cacca dura nel neonato in svezzamento

Cacca dura nel neonato in svezzamento: guida alle cause e ai rimedi

Introduzione

La cacca dura nel neonato in svezzamento è un’evenienza che preoccupa molti genitori, soprattutto quelli alla prima esperienza con un bimbo.


Vista l’importanza del tema, ho deciso di creare questo contenuto che, come vedi, è preceduto da un indice. L’ho incluso per darti modo, se vorrai, di approfondire nel dettaglio l’argomento cliccando sul titolo del paragrafo di tuo interesse.


Per maggiori informazioni sull’alimentazione complementare a richiesta, ti consiglio il videocorso “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress”, curato dalla biologa nutrizionista Federica Dell’Oro.


Vuoi scoprire altri contenuti utili per lo sviluppo del tuo piccolo? Puoi venirmi a trovare quando vuoi sul profilo Instagram @drsilva.com_official!

Svezzamento e cacca dura: bisogna preoccuparsi?

Quando si parla di cacca dura nel neonato in svezzamento, non è il caso di preoccuparsi. 


Come ricordato dalla Dottoressa Dell’Oro in questo video, per sei mesi il piccolo si è nutrito esclusivamente di latte materno o in formula e ha espulso feci liquide.


Con l’inizio dello svezzamento e l’approccio con i primi cibi solidi, è normale che cambi pure la consistenza delle feci.


L’intestino del cucciolo deve abituarsi pian piano a un nuovo modo di nutrirsi. 


Da ricordare altresì che alcuni alimenti possono avere effetti astringenti. Qualche esempio


La carota cotta, step fondamentale per portarla in tavola in una consistenza sicura.

cacca dura nel neonato in svezzamento

Cacca nello svezzamento: cosa fare se il bambino è stitico

Il tema della cacca dura nel neonato in svezzamento è molto gettonato anche perché, quando vengono introdotti i cibi solidi come affiancamento al latte materno o formulato, che deve rimanere, per tutto il primo anno, la principale fonte di nutrimento per il piccolo, moltissimi neo genitori si fanno una domanda.


Quale, di preciso? Si interrogano sull’esistenza di un limite di evacuazioni giornaliere utile a capire se il bambino è stitico o meno


Spoiler: non esiste! Ogni piccolo, infatti, è un mondo a sé e reagisce in maniera diversa all’introduzione di cibi diversi dal latte.


L’importante è che le feci espulse siano morbide e che il cucciolo non pianga quando fa la cacca.


Cosa si può fare se ciò accade? Un accorgimento utile, chiamato in causa dalla Dottoressa Dell’Oro nel video linkato nelle righe precedenti, consiste nell’accertarsi di non stare offrendo troppe fibre al neonato.


Come specificato in questo articolo, un bimbo all’inizio dell’autosvezzamento ha bisogno di un apporto di fibre inferiore rispetto a quello di un adulto.


Immaginando la composizione del piatto bilanciato perfetto, i suddetti nutrienti dovrebbero rappresentare circa il 25% dell’apporto calorico di ogni singolo pasto, la metà di quanto raccomandato per gli adulti.


Da evitare sono quindi i cereali integrali e i legumi con la buccia. 


Come puoi leggere qui e come ricorda pure la Dottoressa Dell'Oro nel suo videocorso, vanno proposti decorticati fino ai 18 - 24 mesi.

Rimedi per la cacca dura in svezzamento: l’Osteo-Massage alla pancia

Nei frangenti in cui la cacca dura nel neonato in svezzamento e il quadro di stitichezza dovessero rivelarsi motivo di forte disagio per il cucciolo, l’osteopatia neonatale può rappresentare una valida alleata.


L’Osteo-Massage all’addome del piccolo, al quale ho dedicato un videocorso accessibile cliccando sul pulsante alla fine del paragrafo, contribuisce a risolvere le eventuali tensioni a livello gastrointestinale, facilitando il transito delle feci.


Delicato e piacevole - è diverso dal celebre massaggio sole e luna, troppo superficiale - va eseguito quando il piccolo è rilassato (non deve piangere e non deve essere in tummy time, una circostanza in cui tutta la muscolatura è attivata).


Il massaggio prevede diversi approcci. Uno dei più semplici vede come primo step il posizionamento del bambino supino. 


Attenzione: non è importante procedere in senso orario, quanto massaggiare tutta la parte addominale per lavorare in maniera efficace sul miglioramento della peristalsi.


Posizionato il piccolo, si parte da subito sotto le coste di destra


Tenendo le gambette flesse, si massaggia con il pollice verso il basso, concentrandosi su 4 punti per circa 7 secondi di volta in volta e risalendo lentamente.


Si appoggia il polpastrello sotto lo sterno e si fa la stessa cosa nella parte centrale. 


In questo caso, però, sono coinvolti cinque punti (li mostro tutti nel video).


Per completare il massaggio, molto utile anche in caso di coliche, si lavora infine sulla parte sinistra.


Se ci si dovesse accorgere che l’addome è teso, magari perché il piccolo sta muovendo le gambe per giocare, non bisogna premere. Necessario, infatti, è che sia completamente morbido.

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