adhd nei bambini

ADHD nei bambini: cos’è, come si riconosce e come trattarla?

“Il bambino ha una vivacità difficile da gestire”. Purtroppo, sono tanti i genitori che si chiedono se abbiano sbagliato nell’educazione del loro figlio che non sembra riuscire a stare fermo un attimo. Però, se questa iperattività fosse dovuta all’ADHD e non a “un carattere complicato”?


L'ADHD è uno dei disturbi del neuro sviluppo più comuni nei bambini e risulterebbe presente nel 4-5% della popolazione infantile. Riconoscere precocemente i segni di questo disturbo e intraprendere un percorso di trattamento adeguato è fondamentale per aiutare i bambini a gestire i sintomi e garantirgli il miglior sviluppo emotivo, cognitivo e di apprendimento.

Spoiler: anche l'alimentazione e l'attività può influenzare i sintomi dell'ADHD!


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Cos'è l'ADHD nei bambini

L’acronimo ADHD sta per Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività.

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), l'ADHD è un disturbo del neuro sviluppo caratterizzato dalla disattenzione e/o iperattività-impulsività più frequente e grave di quanto tipicamente si osserva in bambini di pari livello di sviluppo.

Nei bambini l’ADHD può influenzare significativamente il loro lo sviluppo sociale, emotivo e accademico.

Cause dell'ADHD

Le cause esatte dell'ADHD nei bambini non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che siano coinvolti diversi fattori, tra cui:

  • Fattori genetici: Studi sui gemelli e sulle famiglie hanno dimostrato una forte componente ereditaria.
  • Fattori neurobiologici: Sono state osservate differenze strutturali e funzionali nel cervello dei bambini con ADHD.
  • Fattori ambientali: Sebbene non siano considerati le cause principali, secondo alcuni studi i fattori ambientali, come l’uso di alcool e fumo in gravidanza, potrebbero contribuire allo sviluppo dell'ADHD in bambini geneticamente predisposti. Oltre a questo fattore, anche l’uso della TV dall’età di 0 fino ai sei anni , secondo diverse ricerche pubblicate sulla rivista Pediatrics, potrebbe influire sullo sviluppo di disordini dell’attenzione e iperattività a causa delle immagini irreali e veloci di molti programmi che risultano in grado di alterare lo sviluppo del cervello.

Come riconoscere un bambino con deficit dell’attenzione: sintomi ADHD

I sintomi chiave di questa condizione sono la disattenzione, l'iperattività e l’impulsività e devono essere presenti per almeno 6 mesi e comparsi prima dei sette anni di età.


Negli ultimi anni si sono fatti importanti passi avanti nel riconoscere l’ADHD nei bambini perché prima un bambino iperattivo e con difficoltà di attenzione era considerato “ipervivace” o “di carattere difficile”.


In particolare, i bambini con ADHD:

  • hanno difficoltà a completare qualsiasi attività che richieda concentrazione;
  • sembrano non ascoltare nulla di quanto gli viene detto;
  • sono eccessivamente vivaci, corrono o si arrampicano, saltano sulle sedie;
  • si distraggono molto facilmente;
  • parlano in continuazione, rispondendo in modo irruento prima di ascoltare tutta la domanda;
  • non riescono ad aspettare il proprio turno in coda o in un gruppo di lavoro;
  • possono manifestare serie difficoltà di apprendimento che rischiano di farli restare indietro rispetto ai compagni di classe, con danni emotivi.

A che età viene diagnosticato?

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Si stima che il 4-5% della popolazione infantile nasca con un Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, ma questo solitamente viene diagnosticato tra i 6 e i 12 anni perché i sintomi diventano più evidenti in contesti strutturati come la scuola dove è richiesta una maggiore attenzione e capacità di seguire le regole.


I professionisti esperti nell’individuazione del disturbo (psicologi, neuropsichiatri infantili e altre figure professionali sanitarie) fanno eseguire al bambino dei test e utilizzando i criteri del DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione) diagnosticano l'ADHD in presenza di

  • 6 o più dei 9 sintomi di disattenzione

oppure di

  • 6 o più dei 9 sintomi di iperattività\impulsività

ADHD non riconosciuto: conseguenze

Ignorare o non riconoscere l’ADHD nel bambino può determinare alcune conseguenze che possono influenzare il suo sviluppo emotivo ed educativo.

A livello scolastico

bambina adhd

  • Difficoltà di apprendimento: l'incapacità di concentrarsi, di seguire le istruzioni e di organizzare il lavoro porta a un rendimento scolastico inferiore rispetto alle potenzialità del bambino.
  • Problemi comportamentali: l'iperattività e l'impulsività possono causare conflitti con insegnanti e compagni, portando a punizioni e isolamento sociale.
  • Bassa autostima: il continuo confronto con i compagni che sembrano avere più successo può portare a una diminuzione dell'autostima e a sentimenti di inadeguatezza.

