Quali sono i primi alimenti per lo svezzamento?
Introduzione
Quali sono i primi alimenti per lo svezzamento?
Se ti stai per approcciare all’introduzione, nella dieta del tuo piccolo, di alimenti diversi dal latte materno e formulato, questo articolo fa per te.
Nelle prossime righe, entrerò nel dettaglio dello schema tipico dello svezzamento tradizionale, parlando ovviamente anche dell’autosvezzamento e di come sono cambiate le linee guida su aspetti come i cronoinserimenti dei cibi.
Per ulteriori informazioni sull’alimentazione complementare a richiesta e sui suoi vantaggi, puoi approfondire grazie al videocorso “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress”, curato dalla Dottoressa Federica Dell’Oro, biologa nutrizionista.
Se vuoi, ti aspetto anche su Instagram sul profilo @drsilva.com_official. Ora bando alle chiacchiere: si entra nel vivo dell’azione.
Primi cibi svezzamento: quali sono?
In caso di approccio tradizionale, i primi alimenti per lo svezzamento sono quasi sempre le pappe.
Per prepararle, si ricorre al brodo vegetale, caratterizzato dalla presenza di verdure come il sedano, le carote, le zucchine, le patate.
Da non dimenticare è anche il ricorso alle creme, che possono essere di riso, di mais e tapioca, di semolino.
Lo schema per lo svezzamento a 6 mesi basato sull’approccio tradizionale comprende, per quanto riguarda la frutta, un avvio con la mela e con la pera.
Lo svezzamento tradizionale prevede i cronoinserimenti.
Frutti allergizzanti, come per esempio le fragole, vengono introdotti quando il bambino ha 12 mesi, con l’intenzione di prevenire l’insorgenza di sintomi di allergia.
I cronoinserimenti coinvolgono anche le verdure. Come sopra accennato, lo svezzamento tradizionale parte con patate, carote, zucchine.
Giusto per fare un esempio ricordo che i pomodori (senza buccia), vengono introdotti nella dieta del piccolo attorno agli 8 mesi.
Lo schema dello svezzamento tradizionale che, come ricorda più volte la Dottoressa Dell’Oro nel suo corso, non è personalizzato, si contraddistingue per una gradualità per quanto riguarda le fonti di carboidrati.
Si parte con le creme, per proseguire, attorno ai 7 mesi, con pastina di dimensioni estremamente ridotte, per esempio la sabbiolina, arrivando, verso i 12 mesi, a somministrare orzo e farro.
Alimenti a 6 mesi: le fonti di proteine e di grassi
I primi alimenti per lo svezzamento, percorso che si comincia generalmente attorno ai sei mesi, comprendono anche diverse fonti di proteine.
Chi sceglie lo schema tradizionale parte, per quanto riguarda la carne, con la somministrazione di omogeneizzati di coniglio, tacchino, vitello, pollo, e manzo.
Quando il cucciolo compie 9 - 10 mesi, si passa alla carne cotta al vapore e frullata.
Dopo i 12 mesi, si introduce quella di maiale. Il prosciutto cotto, invece, viene proposto al bambino più o meno a 8 mesi
Cosa dire, invece, in merito ai formaggi? Come ho ricordato in questo articolo, molto spesso le prime pappe proposte sono addizionate con il parmigiano (il che rappresenta, come ho specificato qui, un controsenso quando si parla di gestione del sale in svezzamento).
Anche il pesce è frequentemente incluso fra i primi cibi proposti in svezzamento.
Chi opta per l’approccio tradizionale, parte con gli omogeneizzati di merluzzo e trota.
Un’altra importante fonte di proteine, ossia i legumi, viene introdotta più o meno a 8 mesi, scegliendo inizialmente le lenticchie decorticate cotte al vapore.
Dell’uovo viene proposto prima solo il tuorlo, partendo quando il piccolo ha circa 9 mesi.
Con il compimento dell’anno, si somministra l’uovo intero.
La fonte principale di lipidi quando si parla dei primi alimenti per lo svezzamento tradizionale è l’olio extra vergine di oliva.
Primi alimenti solidi: quali introdurre?
Fino ad ora, ci siamo soffermati sui primi alimenti per lo svezzamento tradizionale.
Quali sono, invece, quelli che caratterizzano la partenza dell’autosvezzamento, altrimenti conosciuto come alimentazione complementare a richiesta (alternativa ricca di vantaggi sia dal punto di vista del tempo e dell'economia, sia per quel che concerne l'esposizione del cucciolo a una dieta sana)?
Prima di elencarli, ricordo che l’autosvezzamento, a differenza di quello tradizionale, non prevede cronoinserimenti.
Gli studi effettuati negli ultimi anni hanno permesso di appurare l’assenza di evidenze scientifiche che collegano l’inserimento tardivo di alcuni alimenti alla riduzione del rischio di allergie.
Un altro aspetto fondamentale da considerare riguarda l’importanza di non somministrare i seguenti alimenti:
Miele: prima dei 12 mesi, aumenta il rischio di botulismo. Successivamente, il suo consumo va evitato in quanto alimento 100% zuccherino. L’OMS raccomanda di non somministrare zuccheri semplici prima dei due anni;
Funghi, da evitare fino ai 12 anni (non importa che siano raccolti o coltivati);
Zucchero (come già detto, l’OMS ne vieta il consumo fino ai due anni): a tal proposito, va ricordato che la dicitura, presente su molti alimenti, “contenente zuccheri naturali della frutta” non è un lasciapassare. Bevande come il succo di mela e il succo d’uva rappresentano a tutti gli effetti delle fonti di zuccheri;
Alcol, che non andrebbe mai utilizzato per insaporire i risotti in quanto non evapora completamente;
Latte vaccino, da evitare fino ai 12 mesi di vita;
Sale aggiunto.
Chiarite queste indicazioni e, come specificato più volte dalla Dottoressa Dell’Oro nel suo videocorso, presupponendo che mamma e papà seguano una dieta sana, non ci sono particolari vincoli per quanto riguarda i primi alimenti solidi da introdurre in autosvezzamento.
Come ho sottolineato in questo articolo, per quanto riguarda i vegetali è importante concentrarsi su quelli di stagione.
Se il cucciolo matura i requisiti per l’avvio dell’alimentazione complementare a richiesta durante i mesi freddi dell’anno, si può iniziare a proporgli delle cimette di broccoli.
Tutti gli alimenti devono essere tagliati in sicurezza - nel videocorso puoi trovare anche l’atlante dedicato - e devono avere una consistenza adeguata.
Si parte con assaggi contenuti. Man mano che il bambino acquisisce confidenza con i vari alimenti, si può arrivare alla proposta di un pasto completo dal punto di vista dei nutrienti.
Prima non c'è ragione di preoccuparsi, in quanto gli assaggi a richiesta sono associati all'assunzione di latte, che deve rimanere il principale alimento nella dieta del cucciolo per il primo anno almeno.