iperemesi gravidica

Iperemesi gravidica: cos'è, cosa fare, quanto dura, cosa mangiare

Introduzione

L ’iperemesi gravidica ti preoccupa? 

Se hai appena scoperto di essere in dolce attesa e vuoi chiarire meglio le informazioni in merito a una problematica poco diffusa, ma di grande impatto sulla qualità della vita, questo articolo fa per te!


Troverai diverse risposte scientifiche che, se vorrai, potranno essere integrate con i consigli presenti nel videocorso preparto “Nascere e Rinascere Madre” , pensato, curato e tenuto dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, l’ostetrica del Centro Yule.


Per altre tips sul mondo della primissima infanzia, in particolare per consigli sullo sviluppo motorio del piccolo e su come prevenire e affrontare problematiche come coliche e reflusso del neonato, ti invito a venirmi a trovare sul mio profilo Instagram @drsilva.com_official.

Cos'è l'iperemesi gravidica?

Per una donna, è normale avere a che fare, durante la gravidanza, con nausea e vomito.


Evenienze causate dall’ aumento dei livelli di estrogeni e di ormone Beta HCG , compaiono, nella maggior parte dei casi, già all’inizio della dolce attesa, ossia attorno alla quinta settimana.


Con un picco attorno alla nona - decima settimana tendono, in generale, a scemare, per poi scomparire , attorno alla fine del primo trimestre o entro la metà della gestazione .


Nei casi in cui gli episodi di nausea e vomito non accennano a migliorare e sono così frequenti da provocare forte perdita di peso e rischio di disidratazione, per non parlare dell’insorgenza di stati di chetosi, si parla di iperemesi gravidica.


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Quanto dura?

L’ iperemesi gravidica può durare fino alla fine della prima metà della gravidanza.


Qualora dovesse andare avanti di più, la futura mamma andrebbe incontro a rischi ancora più rilevanti per la sua salute.


Tra questi, è possibile chiamare in causa problematiche a carico del fegato ed encefalopatie, senza dimenticare il rischio di rottura dell’esofago.

Come si diagnostica l'iperemesi gravidica?

Dato che, come già accennato, nausea e vomito sono evenienze che possono riguardare la quotidianità della mamma in attesa, ti starai molto probabilmente chiedendo quali siano gli step che portano alla diagnosi di iperemesi gravidica.


Il curante di fiducia che segue la gravidanza si basa innanzitutto sulla sintomatologia riferita dalla donna.


Successivamente, procede a periodiche misurazioni del peso materno.


In caso di sospetto quadro di iperemesi gravidica, si può indagare ulteriormente la situazione con esami come il dosaggio dei corpi chetonici nelle urine, della creatinina, dell’ ormone tireostimolante.


Tra gli altri valori controllati per formulare la diagnosi è possibile citare quello degli elettroliti sierici e dell’azotemia.


Essenziale è altresì la diagnosi differenziale, che viene ricercata a fronte della presenza, oltre al vomito e alla nausea persistenti, di altri sintomi rilevanti.


Grazie ad essa, è possibile escludere condizioni che vanno dalla gastroenterite, all’epatite, fino all’emicrania (giusto per citarne alcune).


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Iperemesi gravidica: quali sono le cause?

Apriamo ora la parentesi delle cause dell’iperemesi gravidica.


Lo facciamo ricordando innanzitutto che, oggi come oggi, la scienza non è ancora arrivata a una conclusione definitiva in merito.


Sono infatti diverse le variabili in gioco. Ecco le più importanti secondo la medicina:


  • Incremento dei livelli di estrogeni e dell’ormone prolattina ;

  • sintesi eccessiva di ormone HCG. Come accennato parlando della diagnosi, si richiede spesso il dosaggio dell’ormone tireostimolante per formularla in quanto esiste una subunità comune tra gonadotropina corionica e TSH;

  • storia clinica materna caratterizzata da disturbi a carico dell’apparato gastrointestinale, problematiche che vanno incontro a peggioramento con le fisiologiche modificazioni dell’assetto ormonale tipiche della gravidanza.


La scienza non ha riscontrato alcun collegamento tra l’iperemesi gravidica e problematiche di natura psicosomatica, smentendo, di fatto, un luogo comune che ha imperato per decenni.


Fattori di rischio

L ’iperemesi gravidica , problematica che riguarda dallo 0,3 al 3% delle gestanti, può essere predisposta da diversi fattori di rischio.


Tra i principali spiccano la giovane età materna, la familiarità con la condizione, la gravidanza gemellare , il sovrappeso , la prima gravidanza.



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Iperemesi gravidica e aborto: cosa dice la scienza?

Secondo diversi studi - tra i quali è possibile citare questo lavoro scientifico - l’ iperemesi gravidica è associata a tassi di aborto più bassi. 

Cosa fare in caso di iperemesi gravidica?

L’ iperemesi gravidica rappresenta una delle principali cause di ospedalizzazione materna nel primo trimestre di gestazione.


Quando andare in ospedale in caso di iperemesi gravidica? 

Ricordo che è consigliato farlo nei casi in cui i tentativi di risolvere la situazione con i farmaci prescritti dal curante non portano a risultati.


Come rammentato dalla Dottoressa Alvisi in questo video, durante il ricovero in ospedale si somministrano liquidi per endovena - la mamma con iperemesi gravidica non controllata è a forte rischio di disidratazione - ma non solo.


Vengono somministrati pure elettroliti e supplementi multivitaminici.


La terapia può prevedere, inoltre, l’assunzione da parte della gestante di integratori a base di potassio, magnesio, vitamina B6 (o piridossina), nonché la prescrizione di medicinali antiemetici .


In merito a questi ultimi, è doveroso ricordare che, nei casi in cui la futura mamma è ricoverata in ospedale, si procede con la somministrazione se il vomito continua anche dopo la reintegrazione dei liquidi e degli elettroliti persi.

Cosa mangiare con iperemesi gravidica?

L’ iperemesi gravidica controllata può essere gestita anche grazie a specifiche cautele alimentari.


Tra i consigli più utili in merito troviamo il fatto di consumare pasti frequenti e frugali, così come l’assunzione di supplementi caratterizzati dalla presenza di zenzero.


Essenziale, inoltre, è idratarsi abbondantemente, evitando di orientarsi verso bevande gassate, zuccherate o troppo fredde.


Spazio anche ad alimenti secchi, spuntini ad alto contenuto proteico, pane con consistenza croccante.


Bando, invece, a pasti ricchi di ingredienti piccanti e speziati.

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