Latte antireflusso: come evitare il reflusso nel lattante
Quando una mamma non può allattare al seno, dovrebbe essere sostenuta e aiutata con l’allattamento artificiale. La scelta del migliore latte antireflusso o artificiale è solo uno dei parametri da considerare per aiutare il neonato a risolvere o evitare i problemi gastrointestinali.
Quali sono i 4 i parametri per evitare il reflusso nel neonato allattato artificialmente? Scoprilo leggendo questo articolo!
1. Latte antireflusso: come curare il reflusso nel bambino allattato artificialmente?
Il latte materno è l’alimento riconosciuto come il migliore per la crescita e il benessere del neonato. Infatti, OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) consiglia di allattare esclusivamente al seno fino al 6° mese del bambino. In seguito, riferisce l’importanza di continuare a considerare il latte materno come scelta prioritaria fino ai 2 anni del piccolo e oltre.
Però, in caso la mamma abbia problemi con l’allattamento è necessario fornire supporto e aiuto anche nella scelta del latte artificiale. Ci tengo, tuttavia, a dire che è possibile migliorare e risolvere i problemi legati all’allattamento al seno e alla suzione con il giusto supporto a mamma e bambino.
In caso di allattamento artificialmente bisogna capire che non tutti i bambini sono uguali. Dunque, un latte potrebbe risultare più o meno digeribile e determinare coliche e reflusso a seconda della marca/composizione del latte.
Prima di andare a vedere nel dettaglio i parametri da valutare quando si allatta il neonato con un latte antireflusso, parliamo di come capire se il tuo bambino ha il reflusso gastroesofageo. Infatti, individuare la presenza di questa problematica ti permetterà di capire come intervenire correttamente e non solo nella scelta del latte artificiale.
2. Riconoscere il reflusso: i sintomi
Il sintomo più comune e facile da individuare è il rigurgito o vomito nel neonato. Infatti, questo indica palesemente la risalita del latte dallo stomaco, all’esofago fino alla bocca.
Questi episodi si manifesta poco dopo la poppata o diverse ore dopo, ma in concomitanza con irritabilità e pianto da parte del piccolo.
Altri sintomi da controllare sono:
- Difficoltà a digerire: il neonato fa fatica a fare il ruttino, a scaricare e ha aria nella pancia;
- Tosse frequente;
- Singhiozzo;
- Pianto e irritabilità durante e dopo le poppate.
3. La vera causa delle coliche nel neonato
Come detto nel capitolo precedente, spesso ai genitori viene riferito che si tratta di un momento che passerà in quanto collegato a un’immaturità intestinale o del piloro (valvola nello stomaco).
Assolutamente falso!
Fortunatamente, un recente studio scientifico del 2018 ha scoperto che la vera causa dei problemi gastro-intestinali, quindi anche del reflusso, è la presenza di un’infiammazione intestinale. Infatti, un’immaturità potrebbe causare così tanto dolore al bambino?
Scoprire che il reflusso e le coliche derivano da un quadro infiammatorio gastro-intestinale mi ha permesso di individuare tutti i parametri che determinano queste problematiche e capire come risolverle. Perché solo andando a migliorarli tutti è possibile sfiammare l’intestino e lo stomaco e curare realmente il reflusso.
I fattori sono molteplici, li puoi scoprire tutti nel mio corso “Cura e prevenzione di coliche gassose e reflusso gastroesofageo”, ma vediamone insieme alcuni:
- Alimentazione materna quando il bambino è allattato al seno;
- Tensioni alla muscolatura liscia gastrica e intestinale;
- Movimento del diaframma;
- Scopri tutti gli altri nel video corso.
Se il neonato viene allattato artificialmente ci sono 4 parametri da valutare, ma te ne parlo nel prossimo capitolo.

4. Cure e rimedi: è sufficiente il latte antireflusso?
Come abbiamo visto, la causa del reflusso è la presenza di un sistema gastro-intestinale infiammato. Dunque, un latte antireflusso non potrà essere sufficiente a risolvere il problema in quanto non sarà in grado di sfiammare lo stomaco e l’intestino.
Per curare il reflusso nel bambino allattato artificialmente è necessario valutare e migliorare 4 parametri. Vediamoli nel dettaglio.
Tipologia di latte antireflusso e artificiale
Il latte è l’unico alimento che entra in contatto con le pareti gastrointestinali del neonato perché si nutre solamente di questo nei primi mesi di vita. Dunque, potrai comprendere quanto sia importante scegliere quale marca dare al piccolo in base alle sue esigenze.
Una mamma che per esigenza o per scelta ricorre al latte artificiale dovrebbe trovare aiuto e sostegno nella scelta per assicurarsi che il proprio bambino lo digerisca al meglio. Infatti, una bassa digeribilità può portare a coliche, reflusso, dischezia e stitichezza.
Il latte antireflusso è spesso molto più pesante, difficile da digerire e denso (per cercare di non farlo risalire).
Questo può aiutare il bambino a non rigurgitarlo, ma gli creerà nella maggior parte dei casi mal di pancia e problemi a scaricarsi.
In base alle mie esperienze ho compreso che non è mai il 100% dei bambini che digerisce bene o non tollera un latte, ma le percentuali variano in base alla marca. Nel mio articolo “latte anticolica e artificiale” puoi trovare la mia recensione di diversi tipi di latte artificiale in seguito alla mia ricerca indipendente condotta su più di 1000 neonati allattati artificialmente.

