Periodo fertile: cos'è, come si calcola, durata
Introduzione
Il calcolo del periodo fertile è un argomento di grande interesse per tantissime donne.
Scoprire cos’è il periodo fertile e come calcolarlo permette di approcciarsi con maggior consapevolezza alle scelte riproduttive, favorendo o evitando la gravidanza a seconda delle scelte di coppia.
Per aiutarti a capire qualcosa di più su questo tema così importante, ho preparato l’articolo che puoi leggere nelle prossime righe.
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Cos'è il periodo fertile?
Prima di entrare nel vivo dei metodi per calcolarlo, vediamo cos’è il periodo fertile .
Con questa espressione, si inquadrano i giorni del ciclo femminile nel corso dei quali è possibile la fecondazione dell’ovocita da parte dello spermatozoo.
Il tempo di durata in vita della cellula uovo è pari a due giorni.
La fecondazione, però, può avvenire anche fuori da questo intervallo temporale.
Ciò è possibile in quanto gli spermatozoi possono sopravvivere nel corpo femminile fino a 4 giorni.
Si parla quindi di periodo fertile anche nei giorni precedenti il rilascio dell'ovulo.
Calcolo periodo fertile: quali sono i metodi?
Il calcolo del periodo fertile può essere effettuato facendo riferimento a diversi metodi: temperatura basale, osservazione del muco cervicale, calendario.
Temperatura basale
Questo metodo prevede la misurazione, tramite un termometro specifico acquistabile online a 15 - 20 euro, della temperatura basale.
La misurazione deve essere effettuata seguendo queste regole:
- Introduzione del termometro in vagina;
- rilevazione della temperatura basale al risveglio, alla stessa ora e prima di dare il via a qualsiasi attività della giornata.
Il valore della temperatura basale, passata l'ovulazione, va incontro a un aumento compreso tra 0,2 e 0,5 gradi, superando i 37.
Rammento infatti che, in caso di ciclo ovulatorio, il suo andamento è bifasico.
A causare il sopra citato aumento, che si mantiene costante fino alla comparsa del flusso mestruale del ciclo successivo, è il progesterone.
Soprattutto se si cerca una gravidanza, può essere utile esercitarsi a riportare i valori su un grafico per qualche mese (ne serve uno apposito e l'ostetrica di fiducia è in grado di fornirlo).
Così facendo, può risultare più semplice individuare il giorno dell'ovulazione.
Per gestire meglio questo metodo di calcolo del periodo fertile, è importante sapere che la temperatura basale può essere alterata da diversi fattori. Eccone alcuni:
- Febbre;
- allattamento al seno;
- sonno di scarsa qualità;
- jet lag.
Pure il consumo di alcolici può influenzare il risultato della misurazione.
Osservazione del muco cervicale
Prima dell’ovulazione, il muco cervicale cambia e assume una consistenza decisamente più viscosa.
Inoltre, appare palesemente più fluido ed elastico, con peculiarità affini all'albume dell'uovo.
Si tratta di caratteristiche che favoriscono il passaggio degli spermatozoi lungo il canale vaginale fino all'ovulo.
L'approccio all'osservazione del muco cervicale come soluzione contraccettiva è nota come metodo Billings.
Cosa prevede? L'astensione dai rapporti nei giorni in cui si notano secrezioni mucose con le caratteristiche tipiche dell'ovulazione.
L'associazione tra l'osservazione dei cambiamenti del muco dal periodo fertile a quello infertile e la rilevazione della temperatura basale è nota come metodo contraccettivo sintotermico.
Metodo del calendario
In questo caso, si calcola il periodo fertile basandosi sui 14 giorni dall'inizio del ciclo, approccio in generale poco attendibile in quanto presuppone una regolarità perfetta tutti i mesi.
In tale frangente, si può effettuare il seguente calcolo: sottrazione di 18 giorni dalla durata del ciclo più breve nell’anno precedente e di 11 dal più lungo.
Se il ciclo ha una durata che si aggira tra i 26 e i 29 giorni, è molto probabile che un concepimento dall’8° al 18° giorno di ogni ciclo.
Quando si è più a rischio di rimanere incinta?
Se si è alla ricerca di un metodo contraccettivo naturale e si ha intenzione di basarsi sul calcolo del periodo fertile, è bene sapere che, in presenza di un ciclo regolare, i giorni più rischiosi sono i 4 prima dell'ovulazione e i quattro dopo.
Quali sono i giorni in cui non si rimane incinta?
In un ciclo ovarico standard di 28 giorni, quelli in cui è improbabile rimanere incinta sono i più vicini all’arrivo del flusso mestruale.
Parliamo, per dare numeri concreti, del periodo che va dal 22° giorno all’ottavo del ciclo ovarico successivo.
Periodo fertile nella donna: i sintomi fisici
Nel corso dell’ovulazione e del periodo fertile, è possibile notare, oltre al già citato cambiamento del muco cervicale, anche altri segnali del corpo.
Ecco i principali:
Nel periodo fertile si possono avvertire dolori al basso ventre affini a quelli del flusso mestruale, accompagnati da un leggero gonfiore addominale;
tensione mammaria;
desiderio sessuale più intenso;
sbalzi repentini di umore;
maggior appetito.
Si può notare finanche un leggero sanguinamento - lo spotting - segnale di natura assolutamente fisiologica.
App per il calcolo del periodo fertile: sono davvero utili?
Le app per il calcolo del periodo fertile non devono essere considerate come unico riferimento sia in caso di ricerca di gravidanza, sia quando, invece, si cerca un contraccettivo naturale.
Non tengono infatti conto del fatto che il ciclo di 28 giorni è un riferimento standard e che si può avere a che fare con variazioni sia per eccesso, sia per difetto.
Cosa sapere sugli stick ovulatori
Per farsi un’idea del proprio periodo fertile, può rivelarsi utile il ricorso agli stick ovulatori .
Dal punto di vista strutturale, sono simili al test di gravidanza, in quanto utilizzano l’urina per monitorare specifici valori ormonali.
La principale differenza quando si parla di periodo fertile risiede nella rilevazione dell’ormone LH (ormone luteinizzante), che indica la fase ovulatoria.
Lo stick urinario deve essere ripetuto per diversi giorni. Quando ci si trova davanti a un risultato positivo, vuol dire che l’ormone ha raggiunto il suo picco e che sono imminenti i giorni dell’ovulazione.
A partire dal giorno di positività dello stick ovulatorio, se si cerca una gravidanza è consigliabile iniziare ad avere rapporti non protetti.
Il monitoraggio ecografico
Può capitare di non riuscire, con il solo ricorso ai metodi naturali, a individuare il proprio periodo fertile.
In questi casi, può avere senso ricorrere al monitoraggio ecografico.
Di cosa si tratta? Di ecografie, effettuate per via transvaginale o transaddominale, che consentono di inquadrare la situazione in merito alla maturazione del follicolo ovarico e allo spessore endometriale.
Si tratta di un metodo in grado di garantire risultati più che attendibili nell'individuazione del periodo fertile.
Il contro, però, è legato al dispendio di tempo da parte della donna, che deve rivolgersi a professionisti specializzati.