Se sei incinta e ti stai chiedendo se le fragole in gravidanza si possono mangiare, questo articolo è per te.

Iniziamo a dire che la risposta è affermativa: le fragole si possono mangiare in gravidanza, adottando alcune accortezze di cui parleremo meglio nei prossimi paragrafi e che sono fondamentali per tutelare la salute di mamma e nascituro.

Dato che il tema è di massima importanza, ti consiglio davvero di proseguire nella lettura di questa guida.

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Le fragole in gravidanza si possono mangiare, fatta eccezione per i casi in cui ci sono allergie o intolleranze conclamate.

Sceglile bio, in modo da avere la certezza dell'assenza di residui di pesticidi. 

Sempre per ragioni di salubrità e sostenibilità, consumale quando sono di stagione, ossia nel periodo compreso tra l'inizio di aprile e la fine di maggio.

Non esagerare con il loro consumo se soffri di diabete gestazionale. 

Parliamo, infatti, di un frutto zuccherino (un etto di fragole fresche è caratterizzato dalla presenza di circa 5,3 grammi di zuccheri solubili: fonte Humanitas).

Come accennato nelle righe precedenti, per consumare le fragole in gravidanza in sicurezza è bene adottare alcuni accorgimenti, finalizzati nello specifico a prevenire la toxoplasmosi. 

Le fragole in gravidanza, pur essendo ricche di benefici dei quali parleremo meglio nelle prossime righe, vanno consumate con attenzione.

Dato che si parla di frutti che entrano in contatto diretto con la terra, potenzialmente contaminata dalle feci di animali che, come il gatto, sono ospiti sia intermedi, sia definitivi del Toxoplasma gondii, il protozoo che provoca la toxoplasmosi, è necessario lavarle bene prima.

Per lavare correttamente le fragole prima di consumarle in gravidanza, è essenziale passarle sotto l’acqua corrente e strofinarle con energia, ovviamente dopo aver tolto i piccioli.

Solo così si ha la certezza di eliminare le oocisti del Toxoplasma gondii.

Attenzione: non basta l’ammollo nel bicarbonato.

Se non si strofina le singole fragole passandole sotto l’acqua corrente, il rischio di toxoplasmosi rimane.

Anche l’utilizzo dell’amuchina nell’acqua in ammollo per il lavaggio delle fragole in gravidanza da solo non è decisivo. 

Necessario, come già detto, è strofinare la superficie del frutto sotto acqua corrente, potenziando gli effetti di questo accorgimento con il ricorso a prodotti disinfettanti a base di ipoclorito di sodio. 

Un altro motivo per cui le mamme in attesa si interrogano sull’opportunità di consumare le fragole in gravidanza riguarda il rischio di reazioni allergiche.

Si parla più propriamente della preoccupazione in merito all’insorgenza delle cosiddette reazioni pseudoallergiche, ossia reazioni che non sono di natura immunologica ma si innescano per via dell’aumento della presenza di istamina nell’organismo.

Le fragole fanno parte degli alimenti istamino-liberatori, ossia in grado di favorire il rilascio di istamina da parte dei mastociti, cellule immunitarie che hanno origine nel midollo osseo per poi essere presenti in tutti i tessuti del corpo. 

L’allergia effettiva alle fragole è molto rara. Si parla dello 0,4-0,5% della popolazione italiana.

In generale, a meno che non ci sia una storia sanitaria di allergie, non c’è ragione di non mangiare le fragole in gravidanza.

Se si mangiano fragole in gravidanza facendo attenzione alle indicazioni sopra menzionate e includendole in una dieta bilanciata, non succede assolutamente nulla.

Si possono anzi apprezzare benefici di cui parleremo nel prossimo paragrafo.

Consumare fragole in gravidanza è consigliato con le sopra citate accortezze. 

Il motivo è legato a diversi benefici che è importante conoscere:

• Presenza di vitamina C, circa 50 mg all’etto, nutriente noto per il suo contributo all’efficienza del sistema immunitario. La vitamina C aiuta anche a ottimizzare l'assorbimento del ferro proveniente da fonti vegetali. Essendo le fragole un alimento consumato crudo e fresco, non si ha a che fare con l'ostacolo relativo al suo essere termolabile.

• Ricchezza in fibre, importanti per prevenire la stipsi in gravidanza.

• Fonte vegetale di ferro.

Le fragole non sono considerate una fonte di acido folico sufficiente a supportare il fabbisogno in gravidanza.

Numeri alla mano, 100 grammi di fragole fresche apportano circa 24 microgrammi di acido folico, motivo per cui è bene procedere alla supplementazione per arrivare al dosaggio di 400 microgrammi quotidiani, il range consigliato alle gravide fisiologiche.

Fino ad ora, abbiamo parlato del frutto fresco. Cosa si può dire della marmellata ?

Che non è tassativamente vietata in gravidanza. 

Quello che conta è usare moderazione e orientarsi verso una marmellata con soli zuccheri della frutta.

Ricordo che anche quest’ultima non è il massimo se si punta a consumare una colazione equilibrata.

La marmellata di fragole senza zuccheri aggiunti spalmata sul pane, infatti, è un primo pasto con una composizione nutrizionale sbilanciata, cosa tipica quando si parla di colazione.

L’optimum sarebbe sostituire la marmellata con un velo di crema di frutta secca. 

Il fatto di avere voglia di fragole in gravidanza non è indicativo del sesso del nascituro.

Per scoprirlo è necessario fare riferimento al responso dell’ecografia morfologica o a quello del test del DNA fetale.

Abbiamo parlato fino ad ora dell’assunzione delle fragole in gravidanza. Cosa dire, invece, dell’allattamento?

Che si possono tranquillamente mangiare nell’ambito di una dieta bilanciata. 

Non ha alcun fondamento scientifico la credenza secondo la quale, se la mamma mangia fragole quando allatta al seno, il bambino si sensibilizza ed è a rischio di allergie.