ventisettesima settimana di gravidanza

VENTISETTESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA: guida per la mamma

Introduzione

Parliamo oggi della ventisettesima settimana di gravidanza.

Il grande momento della nascita del tuo piccolo si avvicina e, senza dubbio, le domande che ti affollano la mente saranno numerose.


In questa guida, troverai tutte le risposte (spoiler: in questo periodo il tuo piccolo è grande come un cespo di radicchio).

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27 settimane di gravidanza: quanti mesi sono?

ventisettesima settimana di gravidanza

La ventisettesima settimana di gravidanza fa parte del settimo mese, compreso tra 26 settimane e 2 giorni e 30+4.

I sintomi della ventisettesima settimana di gravidanza

Con il terzo trimestre ormai alle porte, la ventisettesima settimana di gravidanza può essere caratterizzata dall’insorgenza, tra i vari sintomi, della sindrome del tunnel carpale per via dell’importante ritenzione idrica.


Grazie a massaggi osteopatici mirati - l’osteopata, infatti, è in grado di individuare i fattori che ostacolano il drenaggio linfatico e venoso - è possibile agire di prevenzione.

Tuo compagno quotidiano sarà il mal di schiena, che insorge a causa del sovraccarico lombare, ma anche dell’azione degli estrogeni e della relaxina sull’elasticità dei legamenti e delle articolazioni.


Ecco come agire:

  • Continua a utilizzare il cuscino gravidanza quando dormi.

  • Dedicati a esercizi di scarico della schiena, che saranno tuoi alleati preziosi in travaglio.

  • Sfrutta i vantaggi dell’osteopatia.


In merito agli esercizi ti ricordo che, tra quelli più utili, rientra la posizione in quadrupedia tenuta lasciando andare verso il basso il pancione.

Un altro sintomo che ti farà compagnia alla ventisettesima settimana di gravidanza sono delle contrazioni di lieve intensità - tieni conto che l’utero si indurisce per un minuto circa a volta e che non provocano dolore - che tendono a presentarsi proprio nei momenti in cui hai voglia di concederti un riposino.


Se sei al primo figlio o se ne hai già uno o più ma non hai vissuto l’esperienza del travaglio, le avvertirai di più rispetto alle mamme che, invece, hanno già travagliato.

27 settimane e non sento i movimenti: cosa devo fare?

Tenendo sempre in conto il fatto che, alla ventisettesima settimana di gravidanza e non solo, i movimenti fetali possono essere più o meno attutiti a seconda di fattori come la posizione della placenta o la rappresentazione di tessuto adiposo addominale, se smetti di sentirli da un momento all’altro puoi seguire queste indicazioni:


  • Mangia qualcosa di dolce: lo zucchero causa un picco di energia del feto, favorendone i movimenti.

  • Crea un’atmosfera tale da permetterti di accendere il tuo cervello limbico, il più istintivo.

  • Mettiti in ascolto dei movimenti del tuo cucciolo.

Se ne avverti almeno una decina, anche sopiti, nell’arco di mezz’ora, vuol dire che va tutto bene.


In caso contrario, recati tempestivamente al pronto soccorso.

27 settimane di gravidanza: quanti kg prendere?

Alla ventisettesima settimana di gravidanza, una mamma normopeso ha acquisito, in media, dai 6 ai 7,5 kg .


Ancora una volta, ricordiamo che si ragiona di stime di massima e che questi numeri vanno letti assieme a numerosi altri dati relativi alla salute, senza mai mettere in secondo piano l’ascolto attivo del bambino.


ventisettesima settimana di gravidanza

Crescita del feto alla ventisettesima settimana di gravidanza

Con una lunghezza che si aggira attorno ai 36 cm, alla ventisettesima settimana di gravidanza il tuo piccolo pesa più o meno 900 grammi.


Come ho ricordato all’inizio di questa guida, la sua grandezza è paragonabile a quella di un cespo di radicchio.


Ricordo ancora una volta che si tratta di stime generali e che non è opportuno concentrarsi esclusivamente sugli output numerici.

ventisettesima settimana di gravidanza

Nel corso della ventisettesima settimana di gravidanza, si può apprezzare un grandissimo cambiamento: il tuo piccolo, infatti, è ora in grado di aprire e chiudere le palpebre.


Si stanno iniziando a formare le primissime papille gustative: ora il piccolo sente nettamente i sapori di quello che la mamma mangia attraverso il liquido amniotico.


In questo periodo, sta cominciando la formazione dei solchi cerebrali, aventi un ruolo cruciale ai fini della concretizzazione dei processi percettivi e dei pensieri.

Man mano che passano i giorni, le sue proporzioni corporee si avvicinano sempre di più a quelle che ammirerai dopo il viaggio del travaglio e del parto.


La testa ora cresce più lentamente, lasciando “campo libero” al corpo che, prima del periodo della ventisettesima settimana di gravidanza, è cresciuto con una velocità decisamente meno intensa.


La pelle del tuo piccolo alla ventisettesima settimana di gravidanza è ancora rugosa: il feto, infatti, non ha per ora sviluppato una quantità sufficiente di grasso sottocutaneo.


Il tuo piccolo ha ora acquisito uno schema più o meno regolare relativo al ritmo sonno-veglia.


Attenzione: le ore di sonno non sempre coincidono con quelle della mamma.


