donna che si appresta a vivere il parto in acqua

Parto in acqua: di cosa si tratta, vantaggi, controindicazioni, dove farlo

Introduzione

Parto in acqua: tutte le mamme in attesa, almeno una volta, si sono fatte domande in merito a questa pratica che, come vedremo, è antica quanto il mondo

Se stai cercando informazioni in merito, questo articolo fa per te. 


Per rendere la sua lettura più semplice, ho preparato anche un indice. Se ti interessa un determinato argomento, non devi fare altro che cliccare sul titolo del paragrafo e approfondire il tema.

 

Nel caso in cui, una volta finita la lettura, dovessi avere qualche interrogativo in sospeso, ti invito a a venirmi a trovare su Instagram, social dove pubblico ogni giorno tantissimi contenuti sul mondo della maternità. 


Cos'è il parto in acqua

Cos’è il parto in acqua? Come evidenziato in questo video dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, ostetrica indipendente dal 2013, si tratta di una pratica antichissima e primordiale.


Diventata frequente in ambito clinico negli anni ‘60 grazie ai lavori scientifici del ricercatore russo Igor Charkovsky, ha iniziato a prendere piede in Italia nel decennio successivo a seguito dell’arrivo, in un ospedale in provincia di Siena, della prima vasca da parto del nostro Paese.


Le vasche da parto, progettate in modo da garantire alla futura mamma il massimo della sicurezza, devono avere peculiarità ben precise. 


Tra queste, rientra l’assenza di spigoli e parti appuntite. 


Inoltre, le vasche adibite al parto in acqua sono molto ampie, in modo da garantire quella libertà di movimento essenziale per un buon travaglio.


In merito alla temperatura dell'acqua, rammento che, in generale, è sempre inferiore ai 38°C.


Si consiglia di mantenerla entro un range compreso fra i 35 e i 37°C.


Non esagerare è importantissimo. Un repentino aumento della temperatura corporea della mamma a causa di quella dell'acqua, infatti, può essere causa di ipertermia del feto.


La conseguenza di tutto questo è il rischio che il cucciolo non abbia sufficienti riserve di ossigeno per il tempo del travaglio.

donna che travaglia in vasca per parto in acqua

I principali vantaggi del parto in acqua

Il motivo per cui molte donne scelgono di partorire in acqua è presto spiegato: questo elemento è l’origine della vita, uno dei simboli ancestrali di creazione e di femminilità.

 

Dal punto di vista fisiologico, si può parlare di numerosi vantaggi derivanti dal parto in acqua


Tra i principali rientra il fatto che, quando il corpo della donna si trova in un ambiente acquatico, risulta molto più agevole il passaggio del piccolo attraverso il canale del parto.

 

Un cenno, doveroso, deve essere dedicato anche ai benefici riguardanti la salute della futura mamma.


La possibilità di travagliare nell’acqua, meglio se immerse in un liquido caldo, rende l’esperienza molto più rilassante.


Inoltre, risulta decisamente più sopportabile il dolore. 


Come mai? Per un motivo molto semplice: al corpo arriva prima l’informazione del calore a contatto con la pelle e, in un secondo momento, lo stimolo doloroso.


Inoltre, grazie al maggior rilascio di endorfine, la mamma che sceglie il parto in acqua sperimenta quella che, di fatto, è una delle forme naturali più efficaci di inibizione del dolore.


Faccio presente anche un altro aspetto di grande importanza, ossia il fatto che, quando è immersa in acqua, la travagliante è molto più leggera. 


Questo aspetto fa la differenza per quanto riguarda un punto già menzionato, ossia la libertà di movimento.


Un bacino più libero di muoversi è sinonimo, nella maggior parte dei casi, di un rischio ridotto di avere a che fare con problemi legati ai posizionamenti poco corretti del feto mentre è nel canale del parto. 


Il risultato? Un passaggio meno traumatico per il cucciolo dal buio e dalla tranquillità dell’utero al mondo che lo attende.


I vantaggi del parto in acqua riguardano anche la salute del perineo, i cui tessuti risultano ammorbiditi e meno a rischio di lacerazioni.


La conseguenza di tutto questo è la forte riduzione del rischio di insorgenza di problematiche nel corso del parto.


Un altro aspetto positivo del parto in acqua riguarda l’intimità, potentissima, che la futura mamma sperimenta. 


La donna, infatti, si trova in acqua con la persona che ha scelto per assisterla.


Tutti gli altri, anche l’ostetrica, sono a distanza. 


Si tratta a tutti gli effetti di una bolla, un contesto sicuro e protetto che aiuta a rendere l’esperienza della nascita decisamente più piacevole.


Concludo questo excursus dedicato ai vantaggi del parto in acqua facendo presente che, quando si nomina questo approccio alla nascita, si ha a che fare con una situazione che facilita i primissimi sforzi respiratori del piccolo fuori dalla pancia.


Il cucciolo, una volta avvenuto il disimpegno delle spalle, viene aiutato a tornare in superficie e appoggiato sul petto della mamma, mantenendo inizialmente metà del corpicino ancora immerso per prevenire dispersioni di calore.


L’acqua calda, inoltre, permette di prevenire il rischio di ipotermia del cucciolo, un’evenienza molto problematica nel momento in cui si verifica.

donna con il suo neonato dopo parto in acqua

Quando non si può fare il parto in acqua

Esistono controindicazioni al parto in acqua? La risposta è affermativa. 


Si tratta di tutte quelle situazioni in cui si ha a che fare con un quadro non fisiologico anche per condizioni che hanno fatto la loro comparsa durante la gravidanza, come per esempio il diabete gestazionale.

 

Partorire in acqua non è indicato anche in caso di ipertensione materna. 


In questo caso, il rischio è quello di compromettere l’efficienza della placenta, con potenziali problemi per la salute del piccolo.


Il travaglio indotto è un’altra evenienza annoverata tra le controindicazioni del parto in acqua. 


Proseguendo con l'elenco delle controindicazioni del parto in acqua, ricordiamo le seguenti situazioni:

  • Parto pre-termine;
  • gravidanza multipla;
  • mamma con la febbre alta;
  • necessità di monitoraggio continuo dell'attività cardiaca fetale e assenza di apposito monitor fetale subacqueo.

Fondamentale, però, è ricordare che le donne che si trovano nelle situazioni sopra menzionate possono comunque entrare in contatto con l’elemento acqua durante il travaglio, seppur in maniere diverse rispetto all’immersione totale nella vasca.


Dalla borsa calda alla doccia, sono svariate le modalità in cui l’acqua può rivelarsi preziosa durante il travaglio.


Dove si può partorire in acqua


Il parto in acqua può essere effettuato in diversi contesti. Tra questi rientrano le case maternità, ma anche il domicilio della futura mamma. Nel caso in cui si dovesse optare per il parto a casa, l’ostetrica incaricata di seguire la nascita del piccolo porterebbe con sé la vasca.


Anche in diversi ospedali si può scegliere il parto in acqua. La cosa migliore da fare è informarsi bene in merito nel momento in cui ci si documenta sul luogo migliore dove dare alla luce il proprio bimbo.

 



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