Segnali di fame del neonato e di sazietà: quali sono?
Introduzione
I segnali di fame del neonato e quelli di sazietà sono spesso al centro dei dubbi delle mamme in attesa, che si chiedono se saranno capaci o meno di capire se il loro piccolo ha fame e se ha mangiato abbastanza.
Se queste domande fanno parte della tua quotidianità, sei sulla pagina giusta.
Prima che tu inizi la lettura dell’articolo che ho preparato per te, ci tengo a farti presente alcune cose:
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Adesso, come dico sempre nei miei video, si entra nel vivo dell’azione!
Come si fa a capire se un neonato ha fame?
Come sottolinea in questo video la Dottoressa Maria Chiara Alvisi, esistono diversi segnali di fame del neonato che precedono il pianto e che si può imparare a cogliere già dai primi giorni dopo il parto.
Ecco quali sono :
Neonato che muove le pupille sotto le palpebre;
bimbo che gira la testa a destra e a sinistra con la bocca aperta alla ricerca del seno;
neonato che “gioca” con le labbra, tirando fuori la lingua e mimando il movimento della suzione:
piccolo che continua a mettersi le manine in bocca.
Tra il palesarsi dei primi segnali e l’insorgenza del pianto, possono trascorrere anche venti minuti.
Come riconoscere il pianto da fame?
Il pianto, come già accennato, può essere annoverato tra i segnali di fame del neonato.
Si tratta per la precisione di un segnale tardivo.
Attenzione, però: questa manifestazione può essere causata anche da altri fattori, tra cui il dolore.
Come riconoscere il pianto da fame? In questo caso, è possibile fare riferimento alle indicazioni degli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma.
Ci ricordano che il pianto da fame nel neonato inizia con un ’intensità bassa , per poi aumentare sia in forza, sia in ritmo.
Come capire se il neonato non si sazia?
L’atteggiamento irrequieto e il pianto possono essere segnali di fame del neonato che non riesce ad attaccarsi correttamente al seno e non si sazia.
In questo caso, è fondamentale la sinergia fra ostetrica e osteopata.
La prima aiuta a trovare le posizioni giuste per un attacco profondo durante l’allattamento.
Una delle migliori è il biological nurturing, con il neonato, anche di pochissimi giorni, che si trova in posizione seduta sulle gambe della mamma, con il seno davanti al nasino.
La mamma, a sua volta, può stare sia seduta, sia semi sdraiata.
Il secondo, tramite manipolazioni ad hoc, risolve contratture a livello della bocca e del collo, generalmente causate dalle posizioni assunte in utero e dall’utilizzo della ventosa durante il parto, che compromettono la qualità della suzione.
Attenzione: il pianto può essere anche segnale di disturbi gastrointestinali come le coliche e il reflusso .
Una situazione tipica legata a queste evenienze è quella del neonato che, passati circa 30 minuti dalla poppata, inizia a piangere.
Se la mamma lo riattacca al seno, lo rifiuta (perché non è la fame il problema).
La buona notizia?
Le coliche gassose si possono prevenire e risolvere e ti spiego bene come nel videocorso che puoi trovare cliccando sul pulsante alla fine di questo paragrafo.
Come capire se il neonato ha fame o sono coliche?
Per capire se il pianto del proprio piccolo è il culmine dei segnali di fame del neonato o un sintomo delle coliche è opportuno verificare la presenza di segnali come:
Gambine tirate verso l’addome
Pancia dura e tesa
Frequenti emissioni di gas (in poche parole, il bimbo fa aria)
La situazione descritta nel precedente paragrafo, ossia il neonato che rifiuta il capezzolo una volta attaccato al seno a poco dalla fine della poppata precedente, è un’altra prova importante da considerare.
Segnali di fame del neonato (e non solo): come riconoscere quelli di sazietà
Monitorare i segnali di fame del neonato è importante.
Lo è altrettanto intercettare quelli di sazietà, utili per vivere l’allattamento, sia esso al seno o artificiale, con la giusta serenità, consapevoli che il cucciolo si è nutrito a sufficienza e senza focalizzarsi sui numeri (la doppia pesata dopo ogni poppata fa parte delle consuetudini del passato).
Ecco i principali::
Numero di pannolini bagnati (in media, nei primi mesi si parla di 6 - 8 al giorno).
Urina inodore e caratterizzata da una colorazione tendente al pallido.
Bambino che si addormenta al seno durante la poppata.
Neonato che si stacca dal seno, rimanendo sveglio e attivo e guardandosi attorno.
Piccolo con un tono muscolare rilassato.
Un piccolo appunto: le mamme che allattano artificialmente possono notare che il bimbo, pur manifestando alcuni dei segnali di sazietà sopra menzionati, non lascia la tettarella.
Nulla di allarmante: lo fa semplicemente perché la suzione gli procura una sensazione di benessere.
Quello che la mamma deve fare è osservare bene il suo atteggiamento a prescindere dal dettaglio appena menzionato.