Yogurt in svezzamento: quanto darne al bambino e quale scegliere
Introduzione
Quando introdurre lo yogurt in svezzamento e come proporlo? Se ti stai facendo queste domande, sei nella pagina giusta!
Per aiutarti a chiarire i dubbi su un alimento molto diffuso e ricco di benefici, ho creato questo articolo che, come vedi, è preceduto da un indice.
Ti interessa una particolare sfaccettatura del tema? Ti basta cliccare sul titolo del paragrafo e approfondire.
Per una visione più ampia sul mondo dell’alimentazione complementare a richiesta, ti invito a scoprire il videocorso “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress”.
Accessibile dal pulsante che vedi alla fine del paragrafo, è curato dalla Dottoressa Federica Dell’Oro, biologa nutrizionista esperta nell’alimentazione di mamma e bambino.
Se vuoi, ti aspetto anche su Instagram sul profilo @drsilva.com_official.
Yogurt a sei mesi: si può dare?
Come ricordato all’inizio di questo video dalla Dottoressa Dell’Oro, lo yogurt in svezzamento a sei mesi si può dare.
Parliamo, infatti, di un alimento che va approcciato al pari di tutti gli altri solidi.
Ciò vuol dire che, nel momento in cui il bambino matura i requisiti, elencati qui, per iniziare l’alimentazione complementare a richiesta, cosa che accade generalmente attorno a sei mesi, è possibile proporglielo.
Quale yogurt dare in svezzamento?
Quando si parla di yogurt in svezzamento, non contano ovviamente solo le tempistiche relative al momento dell’offerta, ma anche la scelta dello yogurt stesso.
L’optimum prevede il fatto di puntare sulla semplicità: yogurt bianco e naturale.
Da evitare, come specificato sempre dalla Dottoressa Dell’Oro, è quello alla frutta. Si tratta, infatti, di un prodotto caratterizzato da una quantità eccessiva di zuccheri aggiunti.
La loro assunzione, come previsto dalle indicazioni OMS, andrebbe evitata fino ai due anni di età.
Fra yogurt intero o magro in svezzamento, è il caso di preferire il primo.
Yogurt in svezzamento ai bambini: quanto darne?
Apriamo ora la parentesi delle quantità. Se, quando si sceglie lo yogurt in svezzamento, ci si orienta verso quello vaccino, essendo un alimento molto proteico è bene, fino all’anno di vita, offrirne solo mezzo vasetto.
Ricordiamo, infatti, che il sovraccarico di proteine nella primissima infanzia può essere pericoloso per i reni.
Nei frangenti in cui, invece, lo yogurt è vegetale, il rischio di eccedere con le proteine è decisamente inferiore.
Yogurt greco in svezzamento: sì o no?
Lo yogurt greco, alimento sottoposto a una procedura di filtraggio per eliminare il siero di latte, è adatto allo svezzamento?
La risposta è affermativa. Bisogna però tenere in conto il suo essere un alimento estremamente ricco di proteine.
Dati alla mano, si parla di 7 - 9 grammi di proteine all’etto, contro i circa 3 - 3,5 dello yogurt normale, decisamente meno compatto in quanto non sottoposto ai processi di filtrazione finalizzati alla rimozione del siero.
Tenendo conto di questi dati e ricordando l’importanza di non proporre al proprio bimbo pasti caratterizzati da una quantità eccessiva di proteine, si può proporre lo yogurt greco, avendo sempre cura di acquistare prodotti privi di zuccheri aggiunti.
Yogurt e svezzamento: ricette da provare
Lo yogurt in svezzamento può essere reso a dir poco gustoso! Basta dare spazio alla creatività - nel videocorso di Federica, trovi tantissime ricette che ti permetteranno di farlo - e il gioco è fatto!
Puoi, per esempio, proporre un overnight oatmel, una versione non cotta del porridge. Perfetto sia per colazione, sia per merenda, si prepara con fiocchi d’avena, semi di chia, una bevanda vegetale e un paio di cucchiai di yogurt.
La ricetta prevede di lasciar riposare gli ingredienti otto ore prima di servire tutto in tavola.
Yogurt bianco in svezzamento: i benefici
Concludiamo ora con un cenno ai benefici dello yogurt in svezzamento. Questo alimento, oltre a essere leggero e digeribile, è ricco di fermenti lattici vivi.
Anche se non tutti sopravvivono ai processi digestivi, riescono comunque a dare un prezioso boost alla qualità della flora batterica.
Infine, essendo fonte di calcio, contribuisce al benessere di denti e ossa.