiattimento del cranio. Infatti, solitamente vengono erroneamente definiti come testa piatta.
L’American Academy of pediatrics riferisce che la possibilità che un bambino riscontri un’alterazione della forma della testa sia pari al 48%. Dunque, significa che quasi 1 bambino su 2 riscontrerà questa problematica entro il primo anno della sua vita.
Questa statistica, però, unisce tutte le possibili cause, ovvero plagiocefalia, brachicefalia e dolicocefalia.
Se andiamo a vedere i dati per solo la prima, vedremo che l’incidenza risulta presente sul 15% dei neonati entro le 6 settimane dalla nascita e del 20% fino ai 4 mesi.
Ma perché si verifica nei primi mesi?
Il cranio del neonato risulta molto modellabile e cresce rapidamente nel primo periodo di vita. Quindi, il continuo appoggio su un unico lato porta la testa a subire queste modifiche.
Quali sono le cause della plagiocefalia posizionale?
Come abbiamo visto, la causa è il fatto che il bambino mantiene il viso rivolto sempre dallo stesso lato esercitando una pressione in una sola parte del proprio cranio.
Ma la domanda vera che dobbiamo porci è perché il bambino mantiene sempre la stessa posizione?
Ci sono due principali motivi:
Posizionamento errato messo in atto dai genitori
In questo caso, i neogenitori inconsapevolmente fanno assumere degli atteggiamenti posturali sbagliati al bambino. Infatti, l’utilizzo prolungato di dispositivi come sdraiette o ovetti, possono portare il bambino a posizionare il proprio viso sempre da un lato.
Posizionamento errato messo in atto dal bambino
In questo caso, invece, è il bambino che posiziona il proprio capo sempre dalla stessa parte. Solitamente a causa di contratture muscolari, come il torcicollo miogeno.
È importante controllare che il proprio bambino rivolga il proprio viso da entrambi i lati, in modo da intervenire subito in caso questo non accadesse. Infatti, spesso ci si accorge del problema solo quando la plagiocefalia diventa evidente.

Come prevenire la sindrome da testa piatta?
Il proverbio dice che “prevenire è meglio che curare”!
Come osteopata pediatrico, ho seguito diversi casi di plagiocefalia. Queste esperienze mi hanno portato ad individuare le raccomandazioni e le informazioni necessarie per aiutare i genitori ad evitare questa problematica.
Ho deciso di inserirle tutte nel mio corso “Bye bye testa piatta” in modo che possano essere sempre consultabili. Ci saranno indicazioni e accorgimenti fondamentali da applicare nell’arco della giornata come diminuire il tempo da supino o come insegnare a ruotare la testa in entrambi i lati
I rimedi per curarla
Come abbiamo visto nel capitolo precedente, la plagiocefalia può manifestarsi in seguito ad atteggiamenti posturali messi in atto involontariamente dai genitori o dal bambino. Nel primo caso, sarà necessario evitare tutti i dispositivi che causano un errato posizionamento della testa del neonato. Nel secondo, invece, sarà necessario intervenire nel torcicollo per risolvere le contratture muscolari presenti.
Nell’estratto del videocorso “Cura della plagiocefalia posizionale”, qui sotto, potrai trovare dei consigli per intervenire e risolvere questo problema.
È importante capire che la plagiocefalia posizionale, una volta riscontrata, NON si cura da sola col passare del tempo. Al giorno d’oggi c’è ancora poca informazione su questa problematica; quindi, i genitori si accorgono che il proprio bimbo la sta sviluppando solo quando ormai è evidente.
Inoltre, c’è ancora chi crede che possa risolversi con il passare del tempo, ma questo è completamente falso. Dunque, fare affidamento a queste voci è veramente pericolo per il tuo bambino.
Il cuscino aiuta a risolvere la plagiocefalia?
Il cuscino per la plagiocefalia può portare a peggiorare la stessa. Infatti, essendo avvolgente, limita i movimenti della testa del bambino e porta anche ad ulteriori rischi come il soffocamento e la sindrome della morte in culla.
Dunque, ritengo che usare il cuscino senza mettere in atto i giusti atteggiamenti non porterà a nessun miglioramento del problema.
E il caschetto?
Il caschetto per la plagiocefalia non sarà necessario se si interviene con tempestività all’insorgere del problema.
Oltre al costo elevato (1000/2000 euro) apporta a una pressione innaturale e continua alla testa del neonato. Inoltre, non va a risolvere il problema che potrebbe stare alla base della postura errata, come il torcicollo.

Fino a che età si può intervenire?
Per rispondere a questa domanda è necessario verificare due fattori:
La crescita del cranio del neonato
La testa del bambino cresce velocemente nei primi mesi di vita. In particolare, di 6 cm nei primi 3 mesi, di 3 cm nell’arco 3-6 mesi e sempre 3 cm anche in quello 6-12 mesi.

La modellabilità cranica
La testolina è estremamente modellabile nei primi due mesi, mentre diventa più rigida con i mesi a seguire. Infatti, al sesto mese è ossificata.
Dunque, la risposta è variabile come segue:
- Può essere curata velocemente nei primi 3 mesi di vita del bambino;
- Si riesce ad intervenire con tempistiche medie dai 3 ai 6 mesi;
- Ci si deve aspettare tempi più lunghi in caso di cura dai 6 ai 12 mesi;
- Dai 12 mesi sarà necessario capire con quali tempistiche e quali miglioramenti saranno possibili.
Quindi, intervenire subito è la cosa migliore.

Quali sono le conseguenze di questo problema?
Come abbiamo visto, le forme più gravi portano a delle deformazioni di testa e viso nel bambino con conseguenti problematiche fisiche e psicologiche in genitori e bimbi.
I genitori provano un senso di colpa per non aver avuto l’accortezza di intervenire in tempo. Invece, il bambino incorre a quelli estetici, potrebbe riscontrare problemi nello sviluppo visivo, in scogliosi e asimmetrie mandibolari.
I risultati ottenuti: le testimonianze
Ecco alcuni genitori che sono riusciti a risolvere la plagiocefalia posizionale. Ne puoi trovare altre anche sulla mia pagina Google.

Come osteopata pediatrico ho avuto diversi casi di neonati con plagiocefalia posizionale in fasi avanzate. Per questo motivo ho deciso di creare il video corso “Come curare la testa Piatta e la Plagiocefalia Posizionale” per fornire tutte le informazioni e le accortezze necessarie ad intervenire con tempestività sul problema. Potrai scoprire come favorire la rotazione del capo nel tuo bambino, quali accortezze adottare se usi il babywearing e molto altro.