QUARANTESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA: arriva il tuo piccolo
Introduzione
Ecco arrivata la quarantesima settimana di gravidanza.
Questo traguardo rappresenta convenzionalmente la fine del viaggio dell’attesa.
Non preoccuparti se non sono ancora partite le contrazioni.
Come sottolineo in questo articolo, per parlare di gravidanza oltre termine è necessario attendere altre due settimane.
Nelle prossime righe, ti spiegherò cosa ti aspetta durante questo emozionante periodo, durante il quale il tuo piccolo ha una grandezza simile a quella di un cocomero.
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Quanti mesi sono 40 settimane di gravidanza?

Con la quarantesima settimana di gravidanza sei arrivata alla conclusione del nono mese.
Raggiungi la data presunta del parto, calcolata, all’inizio del viaggio dell’attesa dalla tua ostetrica (qui puoi scoprire con che metodi).
Ricorda che solo il 5% dei bambini viene al mondo in questa data.
Perché si dice 9 mesi se sono 40 settimane?
Nelle conversazioni comuni, si dice che la gravidanza dura 9 mesi per convenzione e per agevolare il conteggio, dato che i mesi solari hanno una durata che, come ben si sa, è variabile.
Ricordo che ragioniamo sempre parlando di media, dato che il parto può avvenire prima della quarantesima settimana di gravidanza, nel corso di essa o dopo.
Cosa succede se si superano le 40 settimane di gravidanza?

Superare di due settimane le 40 di gravidanza non è considerato, se la gestazione è fisiologica, assolutamente problematico.
Nessun sintomo di parto imminente alla quarantesima settimana di gravidanza non deve quindi allarmarti e portarti ad avviare la macchina della medicalizzazione.
Oltre la soglia delle 42 settimane, può avere il suo senso iniziare a ragionare di induzione, onde evitare conseguenze gravi come la riduzione della quantità di ossigeno che dalla placenta passa al feto.
40 settimana di gravidanza: i sintomi
La quarantesima settimana di gravidanza è caratterizzata da sintomi che possono cambiare di donna in donna.
Pochi momenti come questo periodo permettono di capire che ogni attesa è unica.
Potresti, per esempio, sperimentare la perdita del tappo mucoso (c’è chi lo perde a fine gravidanza e chi un po’ prima, anche attorno alla trentasettesima settimana).
Proseguendo con l’elenco dei sintomi della quarantesima settimana di gravidanza , doveroso è ricordare l’aumento delle secrezioni vaginali, così come la pressione a livello pelvico particolarmente accentuata.
Compagno delle tue giornate durante la quarantesima settimana di gravidanza è ovviamente il mal di schiena.
Continua a utilizzare, ogni volta che ti corichi, il cuscino specifico per la gravidanza (attenzione: per l’allattamento dovrai comprarne un altro ad hoc).
Con l’aiuto della fitball, dedicati a esercizi di mobilizzazione del bacino, preziosi in vista del travolgente viaggio del travaglio.
Molto utili sono anche quelli in quadrupedia finalizzati allo scarico del peso del pancione e ideali, sempre in travaglio, nei momenti di pausa.
40 settimane di gravidanza e il bambino si muove tanto: come mai?
Alla quarantesima settimana di gravidanza, i movimenti del bambino vengono percepiti con particolare intensità, proprio per via dello spazio ridotto che ha a disposizione.
Qualora dovessi avvertire un cambiamento nella loro frequenza, ecco quello che devi fare:
Assumi qualcosa di dolce.
Cerca un luogo tranquillo.
Mettiti in ascolto del tuo bambino.
Se avverti dieci movimenti in 30 minuti, vuol dire che tutto sta andando per il verso giusto.
Come sono le contrazioni a 40 settimane?

Con la borsa del parto ormai pronta da diverso tempo - qui ti spiego cosa è bene metterci dentro - durante la quarantesima settimana di gravidanza è fondamentale avere le idee chiare su come sono le contrazioni effettive di inizio travaglio.
Tra le caratteristiche principali da citare figura la regolarità.
Le vere contrazioni del travaglio, che possono presentarsi alla quarantesima settimana di gravidanza come in quella successiva, si presentano con cadenza via via più ravvicinata.
Durano dai 30 ai 70 secondi e aumentano con il tempo che passa.
Dal punto di vista dei sintomi, li si può localizzare, oltre che a livello dell’addome, anche nella zona lombare.
Il dolore delle contrazioni del travaglio alla quarantesima settimana può irradiarsi fino alle gambe.

Non recarti subito in ospedale se hai deciso di partorire in tale contesto.
Aspetta almeno due o tre ore, nel corso delle quali puoi dedicarti a esercizi corporei con la fitball o all’applicazione locale di calore attraverso la classica borsa.
Il motivo per cui è importante non partire subito per l’ospedale è semplicissimo.
Spostandosi verso la struttura sanitaria, si attivano processi razionali che spengono totalmente la parte rettile e istintiva del cervello, fondamentale per connettersi con il piccolo durante il travaglio.
Come è il feto a 40 settimane?
Alla quarantesima settimana di gravidanza, il feto è lungo, in media, 50-51 cm.
Quanto pesa un bambino a 40 settimane di gravidanza?
Anche in questo caso si parla di una stima generale, pari a circa 3,4 kg.
Mai come in questo caso ti ricordo che è importante andare oltre ai singoli numeri, e considerare la globalità dei segnali di salute del neonato.

