quando svezzare un neonato allattato artificialmente

Quando svezzare un neonato allattato artificialmente

Introduzione

Se ti stai chiedendo quando svezzare un neonato allattato artificialmente, questo contenuto fa per te.


L’interrogativo sopra menzionato è molto comune tra i neo genitori. 


Per aiutarti, ho deciso di creare questo articolo, preceduto da un indice che ti darà modo, se lo vorrai, di approfondire le sfaccettature del tema semplicemente cliccando sui titoli dei paragrafi.


Il contenuto si basa sui consigli della Dottoressa Federica Dell’Oro, biologa nutrizionista del team DrSilva nonché autrice e protagonista del videocorso “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress”, al quale puoi accedere alla fine di questo paragrafo.


Per ulteriori specifiche, ti aspetto, se vuoi, anche su Instagram sul profilo @drsilva.com_ official.

Allattamento artificiale e svezzamento: ecco cosa sapere

Nel momento in cui ci si chiede quando svezzare un neonato artificialmente, è necessario ricordare che, come evidenziato dalla Dottoressa Dell’Oro in questo video, le regole a seguire non differiscono da quelle chiamate in causa con il bimbo allattato al seno.


Non bisogna avere fretta di svezzare il proprio bimbo, anche se è allattato artificialmente. Esattamente come il cucciolo nutrito con il latte materno, anche lui deve aver raggiunto tutti i requisiti, elencati qui, per il passaggio dal latte ai cibi solidi.


Come ricordato più volte, le competenze psicofisiche necessarie all’inizio dell’alimentazione complementare a richiesta vengono raggiunte circa a 6 mesi, a prescindere dalla tipologia di allattamento tramite la quale è stata gestita la nutrizione del cucciolo.

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Svezzare a 3 mesi un neonato allattato artificialmente: perché non farlo

Sono ancora tanti i genitori che, domandandosi quando svezzare un neonato allattato artificialmente, pensano di partire con la proposta di cibi solidi a 3 - 4 mesi, intenzionati a eliminare il prima possibile il latte formulato.


Si tratta di un grave errore. Come ricordato in questo articolo, oltre a non essere presenti i requisiti della perdita del riflesso di estrusione, dell’interesse verso il cibo, della presa palmare e della capacità di stare seduto senza ingobbirsi troppo, è anche l’intestino del cucciolo a non essere ancora pronto.


Non dimentichiamo poi che, come previsto dalle linee guida OMS, per il primo anno di vita il latte, materno o formulato, deve rappresentare la principale fonte di nutrienti per il piccolo.


Gli assaggi dell’autosvezzamento, che come ricordato dalla Dottoressa Dell’Oro nel suo videocorso inizialmente non costituiscono un pasto, integrano l’apporto calorico garantito dal latte, anche artificiale.


A questo punto, è naturale chiedersi come gestire le proposte di latte artificiale al bambino in svezzamento. Vediamo la risposta nel prossimo paragrafo.

Quando proporre il latte artificiale al neonato in svezzamento?

Un dubbio frequente dei neo genitori di un bimbo in svezzamentonto allattato con la formula è legato al momento giusto per offrire il latte artificiale.


C’è chi, per esempio, ha timore di proporlo prima del pasto, in quanto ha paura di mettere in tavola gli assaggi quando il neonato è sazio.


L’ideale, come sottolineato sempre dalla Dottoressa Dell’Oro nel video linkato nelle righe precedenti, è di proporlo sia prima, sia dopo il pasto. Non bisogna dare il biberon completo prima, ma neppure saltarlo completamente.


Fermati un attimo a pensare che, fino a poco tempo prima dell’inizio dello svezzamento, il latte era il punto di riferimento unico per il nutrimento del tuo cucciolo, il suo comfort food, il cibo che conosce e che apprezza.


Arriva affamato, davanti a dei cibi che non conosce. Può essere nervoso e arrabbiato e richiedere, di riflesso, il suo alimento preferito.


Offrendogli il biberon di latte formulato prima del pasto, lui si calma e, nel contempo, ha ancora voglia di sperimentare con il cibo solido.


Non dimentichiamo che, essendo, all’inizio degli approcci con l’alimentazione complementare a richiesta, gli assaggi sono talmente piccoli da lasciare comunque uno spazio di sazietà da soddisfare anche se si dà il biberon completo.

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