trentaseiesima settimana di gravidanza

TRENTASEIESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA: guida completa

Introduzione

Ecco la trentaseiesima settimana di gravidanza: il parto è dietro l’angolo.


In questo articolo, ti fornirò preziose informazioni su quello che accade, in modo da aiutarti a viverla al meglio.


Spoiler: in questa trentaseiesima settimana di gravidanza, la grandezza del tuo piccolo è simile a quella di una bietola.

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Quanti mesi sono 36 settimane di gravidanza?

trentaseiesima settimana di gravidanza

La trentaseiesima settimana di gravidanza fa parte del nono mese, compreso fra 35+1 e 40 settimane.

Il piano del parto

La trentaseiesima settimana di gravidanza è un momento perfetto per perfezionare il piano del parto con la tua ostetrica di fiducia.


Un buon parto, come ricorda spesso la Dottoressa Maria Chiara Alvisi, ostetrica libera professionista, deve infatti essere preparato.


Grazie al piano del parto, è possibile mettere nero su bianco come si ha intenzione di vivere il momento nella nascita nel momento in cui si opta per l’ospedale.

Strumento che arriva a noi dalla tradizione anglosassone e che dovrebbe essere preparato a partire dal principio del secondo trimestre - alla trentaseiesima settimana di gravidanza, sei ovviamente ancora in tempo per aggiornarlo - deve contenere tutto quello che si ritiene importante per vivere al meglio il parto tra le mura ospedaliere.


Dal momento che, nel corso del travaglio, la mamma dovrebbe spegnere l’area corticale del cervello, è bene che il piano del parto contenga il maggior numero possibile di informazioni.


Ecco alcune delle più importanti:

  • Richieste chiare in merito alla presenza del partner durante tutto il tempo del travaglio.

  • Desiderio di ricorrere alle posizioni libere.

  • Richiesta di avere il tracciato cardiotocografico attaccato a intermittenza se la gravidanza è fisiologica.

  • Focus sulle preferenze relative alla gestione del dolore.

Quali sono i sintomi?

Nel corso della trentaseiesima settimana di gravidanza, tra i sintomi che ti accompagnano è possibile citare innanzitutto il mal di schiena.


Il carico a livello lombare è notevole. Forte è anche l’azione degli estrogeni e della relaxina sui muscoli e sui legamenti, ormai pronti al parto.


Come combatterlo?

Durante la trentaseiesima settimana di gravidanza, è normalissimo ripetersi, anche più volte al giorno, la frase “Sento spingere! ”.


Con la progressiva discesa verso il canale del parto, si è venuta a creare una situazione nota in gergo tecnico come “impegno della parte presentata”, ossia il capo.


Se aspetti due gemelli, il parto solitamente viene leggermente anticipato e potrebbe essere programmato anche settimana prossima.


Tornando al focus sull’impegno della parte presentata che caratterizza la trentaseiesima settimana di gravidanza ricordiamo che, oltre al costante senso di spinta, si avverte un continuo stimolo a urinare.

Tutto questo ha un rovescio della medaglia positivo. 


Cosa riguarda? L’ottimizzazione dell’efficienza digestiva e respiratoria.


La pirosi gastrica che per le settimane precedenti è stata tua compagna, nel corso della trentaseiesima settimana di gravidanza inizia a scemare, lasciando spazio a un po’ di sollievo.

Degna di nota è anche la presenza delle contrazioni di Braxton-Hicks.


Note altresì come false contrazioni, sono causate dall’ossitocina.


Hanno uno scopo ben preciso, ossia quello di rinforzare le pareti dell’utero.


Per capire se, ora che sei alla trentaseiesima settimana di gravidanza, sono arrivate o meno le contrazioni del travaglio vero, devi considerare le seguenti caratteristiche delle contrazioni di Braxton-Hicks:


  • Presentazione con carattere non regolare.

  • Insorgenza che non provoca dolore, ma al massimo fastidio.

  • Durata media dai 30 ai 60 secondi.

  • Insorgenza in concomitanza con sforzi o con i movimenti del bambino.

Quanti kg a 36 settimane di gravidanza?

trentaseiesima settimana di gravidanza

Alla trentaseiesima settimana di gravidanza, la mamma in attesa ha preso dagli 8 ai 12-13 kg. 

Come sta crescendo il feto alla trentaseiesima settimana di gravidanza?

In questa trentaseiesima settimana di gravidanza il tuo piccolo, in media, è lungo 47 cm e pesa 2,7 kg (si tratta, ribadisco, di stime generali).


Tutti i suoi organi funzionano a un livello tale da permettere la sopravvivenza fuori dall’utero.


Alla trentaseiesima settimana di gravidanza, il feto potrebbe già essersi sistemato in posizione cefalica.


Qualora non fosse ancora avvenuto questo cambiamento, ricorda che esistono diversi metodi naturali e rispettosi per aiutare il capovolgimento e che, in ogni caso, hai tempo fino alla fine della gestazione per intervenire al proposito.

trentaseiesima settimana di gravidanza

Se stai vivendo una gravidanza gemellare, uno dei due bimbi potrebbe essere già in posizione cefalica.


Il secondo, a brevissimo, sarà pronto a mettersi accanto.


Numeri alla mano, attorno al 45% delle gravidanze gemellari si contraddistingue per entrambi i feti in posizione cefalica.

