Il tesoro liquido: guida alla conservazione del latte materno
Stai allattando il tuo bambino, ma ti trovi nella situazione nella quale non puoi farlo a richiesta per il ritorno al lavoro o perché devi assentarti per parte della giornata? Sai quanto è importante per lui e non vorresti dover ricorrere al latte artificiale? Allora sapere come conservare al meglio il latte materno è importantissimo per garantirne la sicurezza e la qualità per il tuo bimbo.
Prima di continuare a leggere questa guida completa sulla conservazione del latte materno, ti lascio alcune info utili:
- Se desideri fissare una visita in studio con me o la mia collega ostetrica, mi trovi qui.
- Puoi trovarci anche su Instagram col profilo @drsilva.com_official
I benefici del latte materno per il bambino.
Il latte materno è un alimento unico e insostituibile. Proprio per questo le linee guida dell’OMS raccomandano l'allattamento esclusivo fino al compimento del sesto mese di vita e consigliano che rimanga una scelta prioritaria fino ai due anni di vita e fino a quando fa piacere a mamma e bambino. Questo perché è un alimento impossibile da replicare e non può essere assolutamente paragonato al latte artificiale.
Quindi se devi assentarti o tornare a lavoro, sappi che non è necessario passare al latte artificiale e smettere di allattare il tuo bambino, ma sarà sufficiente sapere come estrarre e conservare al meglio questo tesoro.
Ma perché non è paragonabile al latte artificiale?
Partiamo dal dire che la composizione del latte materno varia nell’arco del tempo e nell’arco della poppata stessa, iniziando con un latte liquido e zuccherino per dissetare il bambino e diventando più denso e sostanzioso per saziarlo. Inoltre, il latte materno è in grado di adattarsi alle esigenze del bambino, per esempio aumentando la quantità di anticorpi e diventando più liquido in caso di raffreddore, per aiutare il piccolo a combattere l'infezione.
Infatti, il tuo latte contiene
- Anticorpi: Proteggono il bambino dalle malattie.
- Ormoni: Regolano l’appetito e favoriscono il legame mamma-bambino.
- Cellule staminali: Sostengono lo sviluppo.
- Globuli bianchi: Combattono le infezioni.
- Batteri benefici: Aiutano e proteggono il sistema digestivo del bambino.
- Oligosaccaridi: Probiotici che promuovono la salute dell’intestino.
- Acidi grassi a catena lunga: Favoriscono lo sviluppo del cervello, del sistema nervoso e degli occhi del tuo bambino.
- Enzimi: Per il sistema digestivo e immunitario.
- Nucleotidi e ormoni: Per regolare il sonno-veglia.
Perché conservare il latte materno?
Come abbiamo visto, il latte materno contiene diversi nutrienti non presenti nel latte artificiale, ma scegliere di continuare ad allattare conservando il latte materno ha anche i seguenti vantaggi:
- Economici: Il latte materno è gratuito, risparmiando tra i 1100 e i 1300 euro nel primo anno di vita del bambino rispetto al latte artificiale.
- Salute del bambino: Il latte materno favorisce un’alimentazione sana, riduce il rischio di obesità e diabete, protegge da diarrea, otite, influenza, gastroenterite e mughetto, e dimezza il rischio di SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante). Studi indicano che i bambini allattati al seno hanno maggiori possibilità di successo scolastico e un migliore allineamento dentale e comportamento.
- Salute della mamma: Allattare aiuta la mamma a tornare in forma post-parto e riduce il rischio di sviluppare tumori al seno, all’utero e alle ovaie, malattie cardiache e diabete di tipo 2.
- Ambientali: Il latte materno è ecologico, non richiede trasporto, packaging o emissioni di impianti di produzione come il latte artificiale.
Come estrarre il latte materno
Quando una mamma decide di allattare al seno, sorgono tantissime domande riguardanti l'uso del tiralatte.
Scegliere il tiralatte più adatto.
Il tiralatte è un dispositivo che permette l’estrazione del latte materno dalla mammella della donna in allattamento. Esistono diverse tipologie di tiralatte, ognuna adatta a specifiche esigenze.
- Tiralatte manuale: possono essere modelli a siringa o a pompa. I primi hanno una forma simile a una siringa con una coppetta da posizionare sul capezzolo. Il risucchio inizia tirando la parte mobile verso l'esterno. Il secondo modello funziona azionando una leva situata sul sistema di tiraggio a stantuffo.
- Tiralatte elettrico ricaricabile o da collegare alla corrente.
La scelta del tiralatte dipende dall'uso che intendi farne. Per un uso sporadico, un tiralatte manuale può essere sufficiente. Per un uso quotidiano, invece, è consigliabile un tiralatte elettrico. Inoltre, è importante assicurarsi che la tettarella/coppa sia della misura adatta al seno per evitare che passi aria e per garantire una corretta estrazione.
Tecniche di estrazione efficaci.
L'uso corretto del tiralatte è fondamentale per una efficace estrazione del latte.
Il consiglio è quello di utilizzare il tiralatte per circa 15-20 minuti a sessione. Se usi la versione elettrica inizia con il livello di velocità minimo e aumentalo gradualmente.
