parto cesareo

Parto cesareo: intervento, rischi e post-parto

Il parto cesareo avviene in caso non sia possibile o sia altamente sconsigliabile il parto naturale. Può essere programmato o meno, ma in entrambi i casi è consigliabile essere preparati e informati per affrontarlo al meglio.


In questo articolo potrai trovare tutte le informazioni sull’intervento, sui rischi legati all’operazione e nozioni sul post-parto riguardanti l’allattamento, il ritorno a casa e la ricerca di una nuova gravidanza.

Prima di iniziare, ti lascio alcune info utili:

Parto cesareo: introduzione

Il parto cesareo è un vero e proprio intervento con lo scopo di far nascere il bambino dalla parete addominale della madre. L’operazione consiste in un’incisione alla parete uterina, in termini medici è chiamata laparotomia.


La madre non può scegliere di sottoporsi al parto cesareo; questo viene eseguito solo quando il parto per via vaginale è controindicato.


Da cosa deriva la parola cesareo? Ci sono due teorie:

  • Da Giulio Cesare perché sembrerebbe sia nato in tal modo;
  • Da “Lex Caesarea” (dal latino “caedo”, cioè taglio) che prevedeva di praticare il taglio cesareo alle donne morte durante il travaglio per cercare di salvare il bimbo e battezzarlo.

Tipologie di parto cesareo

Possiamo distinguere 4 tipologie di taglio cesareo. Vediamole nel dettaglio

nascita da parto cesareo

Elettivo

Questa tipologia indica il parto cesareo programmato per tempo in quanto risulta controindicato il parto naturale per via vaginale.


L’esempio più ricorrente è quando il bambino si trova in posizione podalica al termine della gravidanza. Ovviamente, se al termine il bambino si gira si passerà al travaglio e parto naturale.

Iterativo

Il parto iterativo indica un secondo parto cesareo, ovvero la madre si sottopone nuovamente all’intervento in una successiva gravidanza.


Infatti, se la madre ha partorito con taglio cesareo nella prima gravidanza, alla seconda discuterà con ostetriche e ginecologo sulle possibilità. Quindi, potrà scegliere se fare nuovamente l’intervento o provare il parto naturale (VBAC). Parleremo di quest’ultimo nei prossimi capitoli.

D’urgenza

In questo caso le condizioni di mamma e/o bambino rientrano in codice verde/giallo e richiedono un parto anticipato o un espletamento più rapido.


Ecco un paio di esempi:

  • Valori della mamma e/o del bambino alterati prima del termine della gravidanza;
  • Mancanza o blocco della dilatazione durante il travaglio;
  • Cordone ombelicale troppo corto o posizione del bambino complicata per un travaglio naturale.

D’emergenza

Questo è il caso di un codice rosso dove la vita della mamma e/o del bambino è in pericolo.


Rientra in questo caso il distacco intempestivo di placenta o battito cardiaco alterato del bambino.

In cosa consiste l’intervento?

Come tutte le operazioni è prevista l’anestesia che può essere spinale, epidurale o generale. Solitamente viene scelta quella spinale in modo che la mamma rimanga cosciente e possa vedere subito dopo la nascita il suo bambino.


Prima dell’intervento alla donna viene eseguita la tricotomia a livello pubico (rimozione dei peli) e posizionato il catetere vescicale. Quest’ultimo ha una doppia funzione:

  • Servirà alla donna che perderà momentaneamente la sensibilità dal tronco in giù;
  • Permetterà di svuotare la vescica prima dell’intervento per evitare che possa avvenire una lacerazione vescicale.

La durata dell’intervento è di 45-60 minuti e si svolge in una sala operatoria sterile. La zona del taglio viene abbondantemente disinfettata e in seguito si procede. Viene effettuata un’incisione nella zona sovra pubica solitamente in modo trasversale, ma è possibile anche longitudinalmente.