A livello sociale

  • Difficoltà a fare amicizia: l'iperattività e l'impulsività possono rendere difficile per i bambini con ADHD instaurare relazioni stabili con i coetanei.
  • Problemi di comportamento: l'incapacità di controllare gli impulsi può portare a comportamenti aggressivi o oppositivi.
  • Esclusione sociale: i bambini con ADHD non riconosciuto possono sentirsi diversi e isolati, portando a un ritiro sociale.

A lungo termine:

  • Problemi emotivi: l'ADHD non trattato può aumentare il rischio di sviluppare disturbi dell'umore come ansia e depressione.
  • Difficoltà a scuola e nel lavoro: gli adulti con ADHD non diagnosticato possono avere difficoltà a mantenere un lavoro, a gestire le finanze e a costruire relazioni stabili.
  • Comportamenti a rischio: l'impulsività può portare a comportamenti a rischio come l'abuso di sostanze o la guida spericolata.

Come si cura l’ADHD?

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) nei bambini non ha una cura definitiva, ma può essere efficacemente gestito e trattato. L'approccio è solitamente multidisciplinare e combina diverse strategie come

  • Terapia farmacologica;
  • Training parentale: i genitori vengono istruiti su come gestire i comportamenti problematici del bambino, rinforzando i comportamenti positivi e utilizzando tecniche di disciplina efficaci;
  • Terapia cognitivo-comportamentale: aiuta il bambino a sviluppare strategie per gestire i propri pensieri e comportamenti, migliorando l'autostima e l'autocontrollo;
  • Modifiche al piano didattico: l'insegnante può adottare strategie specifiche per facilitare l'apprendimento del bambino con ADHD, come suddividere i compiti in parti più piccole, fornire istruzioni chiare e concise e utilizzare materiali didattici visivi;
  • Training agli insegnanti: gli insegnanti vengono istruiti su come gestire il bambino utilizzando tecniche di disciplina efficaci.

Bambino con ADHD e quotidianità

Gestire la quotidianità di un bambino con ADHD può presentare diverse sfide e richiedere pazienza, flessibilità e una pianificazione attenta. Creare un ambiente strutturato, fornire supporto emotivo e collaborare con gli educatori e i professionisti della salute può fare una grande differenza nel benessere del bambino e nel successo delle sue attività quotidiane.

Inoltre, sul miglioramento dei sintomi dell’ADHD sembrerebbero avere un ruolo importante anche l’alimentazione e lo sport.

L'ADHD e l'alimentazione:

Secondo un recente studio , risulterebbe che anche l’alimentazione giochi un ruolo nei sintomi dell’ADHD, in particolare lo stress ossidativo (OS). Infatti, nei bambini con ADHD si presentano livelli ridotti di enzimi antiossidanti chiave e quindi, per la relazione tra cervello e microbiota intestinale, una dieta mirata alla salute intestinale potrebbe influenzare i sintomi dell'ADHD.

L'ADHD nei bambini e psicomotoria

Spesso nei bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività è presente anche il Disturbo di Coordinazione Motoria (DMC). L'attività psicomotoria può essere un valido strumento per migliorare i sintomi di entrambi questi disturbi e per riconoscere i primi campanelli di allarme che potrebbero far pensare alla presenza dell’ADHD nel bambino.


Infatti, la psicomotricità infantile aiuta a

  • Migliorare la concentrazione: attraverso attività strutturate e giochi che richiedono attenzione, il bambino impara a focalizzarsi su un compito specifico, migliorando la sua capacità di concentrazione.
  • Aumentare il controllo motorio: esercizi specifici aiutano a sviluppare la coordinazione, l'equilibrio e la forza muscolare, migliorando il controllo dei movimenti e riducendo l'impulsività.
  • Favorire la consapevolezza corporea: attraverso il movimento, il bambino impara a conoscere il proprio corpo e i suoi limiti, sviluppando una maggiore consapevolezza delle proprie sensazioni e emozioni.
  • Stimolare la comunicazione: le attività di gruppo favoriscono lo sviluppo delle capacità comunicative e sociali, aiutando il bambino a interagire con gli altri in modo più efficace.
  • Migliorare la pazienza e il rapporto sociale: nella psicomotoria il bambino deve imparare ad aspettare il proprio turno e rispettare gli spazi dei propri compagni.
  • Ridurre lo stress: il movimento ha un effetto benefico sul sistema nervoso, aiutando a ridurre lo stress e l'ansia, spesso associati all'ADHD.

Conclusioni

Come abbiamo visto, le cause dell’ADHD nei bambini possono essere genetiche e/o ambientali e se sulle prime non possiamo intervenire, sulle seconde invece possiamo avere un ruolo fondamentale. La mission di Dr-Silva è favorire il miglior sviluppo di mamma e bambino, dalla gravidanza fino ai primi anni di vita ed è per questo che nella nostra libreria troverai una serie di videocorsi per garantire al piccolo un ambiente ideale per il suo miglior sviluppo.


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