soffocamento vs riflesso faringeo

Soffocamento vs riflesso faringeo: quali sono le differenze

Introduzione

Soffocamento vs riflesso faringeo: quali sono le differenze? 

 

Non si contano i genitori che si interrogano su questo tema, attorno al quale ruotano diversi falsi miti. 


Per sfatarli e rassicurarti, ho preparato questo contenuto. 

 

Se ti interessa approfondire una determinata sfaccettatura, non devi fare altro che cliccare sul titolo del paragrafo dedicato.


Vuoi maggiori specifiche su come prevenire il soffocamento in svezzamento

 

Puoi dare un'occhiata al videocorso dedicato, accessibile dal pulsante in fondo al paragrafo e curato dalla pediatra del team DrSilva, Dottoressa Pilar Nannini.


Per ulteriori aggiornamenti sul benessere del tuo piccolo, ti aspetto su Instagram sul profilo @drsilva.com_official.

Riflesso faringeo: cos'è e quali sono le cause

“L’altro giorno, mentre mangiava, il mio bambino si è quasi strozzato”: molti genitori, dicendo queste parole, chiamano in causa quello che è uno dei più grandi falsi miti quando si parla di soffocamento vs riflesso faringeo.


Sono in tanti, infatti, a confondere il secondo con un principio del primo. Si tratta di due evenienze molto diverse!


Il riflesso faringeo, altrimenti noto come Gag Reflex, è un riflesso innato dovuto alla contrazione bilaterale dei muscoli della faringe, che si concretizza a fronte di uno stimolo che coinvolge la superficie mucosa che si trova alla base della lingua. 


Nei bimbi di pochi mesi, il riflesso faringeo è molto accentuato in quanto, per attivarlo, sono sufficienti stimoli che coinvolgono la parte iniziale della lingua.


Il bambino in autosvezzamento che si approccia ai cibi solidi e lo sperimenta sembra, come mostro all'inizio di questo video, che abbia un conato di vomito (raramente seguito dall'effettiva espulsione di materiale emetico). 


Nulla di strano: è solo Gag Reflex ed è un meccanismo protettivo (come vedremo tra poco, le sue funzioni vanno ben oltre).


A livello concreto, il riflesso faringeo consiste in una chiusura della faringe, con effettivo impedimento della deglutizione.


La sua insorgenza è dovuta al fatto che il neonato sta semplicemente imparando a masticare. 


Nel passaggio dal latte di mamma e/o formulato all'inclusione dei cibi solidi, alcuni di essi possono attivare il riflesso e portare, come già detto, la faringe a chiudersi (ovviamente temporaneamente).


Si impedisce così al pezzo di cibo finito troppo grande per essere ingoiato e/o finito un po’ troppo in fretta in fondo alla bocca di prendere una strada non fisiologica, provocando il soffocamento. 


L’alimento torna in bocca e il bambino, di fatto, è obbligato a rimasticarlo.


Sì, si tratta di una vera e propria palestra (anche in vista dei cibi che arriveranno dopo la fine dell’autosvezzamento).

Gag Reflex: come eliminarlo?

Parliamo ora di un aspetto essenziale da approfondire quando si parla di soffocamento vs riflesso faringeo. 


Quale di preciso? Il motivo per cui non ha senso interrogarsi su come eliminare il Gag Reflex nel bimbo in autosvezzamento. 


Se si verifica, non bisogna intervenire. Si attendono 3 - 5 secondi senza fare nulla e senza mostrarsi agitati davanti al piccolo, che vive delle emozioni del propri genitori.


Bisogna sempre ricordare che fanno la differenza, soprattutto in un percorso di scoperta affascinante e importante come quello dell'alimentazione complementare a richiesta, durante il quale il bimbo ha bisogno di sentirsi incoraggiato. 


Un altro punto nodale da ricordare quando si parla di soffocamento vs riflesso faringeo riguarda il fatto che, se attorno ai 6 - 7 mesi il Gag Reflex è molto vivo, con il tempo e con l’esperienza acquisita dal bimbo scompare gradualmente.


Proponendo dalle consistenze morbide e omogenee - le classiche pappe - a lungo con il pensiero di evitare il Gag Reflex, si posticipa la sua perdita.


La cosa giusta da fare è partire subito con cibi solidi, consapevoli del fatto che, grazie a consistenze e tagli sicuri, si previene il rischio di soffocamento.


Un consiglio per chi opta per lo svezzamento morbido tradizionale? 


Non attendere oltre i 9 mesi per iniziare a proporre pappe disomogenee.


Soffocamento: di cosa si tratta e come si previene

Continuiamo a parlare di soffocamento vs riflesso faringeo focalizzandoci sul primo. Il soffocamento è un’evenienza che si contraddistingue per l’ostruzione, che può essere parziale o totale, delle vie aeree.


In caso di soffocamento parziale, il corpo estraneo, che può essere un alimento, ma anche un oggetto, non ostruisce totalmente le vie aeree.


Tra i segnali di questa situazione è possibile citare il fatto che il neonato riesce a respirare, quasi sempre rumorosamente e, per esempio, a piangere.


In questo caso, bisogna favorire l’espulsione del corpo estraneo invitando il bimbo a tossire. 


Non è necessario fare altro. Non bisogna assolutamente fargli sollevare la testa, ancor meno invitarlo a piegarla indietro.


Se il cucciolo non piange, non tossisce, assume un colorito cianotico e si porta le mani al collo, l’ostruzione è invece totale ed è cruciale iniziare le manovre di disostruzione (nel videocorso della Dottoressa Pilar Nannini, puoi scoprire come effettuarle sia su neonati da 0 a 12 mesi, sia su bambini di più di un anno).


Se il riflesso faringeo, o Gag Reflex, non può essere prevenuto e, come abbiamo visto, non ha senso neppure pensare di farlo, il soffocamento sì. 


Si può agire in ottica preventiva su più fronti. 


Come ricordato più volte, è necessario conoscere le consistenze giuste e i tagli sicuri degli alimenti - in questo video, puoi scoprire alcune specifiche preziose in merito - che fanno parte della prevenzione primaria.


Quella secondaria, invece, si focalizza sulla padronanza della manovre di disostruzione e rianimazione cardiopolmonare, nonché sulla supervisione durante il consumo dei pasti in autosvezzamento e sull’attenzione, anche quando quest’ultimo finisce, a evitare con il bambino consumi cibo quando gioca, sulla macchina in movimento o davanti a schermi.

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