donna con in mano un test di gravidanza positivo

Test di gravidanza positivo: tutto quello che devi sapere

Introduzione

Il test di gravidanza positivo è una scoperta che sconvolge la vita di qualsiasi coppia. Non importa che l’arrivo di un bebè sia cercato o meno: davanti a quelle due lineette, cambia tutto.


Iniziano a rincorrersi nella mente diverse domande ed è naturale, per esempio, chiedersi cosa fare dopo la scoperta. In questo articolo, cercherò di fornirti le risposte migliori a questo e ad altri interrogativi preziosi. Ti invito, nel caso in cui alla fine della lettura dovessi avere ancora dei dubbi, a venirmi a trovare su Instagram. Qui pubblico ogni giorno contenuti dedicati all’osteopatia pediatrica e neonatale e sarò felice di risponderti sia in direct, sia nei commenti!


Cos'è il test di gravidanza


Partiamo dalle basi e rispondiamo alla domanda “Cos’è il test di gravidanza?”. Come avrai modo di scoprire grazie a questo contenuto video che mi vede assieme alla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, ostetrica indipendente, il test di gravidanza è un esame avente il fine di ricercare la presenza, nell’urina o nel sangue della donna, dell’ormone Beta HCG, frazione della gonadotropina corionica umana.


La sua sintesi da parte del corpo della donna inizia nel momento in cui l’ovulo fecondato si impianta nell’endometrio, ossia il tessuto che ricopre le pareti dell’utero. Parliamo quindi, giorno più giorno meno, di circa una settimana dopo il concepimento.

L’ormone Beta HCG ha un ruolo fondamentale. Permette, infatti, di portare avanti la gravidanza in un periodo della gestazione in cui la placenta non si è ancora formata.


Da quando si può fare il test di gravidanza

Il test di gravidanza si può fare fin dal primo giorno di ritardo del flusso mestruale. Se se ne aspettano di più, è ovviamente facile che la Beta HCG si alzi e che il risultato sia meno falsato da possibili alterazioni.

In quale momento della giornata farlo

Qual è il momento della giornata ideale per l’esecuzione del test di gravidanza? Se si parla di quello urinario, è meglio eseguirlo la mattina. Il motivo è legato al fatto che, con le prime urine della giornata rimaste ferme per diverse ore nella vescica, si ha una maggior concentrazione dell’ormone.

Come scegliere il test di gravidanza


Come tutte le donne sanno, esistono due tipi di test di gravidanza:

 

  • Lo stick urinario, ossia la tipologia di test di gravidanza più conosciuta;
  • Il test ematico, che va a dosare la Beta HCG tramite l’analisi di un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.

Ricordando che il secondo fornisce più informazioni del primo in quanto restituisce un valore numerico e permette di tenere sotto controllo l’andamento delle beta, facciamo presente che si possono fare entrambi.


L’unico aspetto di cui tenere conto è la tempistica. Se si procede molto precocemente, è meglio optare per il test ematico che, come già accennato, fornisce un dosaggio sicuro. Nel momento in cui invece, si decide di aspettare un po’ di più, anche con il test delle urine è possibile avere un risultato attendibile.


Non è raro che le donne scelgano di farli entrambi. Nella maggior parte dei casi si parte con il test urinario, che viene effettuato quasi sempre dopo un ritardo mestruale, e si conferma l’eventuale gravidanza con il dosaggio ematico.


 Attenzione: l’esecuzione di tutte e due le tipologie di test non è sempre indicata. Tutto dipende dalla scelta della singola donna o, in casi particolari come quello della procreazione medicalmente assistita, dalle indicazioni degli specialisti.


Una nota doverosa in merito al test ematico: il dosaggio delle Beta HCG tramite sangue venoso non è influenzato da fattori come l’alimentazione, indi può essere effettuato in qualsiasi momento della giornata.



test di gravidanza positivo con rilevazione ematica beta hcg

Come interpretarlo

L’interpretazione del test di gravidanza - in questo caso si parla chiaramente del dosaggio ematico e del suo output numerico - spetta al professionista a cui si decide di far seguire la gestazione. Rammento che la scala che si trova accanto al risultato dell’esame mette in primo piano degli esiti spannometrici. Ecco perché è bene non basarsi su quei riferimenti per il calcolo delle settimane di gravidanza.


Un aspetto che è bene sottolineare riguarda il fatto che, in molti casi, un dosaggio particolarmente alto può indicare una gravidanza gemellare. Quest’ultima, eventualmente, sarà o meno confermata dall’ecografia ostetrica.



Cosa fare quando è positivo

Dopo un’ampia spiegazione teorica e scientifica legata alle tipologie di test di gravidanza e agli output che restituiscono, è naturale, per una donna che ha appena scoperto la dolce attesa, chiedersi cosa fare davanti al test positivo.


 La prima cosa da fare - oltre a cercare di rimanere calmi - è contattare il professionista di riferimento, che può essere scelto fin da subito.


La selezione attenta della persona a cui affidare la gravidanza fa una differenza non grande... enorme! Cambia sia dal punto di vista del vissuto della futura mamma durante la gestazione, sia quando, invece, si parla dell’adeguata preparazione all’evento parto.


Se possibile, è bene scegliere un’ostetrica vicina al proprio domicilio. Ci sono quelle che lavorano nei consultori pubblici, ma anche le professioniste che, invece, sono operative in ospedale. Come non citare poi le ostetriche libere professioniste, che lavorano sia in studio, sia al domicilio delle pazienti, sia online?


Dopo il test di gravidanza positivo, è bene fissare un primo colloquio appena si riesce. In questo modo, la futura mamma può capire, fin da subito, quali comportamenti è meglio adottare dal punto di vista alimentare.


L’ostetrica, inoltre, fornisce alla donna che ha appena scoperto di essere in attesa indicazioni sugli accertamenti iniziali ai quali sottoporsi. I primi esami del sangue e delle urine dovranno essere fatti entro le dodici settimane.


In generale, è importante seguire le raccomandazioni dell’ostetrica e quelle delle linee guida in merito all’argomento esami. In gravidanza, infatti, fare di più non vuol dire affatto fare meglio! I numeri non sono tutto: conta tantissimo anche la capacità, specifica per ogni mamma, di ascoltare ogni giorno il suo corpo e i messaggi che manda il cucciolo in crescita.

 

 



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