Nella sala operatoria sarà presente un’equipe completa e multidisciplinare:

  • Ginecologi;
  • Ostetriche;
  • Neonatologi;
  • Infermiere della nursery;
  • Anestesisti;
  • Oss.

Purtroppo, il papà non potrà assistere all’intervento e dovrà attendere che la mamma esca dalla sala per poterla abbracciare e dare il benvenuto al loro bimbo.

intervento per taglio cesareo

Quando si effettua un parto cesareo?

Il parto cesareo viene effettuato solo quando il  non è possibile o sconsigliato. Infatti, quello per via vaginale è sempre più sicuro e preferibile rispetto a quello cesareo se la gravidanza è fisiologica e procede senza problemi.


Vediamo, però, le principali situazioni in cui è indicato il taglio cesareo:

  • Presentazione podalica;
  • Pregresso taglio cesareo;
  • Placenta previa: quando la placenta si impianta in prossimità della cervice nella parte inferiore dell’utero;
  • Distacco di placenta: comporta il sanguinamento dell’utero e la mancanza di ossigeno e nutrimenti al piccolo;
  • Sospetta macrosomia fetale: solitamente quando si sospetta che il bimbo pesi più di 4kg;
  • Presenza di miomi uterini importanti (tumori benigni);
  • Anomalie del battito cardiaco fetale;
  • Preeclampsia/eclampsia: rappresenta l’innalzamento della pressione sanguigna;
  • Gravidanza gemellare, con primo gemello podalico;
  • Rottura d’utero;
  • Prolasso di funicolo: il cordone ombelicale è prolassato che durante il travaglio verrebbe compresso dal feto;
  • Malposizione/malpresentazione fetale;
  • Fallimento induzione: mancato raggiungimento della fase attiva del travaglio dopo 12 ore di infusione di ossitocina;
  • Patologie fetali.

I rischi dell’operazione

Tutte le operazioni comportano alla possibilità di rischi e complicanze. Di conseguenza, anche il parto cesareo. Vediamo i principali:

  • Infezione della ferita laparotomica;
  • Infezione della cavità uterina;
  • Aumentato rischio di trombosi;
  • Possibile adattamento difficoltoso del neonato;
  • Ripresa più lenta rispetto un parto naturale;
  • Perdite ematica più abbondante;
  • Lesione vescicale (solitamente non accade grazie al catetere vescicale);
  • Aumentato rischio di rottura d’utero nelle gravidanze successive (vedremo questo aspetto nell’ultimo capitolo).

Il post-parto cesareo

Il parto cesareo, essendo un intervento chirurgico, prevede una degenza differente rispetto al parto naturale. Inoltre, alla madre vengono consigliate alcune accortezze per una ripresa migliore.

post parto cesareo

In ospedale

Alla fine dell’intervento, la mamma verrà monitorata, tenuta sotto osservazione e sottoposta a diversi controlli di routine:

  • Parametri vitali (pressione, ossigeno nel sangue, temperatura, …)
  • Controllo del fondo uterino;
  • Controllo delle perdite ematiche;
  • Controllo delle capacità di minzione;
  • Verifica della ferita.

Inoltre, verranno somministrati degli antidolorifici per il dolore.


Anche alla mamma che ha eseguito il parto cesareo, se non ci complicanze, viene proposto il bonding e l’attacco al seno. Per quanto riguarda l’allattamento al seno troverai tutte le informazioni nel prossimo capitolo.


Se la ripresa procede bene, la neomamma viene dimessa dopo 3 gg.

A casa

Solitamente, la ripresa post-operatoria è un po’ più lunga rispetto a quella in seguito al parto naturale. Infatti, il dolore per la ferita potrebbe dare qualche difficoltà nei primi giorni.


È comunque importante cercare di fare movimento per favorire la ripresa e ridurre il rischio di trombosi.


La ferita dovrà essere mantenuta asciutta e pulita per scongiurare infezioni. Ovviamente, alla presenza di rossore, gonfiore, dolore o pus è necessario contattare tempestivamente il proprio medico.


