Lo svezzamento si inizia a quattro mesi con la frutta e gli omogeneizzati?
Introduzione
Lo svezzamento si inizia a 4 mesi con la frutta e gli omogeneizzati? Sono tantissimi i neo genitori che si pongono questa domanda.
Se te la stai facendo, questo articolo fa per te.
Come puoi vedere, ho deciso di corredarlo con un indice, inserito per darti modo, se vorrai, di approfondire i vari aspetti del tema semplicemente cliccando sui titoli dei singoli paragrafi.
Per un quadro completo sul mondo dell’autosvezzamento, ti invito a scoprire il videcorso della Dottoressa Federica Dell’Oro “Autosvezzamenrto pratico, facile e senza stress” (puoi trovarlo alla fine di questo paragrafo).
Se vuoi, puoi anche venirmi a trovare su Instagram sul profilo @drsilva.com_official.
Ora, come dico spesso nei miei contenuti video, si entra nel vivo dell’azione!
Svezzamento con la frutta e gli omogeneizzati a 4 mesi: perché evitarlo
Se ti stai chiedendo se lo svezzamento si inizia a 4 mesi con la frutta e gli omogeneizzati sappi che la risposta, come specificato in questo video dalla Dottoressa Federica Dell’Oro, è negativa.
I motivi sono due. Il primo riguarda il fatto che, a 4 mesi di sicuro e a 5 molto probabilmente, il piccolo non ha ancora maturato le competenze psicofisiche necessarie per approcciarsi ad alimenti diversi dal latte materno o formulato.
Quali sono di preciso queste competenze? Le ho riassunte qui ma un piccolo ripasso non fa certo male:
Padronanza della presa palmare, che si contraddistingue per le dita che si muovono in un blocco unico e per la capacità, da parte del cucciolo, di raccogliere gli oggetti nel palmo della mano;
capacità di mantenere la posizione seduta con l’aiuto di supporti minimi (il seggiolone con un buon appoggio lombare, non mi stancherò mai di dirlo, è necessario);
interesse per il cibo;
perdita del riflesso di estrusione, il riflesso innato grazie al quale i neonati riescono a espellere dalla bocca, tramite la lingua, tutto quello che non è liquido.
Inoltre, l’intestino del piccolo non è ancora sufficientemente maturo per elaborare alimenti che non siano il latte materno o la formula.
Il secondo motivo è, invece, legato al fatto che, se il piccolo è pronto a gestire alimenti diversi dal latte materno o formulato, lo è non solo per la frutta, ma anche per la verdura, per i cereali, per i secondi piatti.
Iniziare con l’omogeneizzato - qui ho raccontato la storia dietro la loro invenzione specificando che, attorno agli anni ‘60, gli omogeneizzati sono stati protagonisti di una pericolosa tendenza allo svezzamento precoce, a volte attorno ai 2 - 3 mesi - non ha senso in quanto, quando ha circa 6 mesi, il piccolo è in grado di gestire consistenze diverse.
In passato, come appena detto, capitava spesso di partire con l’omogeneizzato perché si intraprendeva il percorso dell’alimentazione complementare troppo presto, con l’intenzione di “togliere il vizio” del latte materno.
Il risultato? Oltre a un rischio più alto, per il cucciolo, di avere a che fare con problemi come allergie, obesità, criticità intestinali, l’incapacità di gestire consistenze diverse.
A 4 - 5 mesi, infatti, il piccolo riesce solo a deglutire forzatamente pappette e prodotti come gli omogeneizzati.
Se si pensa che, dando il via allo svezzamento con l'omogeneizzato, sia possibile evitare il GAG Reflex -qui ho spiegato cosa è e perché non temerlo - ci si sbaglia e di grosso!
Partendo con omogeneizzati e pappe, questo riflesso, che ha uno scopo protettivo e "costringe" il cucciolo a masticare un cibo solido o semi solido finito troppo in fretta in fondo alla bocca, non si spegne, ma può permanere anche quando il cucciolo ha 8 - 9 mesi.
Infine, risulta molto più ostico il percorso verso uno sviluppo corretto della masticazione.
Autosvezzamento con la frutta: come proporla in maniera corretta
Chiarita la risposta alla domanda “Lo svezzamento si può iniziare a 4 mesi con la frutta e gli omogeneizzati?” e avendo visto come mai è bene non iniziare con i secondi, ci tengo a parlare della gestione della frutta.
Non è necessario, come specificato dalla Dottoressa Dell’Oro nel video proposto all’inizio dell’articolo, partire per forza con la mela e con la pera, cosa che si faceva nei decenni passati.
L’approccio giusto prevede il fatto di iniziare con la frutta di stagione.
Il piccolo matura le competenze per l’avvio dell’alimentazione complementare in estate?
Si può iniziare con la pesca o con l’albicocca, ma anche con altri frutti tipici dei mesi più caldi dell’anno.
Li si può schiacciare con la forchetta, oppure provare i tagli sicuri.
Sempre nel video linkato nei paragrafi precedenti, la Dottoressa Dell’Oro mostra alcuni esempi concreti (nel videocorso puoi trovare l’atlante completo dedicato).
I frutti di bosco, possono essere tagliati a striscioline.
Cosa dire, invece, del mandarino e dell’arancia, preziose fonti di vitamina C?
Che per proporli in sicurezza al proprio bimbo bisogna innanzitutto pelarli a vivo.
Si possono offrire sia in spicchi, sia in forma rotonda. Davanti a quest’ultimo consiglio, può capitare di rimanere stupiti.
Non bisogna preoccuparsi! Il pezzetto di agrume, infatti, verrà ciucciato e sminuzzato dal bambino.