Per massimizzare l’estrazione trova il momento ideale della giornata che può variare da mamma a mamma. Infatti, alcune trovano che estrarre dopo la poppata sia più efficace, altre preferiscono ogni due poppate. Inoltre, prova a estrarre il latte in un luogo appartato e intimo per favorire la sintesi di ossitocina.
Igiene durante l'estrazione.
L'igiene è cruciale quando si utilizza il tiralatte per evitare contaminazioni e garantire la sicurezza del latte estratto.
Per ogni estrazione lava accuratamente le mani con acqua e sapone. Le componenti del tiralatte devono essere sempre pulite, sterilizzate e asciutte prima di usarle in modo che non si verifichino contaminazioni batteriche.
Contenitori adatti per conservare il latte materno
Il latte materno può essere conservato in appositi sacchetti per latte materno che sono sterili e facili da etichettare o direttamente nel biberon in vetro o in plastica senza BPA ma chiusi ermeticamente per evitare contaminazioni.
Il consiglio è di utilizzare il biberon se il latte verrà utilizzato in breve tempo; mentre prediligi le sacche etichettandole con la data dell’estrazione se devi congelare il latte in modo da sapere da quanto tempo è conservato.
Conservazione latte materno a breve termine
In frigorifero
Quando si decide di tenere il latte materno estratto in frigo, la temperatura del frigorifero deve essere mantenuta costantemente tra 2°C e 4°C. Questo aiuta a preservare le qualità nutrizionali e a prevenire la crescita di batteri.
Il latte materno appena estratto può essere conservato in frigorifero dai 4 agli 8 giorni nella parte più fredda del frigo. Invece, il latte materno precedentemente congelato e poi scongelato può essere conservato in frigorifero per un massimo di 24 ore.
Se poni il biberon o la sacca di latte materno nel frigo non utilizzare gli spazi nella porta perché la temperatura può variare di più a causa dell'apertura e chiusura frequente.
A temperatura ambiente
Conservare il latte materno a temperatura ambiente può essere utile quando si è fuori casa o quando si prevede di usarlo a breve termine. È particolarmente conveniente durante viaggi brevi o mentre si è al lavoro.
A temperatura ambiente (circa 25°C), il latte materno fresco può essere conservato per un massimo di 4 ore. In ambienti più freschi (15°C - 20°C) può durare fino a 6-8 ore. Tuttavia, è sempre consigliabile usarlo il prima possibile.
Tuttavia, il latte materno scongelato non dovrebbe essere lasciato a temperatura ambiente per più di 1-2 ore.
Conservazione latte materno a lungo termine: il congelamento
La durata del latte materno conservato nel freezer dipende dal tipo di elettrodomestico:
- In un frigorifero con un piccolo scomparto congelatore all'interno del compartimento principale, il latte può essere conservato per un massimo di 2 settimane.
- In un frigorifero con un congelatore separato, il latte materno può essere conservato fino a 3-6 mesi. È importante che la temperatura rimanga costante e che la porta non venga aperta frequentemente.
- In congelatori a pozzetto, che tendono a mantenere una temperatura più stabile e fredda, il latte materno può essere conservato per un massimo di 6-12 mesi.
Come scongelare la conserva di latte materno?
Scongelamento in Frigorifero
Scongelamento con acqua tiepida
Scongelamento in un bagno d'acqua
Metodi per riscaldare il latte materno
Una volta estratto il latte materno, sia che tu lo metta in frigo che in congelatore, devi prestare attenzione al modo in cui lo scaldi per non perdere le proprietà del latte. Puoi scaldarlo in 2 modi:
- A bagnomaria
- Nello scaldabiberon
Il secondo sicuramente garantisce un riscaldamento controllato e rapido rispetto al primo.
Assolutamente da evitare, invece, il microonde che può creare punti caldi e distruggere alcune delle preziose proprietà nutritive del latte materno e il riscaldamento direttamente sul fuoco per non rischiare un riscaldamento troppo rapido.
Miti da sfatare: domande più frequenti sulla conservazione del latte materno.
Perché il latte materno non si può riscaldare due volte?
Perché il latte materno si separa in frigo?
Si può mischiare il latte materno tirato in volte differenti?
Sì, è possibile mischiare il latte materno tirato in momenti differenti, ma con alcune precauzioni:
- prima di mescolare, assicurati che il latte tirato in momenti diversi sia alla stessa temperatura.
- assicurati che tutti i contenitori e gli strumenti utilizzati per tirare e conservare il latte siano puliti e sterilizzati per evitare contaminazioni.
- Tieni la data di quello precedente.
Come capire se il latte materno è andato a male?
Conclusione
La conservazione del latte materno, dalla scelta del tiralatte alla conservazione e all'utilizzo, può sembrare complessa, ma con le giuste informazioni e tecniche, diventa un processo molto più semplice e sicuro. L'allattamento è un'esperienza unica e preziosa, che offre innumerevoli benefici sia per la mamma che per il bambino.
Ricordati che ogni mamma e ogni bambino sono unici, quindi è fondamentale trovare il metodo che funziona meglio per te e il tuo piccolo.
Nel videocorso Allattamento e Lavoro troverai tutte le migliori strategie per una gestione ottimale dell’allattamento al rientro a lavoro, nell’ambientamento al nido e per qualsiasi altra esigenza.