Il corpo del tuo bambino alla quarantesima settimana gravidanza ha accumulato delle riserve di grasso importanti che, in media, in questo periodo costituiscono circa il 15% del suo peso.
Nel corso della quarantesima settimana di gravidanza, aumentano le quantità di amido assorbito dal flusso ematico materno.
Questo processo è di massima importanza.
L’amido, infatti, viene convertito in glucosio che, a sua volta, sarà la primaria fonte di energia nei 3-4 giorni di vita iniziali, fino all’avvio della produzione di latte maturo.
Ora che ha raggiunto la quarantesima settimana di gravidanza, il tuo bambino ha tutti gli organi completamente sviluppati e in grado di svolgere le loro funzioni una volta che il piccolo sarà fuori dalla pancia.
Il feto di 40 settimane ha polmoni che hanno raggiunto la loro piena maturità e che sono pronti, di riflesso, ad assistere il tuo piccolo nel suo primo respiro autonomo.
Quali accertamenti fare durante la quarantesima settimana di gravidanza?
Nel corso della quarantesima settimana di gravidanza, è possibile fare riferimento a diversi accertamenti utili a capire se mamma e bimbo stanno bene.
Ecco quali sono:
Se indicata dall’ostetrica, ecografia ostetrica con flussimetria, fondamentale per monitorare l’adeguatezza degli scambi ematici tra mamma e feto.
Tracciato cardiotocografico per monitorare l’attività contrattile dell’utero a ridosso della data presunta del parto.
Sappi già che il tracciato cardiotocografico in continua non è indicato in caso di travaglio fisiologico.
Il battito cardiaco del feto, in tali frangenti, va ascoltato a intermittenza, onde evitare di spostare eccessivamente l’attenzione sui numeri.
Cosa avere in casa in attesa dell'arrivo del neonato?
La quarantesima settimana di gravidanza, se non è ancora iniziato il travaglio, è il momento perfetto per passare in rassegna quello che si ha in casa in modo da farsi trovare pronti, a livello pratico, al giorno dell’arrivo del piccolo.
Ricordati di procurarti, se non lo hai già fatto, un cuscino specifico per l’allattamento.
Ecco che che caratteristiche deve avere:
Ergonomia
Forma a C, diversa da quella del cuscino gravidanza, quando l’ideale è la forma a goccia, che consente di distanziare al meglio le cosce, le caviglie e le ginocchia
Riempimento con materiale di qualità (fantastico è il Fiber Balls Polyester)
Lavabilità
Materiali antibatterici e ipoallergenici
Attenzione! Non usarlo per far farci dormire su il piccolo.
Rischia di rotolare e di farsi male.
Inoltre, a causa della limitazione della rotazione cervicale della testa, il rischio che quest’ultima vada incontro ad appiattimento posteriore.
Per quanto riguarda l’abbigliamento , vanno benissimo 3 o 4 body di cotone e altrettante tutine con i piedi, dettaglio fondamentale per via dell’immaturità circolatoria del neonato.
Anche se hai deciso di usare i pannolini lavabili, tieni comunque a portata di mano una confezione di usa e getta.
Potrebbe infatti essere necessario un po’ di tempo per prendere la giusta confidenza con i lavabili.
Cosa mangiare durante il travaglio?
Un altro tema sul quale prepararsi durante la quarantesima settimana di gravidanza riguarda quello che è meglio mangiare durante il travaglio.
Come ricordo spesso, si tratta di un lavoro del corpo molto profondo, che richiede grande energia.
Accertati che nella tua valigia del parto siano presenti:
Delle bustine di sali minerali, prive di zuccheri aggiunti, da sciogliere nell’acqua per avere un boost di energia
Barrette 100% frutta e frutta secca.
Frutta disidratata (non esagerare con la sua assunzione in quanto, soprattutto quando si tratta delle prugne, può essere lassativa)
Semi oleosi
Cibi secchi come cracker, grissini, pane carasau, alleati contro gli episodi di nausea che possono manifestarsi in travaglio
Non dimenticare di portare qualcosa per il papà, il cui contributo durante il travaglio sarà fondamentale!
Ricordati di portare qualcosa anche per l’alimentazione in ospedale, se hai deciso di partorire in tale contesto, dopo l’arrivo del tuo piccolo.
Ecco qualche dritta:
Burro chiarificato da consumare a colazione, valido sostituto della marmellata che danno praticamente sempre in ospedale e che è eccessivamente zuccherata
Olive in bustine sottovuoto e frutta secca, perfetti come snack anche fuori dalle ore di travaglio
Ricorda di scegliere con attenzione fra le proposte che ti faranno anche durante i pasti della giornata, preferendo il riso alla pasta e riducendo al minimo l’apporto di affettati e purè.
Come gestire l'attività fisica
Alla quarantesima settimana di gravidanza, se non sono ancora partite le contrazioni del travaglio, l’attività fisica è tutta finalizzata a gestire al meglio questo straordinario viaggio.
Dedicati a esercizi sulla fitball per mobilizzare il bacino.
Un esempio?
Posizionati sulla palla e muoviti in modo da disegnare un 8 con il bacino.
Puoi provare anche lo yoga, con posizioni come quella della ghirlanda, o Malasana.
Allarga leggermente i piedi, mettiti in posizione accovacciata e accertati che le ginocchia non vadano oltre le caviglie.
Si tratta di un’ottima posizione per allenare il pavimento pelvico.
Sempre con questo fine, puoi provare anche esercizi propedeutici di Pilates come quelli basati sulla respirazione diaframmatica, utile da padroneggiare nella vita a prescindere dal travaglio.
Grazie ad essa, è possibile sollecitare il muscolo trasverso profondo e, di riflesso, lavorare sul pavimento pelvico.