Nanna sicura del neonato e linee guida per prevenire la SIDS

Nanna sicura del neonato e linee guida per prevenire la SIDS

Introduzione

Nanna sicura e prevenzione della SIDS: se sei in gravidanza e aspetti il primo figlio, sicuramente ti starai facendo domande in merito a questo importantissimo argomento. 


Ho deciso, per aiutarti a capire qualcosa di più, di creare questo contenuto.


Come vedi è molto lungo. Non è un caso che sia presente un indice: se ti interessa una in particolare fra le tante sfaccettature del tema, puoi cliccare sul titolo del paragrafo corrispondente. 


Per maggiori informazioni, ti consiglio anche il profilo Instagram @drsilva.com_official


Adesso non mi resta che prenderti per mano e accompagnarti alla scoperta di un argomento fondamentale per la tua serenità di mamma. 


Nel percorso dedicato a come prevenire la SIDS attraverso la nanna sicura, utilizzeremo come riferimenti i consigli di Pilar Nannini, pediatra nonché autrice e curatrice del videocorso “Nanna Sicura, Prevenzione e Sicurezza in Casa” che puoi trovare alla fine del paragrafo.

Cos'è la SIDS?

Prima ancora di iniziare a parlare di linee guida per la prevenzione della SIDS, bisogna chiarire che cos’è.


Con l’acronimo SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), si inquadra il decesso improvviso di un bambino di età compresa tra 1 e 12 mesi.


Chiamata in causa, nel linguaggio non medico, con le diciture “morte in culla” o "morte bianca", la SIDS si contraddistingue altresì per l'inspiegabilità delle cause della dipartita del piccolo anche a seguito di autopsia, anamnesi familiare completa, analisi del luogo dove il decesso è avvenuto.


Ad oggi, non esistono dati ufficiali sull’incidenza della SIDS a livello nazionale. Attualmente, infatti, non si dispone di un sistema di rilevazione omogeneo.


Alcuni dei dati che vengono citati relativamente al nostro Paese risalgono al passato e parlano dell’1-1,5‰ dei nati vivi.


In questo periodo, per fortuna, i numeri in merito sono in decremento. 


Negli ultimi anni, infatti, sono state avviate numerose campagne di sensibilizzazione con il fine di prevenire la SIDS.


Secondo gli esperti del Ministero della Salute, il dato attuale è stimabile attorno ai 250 nuovi casi all’anno.


Il picco della SIDS si colloca fra i 2 e i 4 mesi. Decisamente più rari sono i casi riguardanti i piccoli sopra i 6 mesi. 


Per amor di precisione, ricordo che la morte improvvisa nel corso del primo mese di vita è chiamata in causa con un acronimo diverso, ossia SUEND (Sudden Unexpected Early Neonatal Death).


La riduzione del rischio di SIDS riguarda gli aspetti relativi alla nanna sicura - dei quali parlerò approfonditamente nei prossimi paragrafi - ma non solo. 


Fondamentale, infatti, è concentrarsi anche sul periodo preconcezionale. 


Sì, hai capito benissimo: si tratta dei famosissimi - e altrettanto importanti - primi 1000 giorni, dei quali ho parlato anche nella guida dedicata all’alimentazione in gravidanza.


Nel periodo che va dal concepimento ai primi due anni di vita del cucciolo, uno dei comportamenti che possono fare la differenza dal punto di vista della prevenzione della SIDS è l’astensione dal fumo.


Come già accennato, le cause della SIDS non sono note. 


Tuttavia, nel corso degli anni la scienza ha individuato, attraverso studi di tipo epidemiologico, la correlazione tra alcuni comportamenti modificabili dall'individuo e la riduzione dell’incidenza. 


Molti degli accorgimenti appena citati riguardano la nanna sicura. 


Per le indicazioni concrete in merito, seguimi nel prossimo paragrafo (nel videocorso della Dottoressa Nannini accessibile dal pulsante qui sotto potrai trovare ulteriori informazioni).