Flusso e ritmo
Se sei una mamma che sta allattando artificialmente e hai chiesto consiglio, forse ti è stato detto che il tuo bimbo si sa autoregolare con il biberon. Ti è capitato vero?
Però, ti devo dire che questa affermazione è errata!
La suzione di un bambino che beve il latte antireflusso è diversa da quella di uno allattato al seno. Nel primo caso la suzione è solitamente passiva (spoiler: non dovrebbe esserlo), mentre nel secondo la suzione è attiva.
Infatti, il bambino allattato al seno fa fatica perché deve far uscire il latte attivando la muscolatura di guance, lingua e mandibola.
Il neonato che beve latte artificiale solitamente non fa fatica se il genitore non regola due fattori:
- Ritmo: se non vengono effettuate delle pause. Il mio consiglio è quello di effettuarle quando senti che il bambino inizia a fare fatica o ingozzarsi, indicativamente 1 volta ogni 10-20 secondi all’inizio. Infatti, nella fase iniziale il bambino è affamato e la tettarella è fredda; quindi, lascia passare più latte. Successivamente, potrai fare meno pause perché il bambino sarà più sazio e il foro si sarà ristretto con il calore.
- Flusso: se il foro è troppo ampio.
Però, non fare fatica è sbagliato per il bambino perché con la suzione passiva tenderà a mangiare troppo velocemente importanti quantità di latte. Questo lo porterà a ingurgitare troppo latte e aria e manifestare coliche e reflusso.
Nel videocorso “prevenzione e cura di coliche e reflusso” puoi trovare il video completo per capire come gestire il ritmo corretto.
Biberon e tettarella
Come abbiamo visto nel capitolo precedente, il ritmo e il flusso devono essere tali da portare il neonato ad avere una suzione attiva. Dunque, capovolgendo il biberon non dovrebbe uscire nemmeno una goccia!
È importante assicurarsi che il biberon abbia un sistema che trattenga l’aria e limiti il flusso.
Inoltre, la tettarella dovrebbe avere una forma fisiologica rispetto una anatomica. La prima è caratterizzata da una forma arrotondata e con una transizione graduale dall’apice alla base. La seconda ha la forma allungata e tra l’apice e la base c’è una brusca transizione. Infine, dovrà avere la misura del foro più piccola per regolare l’uscita del latte.
Scopri l’articolo sulle recensioni dei biberon anticolica!

Posizione del neonato
Eccoci all’ultimo parametro da verifica e migliorare: la posizione assunta dal bambino mentre mangia.
Purtroppo, nella maggior parte dei casi il neonato viene messo in posizione quasi sdraiata o con la schiena incurvata. Questo renderà più faticosa la digestione.
Il piccolo dovrebbe essere tenuto quasi seduto (leggermente inclinato), schiena dritta, collo e busto in asse e guardare dritto.
Puoi vedere un video completo di come posizionare al meglio il tuo bambino nel mio videocorso “Prevenzione e Cura di Coliche e Reflusso”.
5. Composizione del latte antireflusso artificiale
Il latte artificiale, antireflusso e non, deriva dal latte vaccino che viene profondamente modificato per essere idoneo alle esigenze nutrizionali umane.
Posso andare a fare la spesa e mettere nel carrello quello che mi attira di più?
Assolutamente no.
La scelta dovrebbe essere consigliata dal pediatra che conosce il bambino, le sue esigenze e la sua situazione in quanto non tutte le composizioni sono esattamente uguali.
Però tutte le tipologie di latte artificiale devono corrispondere ad alcuni parametri:
- Dettami dell’ESPGAM (Ente Internazionale di Controllo costituito da medici) che studiano le necessità nutrizionali del bambino;
- Regolamento CEE per la massima tutela del neonato caratterizzato da norme e controlli severi.

6. Conclusioni
I genitori dovrebbero essere sostenuti e accompagnati nella scelta del latte migliore per le esigenze del loro neonato e aiutati a comprendere come allattare artificialmente il piccolo per evitare disturbi gastrointestinali. Da questa riflessione nasce la mia volontà di rendere queste informazioni accessibili da tutti i genitori anche comodamente a casa propria. Infatti, nel videocorso “Cura e prevenzione di coliche gassose e reflusso gastroesofageo” potrai scoprire tutte le informazioni necessarie per evitare queste problematiche nel neonato allattato artificialmente.