Ti potrà capitare di avvertire movimenti anche forti del tuo piccolo mentre hai intenzione di farti un riposino.

ventisettesima settimana di gravidanza

Alla ventisettesima settimana di gravidanza, i polmoni del feto sono quasi totalmente formati.


Non si parla, però, ancora di funzione respiratoria effettiva.


Il motivo?


La produzione per ora insufficiente di surfattante polmonare, un complesso tensioattivo che ha lo scopo di prevenire il collasso degli alveoli polmonari più piccoli e l’espansione troppo accentuata di quelli di dimensioni maggiori.

Posizione del feto a 27 settimane

ventisettesima settimana di gravidanza

Nel corso della ventisettesima settimana di gravidanza, la maggior parte dei feti assumono, nel ventre, la posizione cefalica.

27 settimane di gravidanza rischi: cosa devi sapere

In caso di parto prematuro alla ventisettesima settimana di gravidanza, il neonato verrebbe classificato clinicamente come “gravemente pretermine”, definizione che si associa ai nati prima della trentesima settimana.


Essenziale è sottolineare che, nonostante la necessità della nutrizione per via venosa, per questi neonati il latte materno rimane l’alimento di prima scelta.

Quali esami fare?

Alla ventisettesima settimana di gravidanza, sono diversi gli esami che ti permettono, insieme con le visite con l’ostetrica, di capire che tutto sta andando bene:


  • Controllo della pressione, così da intercettare, se troppo alta, i quadri di gestosi.

  • Esame delle urine con urinocoltura.

  • Curva glicemica nelle mamme con fattori di rischio per il diabete gestazionale (sovrappeso od obesità, diagnosi in una gravidanza precedente, anamnesi familiare con parente di primo grado affetto dalla malattia etc).

  • Dosaggi ematici degli anticorpi della toxoplasmosi e di quelli anti-CMV.

  • Vaccino contro la pertosse, per proteggere, attraverso gli anticorpi che svilupperà la mamma, il neonato da una malattia molto pericolosa in attesa che arrivi il momento di iniziare con le vaccinazioni pediatriche.

ventisettesima settimana di gravidanza

Alla ventisettesima settimana di gravidanza e fino alla fine dell’attesa non è indicata l’esecuzione dell’ecografia.


Sarà l’ostetrica di fiducia a raccomandarla qualora, nel corso delle visite, dovesse riscontrare qualche evidenza meritevole di approfondimento.

Quale dieta seguire alla ventisettesima settimana di gravidanza?

ventisettesima settimana di gravidanza

Alla ventisettesima settimana di gravidanza non devi fare altro che continuare a seguire gli accorgimenti alimentari messi in primo piano fino ad ora.


Il tuo faro deve essere la dieta mediterranea.


Frutta e verdura di stagione, cereali integrali - varia il più possibile - e fonti di grassi buoni sono il caposaldo del tuo regime alimentare.


Cerca, come sempre, di dividere equamente le proteine tra fonti vegetali e di origine animale.

Alla ventisettesima settimana di gravidanza non devi fare altro che continuare a seguire gli accorgimenti alimentari messi in primo piano fino ad ora.


Il tuo faro deve essere la dieta mediterranea.


Frutta e verdura di stagione, cereali integrali - varia il più possibile - e fonti di grassi buoni sono il caposaldo del tuo regime alimentare.


Cerca, come sempre, di dividere equamente le proteine tra fonti vegetali e di origine animale.

Come ricordato nei paragrafi precedenti, ora che sei alla ventisettesima settimana di gravidanza il tuo piccolo sente benissimo i sapori di quello che mangi.


Motivo in più per eliminare cibi pro-infiammatori come latticini, farine raffinate, dolciumi, carni lavorate, fonti di grassi trans come la margarina.


A cosa è utile? Alla prevenzione delle coliche.

Sì, hai capito bene: le coliche, nonostante quello che ti possono aver detto amiche già diventate mamme, non sono fisiologiche e non sono il risultato di un quadro di immaturità intestinale.


La scienza ha scoperto da tempo che, nell’ambito dei fattori che possono provocarle, c’è l’infiammazione intestinale (in  questo studio diagnosticata tramite il dosaggio di calprotectina fecale nelle feci dei piccoli).


Dato che la colonizzazione intestinale avviene già nella vita intrauterina, i vantaggi di una dieta antinfiammatoria sono presto spiegati.

Quali sport fare?

Alla ventisettesima settimana di gravidanza, lo sport è una preziosa preparazione al travaglio.


Particolarmente utili a tal proposito sono due discipline a basso impatto come lo yoga e il Pilates.

Il primo, che potrai praticare sia alla ventisettesima settimana di gravidanza, sia dopo il parto, con il tuo neonato in fascia, aiuta, per esempio, a favorire l’apertura del bacino in vista del travaglio.


Una posizione fantastica al proposito è quella della Dea, Utkata Konasana, da praticare mantenendo le gambe più larghe dei fianchi e le punte dei piedi rivolte verso l’esterno.


A partire da qui, puoi scendere in una posizione affine a quella dello squat (leggermente più alta).


Alla ventisettesima settimana di gravidanza il Pilates può esserti invece utile per diversi aspetti, tra cui, come puoi vedere dal video qui sotto, l’allenamento del pavimento pelvico attraverso la respirazione diaframmatica.

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