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Ambiente della nanna: come allestirlo in ottica di prevenzione SIDS

Prevenire la SIDS, come appena specificato, vuol dire considerare alcuni accorgimenti pratici relativi alla nanna sicura e all’allestimento dell'ambiente dedicato ai riposini e al sonno notturno.


Come far dormire il proprio bimbo? Nel videocorso accessibile alla fine di questo paragrafo, la Dottoressa Nannini, facendo riferimento alle linee guida ufficiale, ricorda l’importanza della preparazione dell’ambiente, che deve essere igienizzato, arieggiato - deve esserci un ricambio d’aria - e caratterizzato da una temperatura compresa tra i 19 e i 21°C.


Si tratta di un dettaglio di massima importanza. Il neonato, infatti, ha una termoregolazione meno efficiente rispetto a quella dell’adulto. 


Un ambiente con temperature troppo alte, può predisporre a un surriscaldamento del corpo del piccolo, situazione non certo favorevole per quanto riguarda la prevenzione della SIDS.


Nelle righe precedenti, ho fatto cenno al fumo di sigaretta, da evitare categoricamente. 


Prevenire la SIDS non vuol dire solo non fumare in presenza del bambino, ma anche dire addio, se si ha un ruolo di caregiver, alla classica sigaretta all’aperto.


Non tutti sono consapevoli del fatto che, anche a diverse ore di distanza dall’ultima sigaretta, la nicotina e altre sostanze tossiche vengono liberate ed esalate dal respiro dell’adulto. 


Ciò accade anche dopo 48 ore.

Ecco perché è opportuno che sia i genitori sia le altre persone che si prendono cura del piccolo si astengano dal fumare se c’è un neonato in casa. 


Chiarite le peculiarità che deve avere l’ambiente dedicato al sonno notturno e ai riposini ai fini della prevenzione della SIDS, entriamo nel vivo della scelta e dell’allestimento della culla.


Come scegliere la culla

Quando si parla di come prevenire la SIDS, discutere della scelta della culla, che andrebbe collocata nella medesima stanza in cui dormono i genitori, è nodale.


Come deve essere? Di dimensioni adeguate ad accogliere il piccolo.


Il materasso deve essere piuttosto rigido. Fondamentale è che, sotto il peso del cucciolo, non risulti eccessivamente comprimibile. 


Essenziale, inoltre, è che sia delle medesime dimensioni della culla.


Non devono esserci spazi fra l’estremità del materasso e le sponde della culla stessa.


Da evitare sono altresì i cuscini, i paracolpi, i pupazzi.


In merito all'utilizzo delle coperte, la parola d'ordine deve essere una e una sola: parsimonia.


Naturale è voler proteggere il proprio piccolo dal freddo.


Non bisogna però dimenticare la possibilità di farlo con una tuta di peso adeguato alla temperatura del momento o con il sacco nanna.


Il suo utilizzo per prevenire la SIDS è consigliato in quanto elimina il rischio di soffocamento quando il piccolo si muove.


Nei casi in cui si ha l’abitudine di usare copertine o mussole di cotone, non bisogna avere alcuna paura.


L’importante è procedere considerando alcune regole.


La prime riguarda i materiali. L’ideale è scegliere le fibre naturali.


Oltre al già citato cotone, la Dottoressa Pilar Nannini consiglia anche il lino e il bambù.


I materiali sintetici, come per esempio il poliestere, andrebbero banditi.


Come mai?


Perché possono provocare un surriscaldamento patologico del neonato e rappresentare un fattore di rischio per la SIDS.


Il lenzuolino, quando lo si utilizza e se lo si utilizza, va posizionato correttamente.


Bisogna sistemarlo sotto le braccia del piccolo, lasciando completamente scoperti il capo e i capelli del neonato.