Con l’intestino che si sta via via riempiendo di meconio, il feto alla trentaseiesima settimana di gravidanza si contraddistingue per una fronte particolarmente mancata, caratteristica frutto della rapida crescita del cervello.


Nel corso della trentaseiesima settimana di gravidanza, si muove, preparandosi al parto, verso la zona pelvica.


Dato che gli è rimasto poco spazio, i suoi movimenti saranno particolarmente accentuati.


Più che parlare, alla trentaseiesima settimana di gravidanza, di feto che si muove tantissimo, si ragiona in ottica di calci e pugnetti più forti.


In questo periodo, è normale vedere piedini e manine che premono contro la parete addominale.

trentaseiesima settimana di gravidanza

A 36 settimane di gravidanza si può partorire?

Alla trentaseiesima settimana di gravidanza si può partorire e il neonato è classificato clinicamente come prematuro tardivo.


Pur essendo quasi sempre stabile dal punto di vista cardiaco e respiratorio, il neonato venuto al mondo alla trentaseiesima settimana di gravidanza è comunque bisognoso di monitoraggio.

trentaseiesima settimana di gravidanza

Tra gli aspetti di maggiore vulnerabilità figura quello neuroevolutivo.


Alla trentaseiesima settimana di gravidanza, infatti, non è ancora completo lo sviluppo del sistema nervoso.


Può capitare che nei neonati prematuri tardivi si palesino lesioni precoci all’encefalo, riscontrabili attraverso la risonanza magnetica.

Quali esami fare?

Nel corso della trentaseiesima settimana di gravidanza, è possibile effettuare diversi accertamenti che permettono di capire se sta andando tutto bene:


  • Monitoraggio della pressione che, se troppo alta, può essere sintomo di gestosi o preeclampsia, una delle complicanze più serie in gravidanza.

  • Esame delle urine con urinocoltura.

  • Tampone vagino-rettale per la rilevazione dello streptococco beta-emolitico di gruppo B. In caso di positività, si prescrive una terapia antibiotica da ripetere il giorno del parto, onde prevenire la trasmissione materno-fetale.

  • Toxotest e rilevazione degli anticorpi del Citomegalovirus (CMV).

  • PT, PTT e fibrinogeno, esami fondamentali per monitorare la coagulazione del sangue.

Se hai scelto di partorire in ospedale, la trentaseiesima settimana di gravidanza è un buon momento per incontrare l’anestesista della struttura e valutare l’idoneità alla partoanalgesia.


Continua a incontrare la tua ostetrica.


Nel periodo della trentaseiesima settimana di gravidanza può aiutarti a perfezionare il piano del parto e a focalizzarti su esercizi di respirazione e di mobilizzazione del bacino. 

Cosa a mangiare a 36 settimane di gravidanza?

Alla trentaseiesima settimana di gravidanza, non devi fare altro che continuare a seguire il modello della dieta mediterranea.


Porta a tavola frutta e verdura di stagione variando i colori, ma anche cereali integrali - pure in questo caso la varietà è preziosa - legumi, grassi buoni.

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Prosegui nel gestire l’assunzione di proteine facendo 50:50 fra fonti di origine animale e alimenti vegetali.


Non focalizzarti solo sulla carne rossa come fonti di ferro. Ricorda che anche i legumi permettono di ottimizzarne l’intake.


Dato che sono un alimento di origine vegetale, sono caratterizzati dalla presenza di ferro non eme, la forma meno biodisponibile.


Questo piccolo ostacolo è facilmente aggirabile assumendolo insieme con una fonte di vitamina C.

Per quanto riguarda gli alimenti che alla trentaseiesima settimana di gravidanza devi continuare a evitare per proteggerti dalle tossinfezioni, ecco un breve recap:


  • Frutta e verdura crude e non passate sotto l’acqua corrente strofinandole con energia, in modo da staccare le uova del Toxoplasma gondii.

  • Uova crude e non pastorizzate.

  • Formaggi erborinati crudi o poco cotti.

  • Carne e pesce crudi o poco cotti.

  • Affettati crudi.

  • Formaggi a stagionatura breve e a base di latte crudo.

Metti al bando anche gli alimenti pro-infiammatori come farine raffinate, dolciumi, prodotti lattiero-caseari, carni lavorate, fritti, fonti di grassi trans.


Come si può leggere in questo studio del 2018, le coliche neonatali, che sono tutto tranne che fisiologiche, sono associate a quadri di presenza di calprotectina fecale, marcatore di infiammazione intestinale, nelle feci del neonato.


Dato che la colonizzazione batterica intestinale si concretizza già nella vita fetale, con la tua alimentazione puoi fare tantissimo per prevenirle.

Quali sport fare?

Alla trentaseiesima settimana di gravidanza, il top per quanto riguarda il movimento fisico è sempre il focus su attività a basso impatto come lo yoga e il Pilates.


Per quanto riguarda la prima disciplina, concentrati su asana che, come quella dell’albero e della farfalla, permettono di ottimizzare l’apertura del bacino.

trentaseiesima settimana di gravidanza

Il Pilates, molto utile per migliorare la postura e per combattere il mal di schiena, tra i vari esercizi propedeutici comprende la respirazione diaframmatica.


Questo approccio alla respirazione, che al di là della gravidanza dovrebbe essere adottato il più possibile nella vita quotidiana, coinvolge il muscolo trasverso profondo, a sua volta fondamentale, come puoi evincere dal video qui sotto, per allenare il pavimento pelvico.

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