È sconsigliato l’uso di pancere per favorire la ripresa dei muscoli addominali.

Come per il parto naturale, è consigliato un controllo ginecologico dopo 4-6 settimane per:

  • Controllare la situazione;
  • Parlare di ripresa dei rapporti sessuali;
  • Valutare i possibili contracettivi.

Inoltre, è importante prendersi cura del pavimento pelvico mettendo in atto alcune accortezze che puoi trovare nel videocorso “Pavimento pelvico” dell’Ostetrica Maria Chiara Alvisi.

L’aspetto psicologico

Un aspetto che forse non viene valutato con importanza è come si sente la mamma dopo il parto cesareo. Se l’intervento è avvenuto d’urgenza è possibile che la mamma viva l’esperienza con delusione e rimpianto.


Non sono casi isolati quelli in cui la neomamma si sente sbagliata per non essere riuscita a partorire in modo naturale.

A questo aspetto si aggiunge anche la montata lattea in ritardo (come vedremo successivamente) con il risultato di ulteriore stress.


È importante, quindi, non sottovalutare questo aspetto e dare sostegno e amore, anche semplicemente ponendosi in ascolto.

Parto cesareo e allattamento al seno

Non c’è nessuna controindicazione nell’allattare al seno in seguito ad un parto cesareo.


Ci possono solo essere delle difficoltà iniziali dovute a:

  • Trovare la posizione migliore a causa del dolore dal taglio;
  • La montata lattea tenderà ad arrivare un po’ più tardi a causa dell’anestesia;
  • L’umore della mamma.

Ci tengo a soffermarmi su questo ultimo punto. Se il parto cesareo è programmato la neomamma è preparata, mentre se avviene d’urgenza potrebbe vivere il tutto con delusione. Infatti, come detto nel capitolo precedente, è importante valutare anche lo stato d’animo della mamma e darle sostegno soprattutto nel primo periodo.

avvio allattamento al seno post cesareo

Quando è possibile una nuova gravidanza dopo un taglio cesareo

Si consiglia di attendere 18 mesi dal parto cesareo per cercare una nuova gravidanza. Infatti, se si rimane incinta entro 6 mesi dall’operazione, il rischio di rottura dell’utero è maggiore.


Per il parto successivo sarà possibile valutare anche un parto naturale, come vedremo nel prossimo capitolo.

VBAC: parto naturale dopo un parto cesareo

Se la gravidanza successiva al parto cesareo si svolge senza complicazioni, la mamma potrà decidere se provare a partorire naturalmente. In questo caso, si parla di travaglio di prova.


Essendo considerato un travaglio a rischio (c’è il rischio, anche se esiguo, di rottura dell’utero) la mamma e il bambino vengono monitorati costantemente e sarà pronta una sala operatoria in caso di necessità.


Ovviamente, la madre verrà informata di tutti i rischi e potrà decidere se dare il consenso o effettuare nuovamente un parto cesareo. Però, se l’intervento cesareo è già stato effettuato due o più volte, il parto naturale non è consigliato.


Secondo le ultime linee guida, la percentuale di successo di un parto naturale dopo un parto cesareo si attesta intorno all’80%.

VBAC- gravidanza post parto cesareo

Non è possibile sapere come sarà il proprio parto; quindi, avere tutte le informazioni può dare una maggior sicurezza e tranquillità alla mamma. Per questo motivo un corso preparto è un valido strumento per saper affrontare al meglio questa emozionante avventura che cambierà la vita non solo alla mamma, ma anche al papà. Il videocorso “Nascere e Rinascere Madre” a cura dell’Ostetrica Maria Chiara Alvisi, della nutrizionista Federica Dell’Oro e mia, Matteo Silva come Osteopata pediatrico può essere visto da entrambi i genitori per vivere al meglio la gravidanza ed essere preparati al parto. Inoltre, conterrà anche importanti informazioni anche per avviare con successo l’allattamento al seno.


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