Rimboccando il lenzuolino al di sotto del materasso, si darà agio al cucciolo di compiere i movimenti che desidera senza rischiare di avere a che fare con difficoltà respiratorie a causa del lenzuolo, che rimarrà fermo.


Importantissimo è evitare il ricorso a dispositivi al di sotto del materasso.


Asciugamani e cuscini, spesso chiamati in causa con l’intenzione di “fare volume” o per reclinare la testa del bambino, compromettono la conformità del materasso.


Inoltre, gli viene data un’inclinazione non fisiologica ma patologica.


Il suggerimento di mettere a dormire il piccolo su una superficie non reclinata - in passato, veniva spesso raccomandato di inclinare il materasso di 30 - 45° - è una novità relativamente recente.


Fa infatti parte delle nuove raccomandazioni su come prevenire la SIDS introdotte nel luglio 2022 dall’American Academy of Pediatrics, che ha aggiornato le linee guida del 2016.


Le nuove linee guida dell'AAP su come prevenire la SIDS hanno altresì sottolineato l'inesistenza di evidenze scientifiche che parlano dei vantaggi dello swaddling, la pratica che prevede di fasciare i neonati, ai fini della riduzione del rischio di morte in culla.

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Come scegliere il lettino

Attorno ai 6 - 7 mesi, il livello di sviluppo neuromotorio del piccolo fa sì che la culla - ma anche la navicella - non sia più sicura per la nanna. Arriva il momento di scegliere il lettino.


Le soluzioni disponibili sono tantissime. Si va dal lettino evolutivo a quello montessoriano (giusto per citare due alternative). 


In caso di scelta di un lettino evolutivo o di un altro modello con le sponde, vanno evitati categoricamente i paracolpi (no, il piccolo non è in pericolo se non li si utilizza).


Ricordo altresì che non bisogna preoccuparsi che il cucciolo possa rimanere incastrato con la testa tra una sbarra e l’altra.


La distanza, infatti, è tale da annullare questo rischio. Vanno banditi, esattamente come nel caso della culla, materassi morbidi di dimensioni non adeguate, cuscini (che come ricordo qui non servono a prevenire la plagiocefalia), pupazzi.

Come far dormire il neonato in sicurezza: le linee guida sulla posizione

Nei primi mesi di vita, per prevenire la SIDS il neonato deve dormire in posizione supina, ossia a pancia in su.


A tal proposito, urge l'apertura di una piccola parentesi di storia della neonatologia.


Alla fine degli anni ‘80, le società mediche dei Paesi Bassi hanno iniziato a raccomandare la posizione prona per il sonno dei neonati, con lo scopo di diminuire il rischio di SIDS.


A seguito di alcuni rigorosi studi condotti in Paesi come il Regno Unito, l’Australia, la Francia e gli USA, si è scoperta una forte correlazione tra la suddetta posizione e la morte in culla.


Come spiega bene la Dottoressa Nannini nel suo videocorso, la posizione prona può provocare soffocamento sia per via diretta, sia per via indiretta a causa dell’ipercapnia (accumulo di un'eccessiva quantità di anidride carbonica nel sangue).


Da non trascurare è anche il surriscaldamento del distretto facciale, la zona del corpo che permette la maggior termoregolazione del bambino nei primi mesi di vita.


La situazione, dal punto di vista delle linee guida sulle posizioni di sicurezza per il sonno dei neonati, è stata interessata da una svolta nel 1992.


In quell'anno, l’American Academy of Pediatrics ha iniziato a raccomandare ufficialmente di far dormire i neonati in posizione supina per prevenire la SIDS.


La posizione a pancia in su è la migliore in quanto permette al piccolo di mantenere la pervietà delle vie aeree, riuscendo quindi a respirare nel modo migliore.


Anche la posizione sul fianco non è sicura e va il più possibile evitata.


Il bambino durante la notte si gira sul fianco? Nessun problema! 


Se i genitori sono svegli, possono tranquillamente rimetterlo in posizione supina. 


Attorno agli 8 mesi - a volte anche prima - il bambino comincerà a volersi girare autonomamente dalla posizione supina a quella prona sia durante la notte, sia nel corso dei riposini diurni.


Se è in grado di riprendere la posizione supina è possibile decidere, attorno ai 12 mesi, di lasciarlo nella posizione prona.


Ha già infatti tutte le competenze neuromotorie che gli consentono di liberare le vie aeree nel caso in cui queste ultime dovessero essere bloccate dalla superficie del materasso.

I rischi del bed sharing

Per prevenire la SIDS, è importante far dormire il piccolo su una superficie diversa rispetto a quella del letto dei genitori.


Le culle modello next to me, agganciabili alle sponde del letto di mamma e papà, permettono comunque una vicinanza uniformando le due superfici.


Il bed sharing - che non è sinonimo di co-sleeping - può rappresentare un pericolo nei primi mesi del lattante e fino ai 6 - 8 se sussistono alcune condizioni.


Tra queste è possibile includere l’obesità dei genitori o la loro abitudine al fumo anche in gravidanza, la temperatura corporea alta del bambino (febbre).


A rendere rischioso il bed sharing ci pensano anche la presenza di numerose coperte, il ridotto livello di vigilanza dell’adulto a causa dell’assunzione di alcol, stupefacenti o medicinali che inducono sonnolenza.


Da non dimenticare, inoltre, è la stanchezza eccessiva.


Il bed sharing non è sinonimo di nanna sicura anche nei casi in cui sono presenti più di due persone nel letto.


Vale lo stesso quando si ha a che fare con un neonato prematuro, venuto al mondo con un peso inferiore a 2,5 kg.

Il ruolo dell’allattamento al seno

Nelle righe precedenti, ho fatto cenno all’allattamento al seno, uno degli alleati principali per quanto riguarda la prevenzione della SIDS. 


L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di proseguire esclusivamente fino ai 6 mesi e di continuare - ovviamente con associata alimentazione complementare - fino ai 2 anni e oltre se la mamma e il bambino lo desiderano.


A cosa si deve questo beneficio


Ai pattern di sonno più orientati verso i risvegli. 


Questo aspetto è cruciale in quanto, nei quadri di SIDS, si ha proprio a che fare con l’incapacità di rispondere con il meccanismo del risveglio a situazioni di pericolo come l’ostruzione delle vie respiratorie.

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L'utilizzo del ciuccio

Anche il ciuccio può essere considerato un elemento protettivo ai fini della prevenzione della SIDS. 


Definito, nei Paesi anglosassoni, come pacifier, è effettivamente utile, in alcuni casi, a tranquillizzare il cucciolo (per specifiche maggiori in merito al suo utilizzo sulla base delle scelte relative all’allattamento, ti rimando a questo articolo).


L’utilizzo del ciuccio secondo la letteratura scientifica è effettivamente associato a una riduzione del rischio di morte in culla. 


Favorirebbe infatti l'apertura delle vie aeree del piccolo, così come i già citati risvegli notturni-


Attenzione: questo non vuol dire che sia obbligatorio offrire il ciuccio per forza se il bambino non lo gradisce o addirittura lo rifiuta.


In ogni caso, a partire dai 6 mesi è opportuno iniziare a ridurre notevolmente il suo impiego, fino a eliminarlo entro i 2 anni.

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Il baby monitor aiuta a prevenire la SIDS?

Come ricordato anche dalla Dottoressa Pilar Nannini nel suo videocorso verticale, l’utilizzo di monitor posizionati sotto al materasso per controllare il respiro del bambino non aiuta a prevenire la SIDS.


Anzi, si può dire che in qualche modo sia dannoso. 


Come mai? Perché i richiami del dispositivo causano ansia nei genitori che, a loro volta, preoccupati per la salute del piccolo turbano la sua tranquillità in un momento che, come quello della nanna, dovrebbe essere rilassante.

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