Dolori basso ventre in gravidanza: cause e rimedi
Introduzione
I dolori basso ventre in gravidanza sono un sintomo molto comune durante l’attesa.
Se ne hai sentito parlare e hai da poco scoperto di essere incinta, senza dubbio avrai tante domande.
L’argomento è vasto e per chiarire è importante avere a disposizione una guida e dei riferimenti scientifici.
Con questo contenuto, sono pronto a prenderti per mano e ad aiutarti a rispondere.
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Dolori basso ventre in gravidanza prime settimane

I dolori basso ventre in gravidanza possono presentarsi già dalle primissime settimane.
In tal caso, si parla più precisamente di dolori da impianto, frutto proprio del processo di invasione, da parte della blastocisti, dell’endometrio, il tessuto che riveste l’interno dell’utero.
Al processo di annidamento della blastocisti l’endometrio risponde irritandosi, il che comporta l’insorgenza di spasmi muscolari percepiti dalla donna come un fastidio al basso ventre.
In alcuni frangenti, possono palesarsi pure delle piccole perdite ematiche, di colore diverso dal rosso vivo del flusso.
Davanti al connubio tra perdite marroni e dolori basso ventre in gravidanza, se le prime durano pochi giorni, 3-4 massimo, e non sono continue, è probabile che si abbia a che fare con i sintomi di impianto della blastocisti.
Molto utile è anche fare attenzione ai tempi. Indicativamente, i dolori da impianto si palesano attorno al ventesimo giorno del ciclo.
Crampi da impianto vs sintomi pre flusso: le differenze
Il dolore basso ventre in gravidanza causato dall’impianto della blastocisti , lo stadio della vita superiore all’embrione, si differenzia dalle sensazioni che la donna spesso sperimenta prima del flusso mestruale per via di alcune peculiarità.
Ecco quali sono:
Frequenza ridotta.
Intensità blanda.
Tieni sempre conto che ogni donna è diversa con l’unicità dei messaggi che il suo corpo le manda.
Quanto durano i crampi al basso ventre in gravidanza?
Nei casi in cui i dolori basso ventre in gravidanza sono dovuti all’impianto della blastocisti, la loro durata si aggira fra i 3 e i 7 giorni.
Come gestirli?

I dolori basso ventre in gravidanza nelle prime settimane, se soddisfano le caratteristiche sopra menzionate, rappresentano spesso un sintomo di gravidanza prima del test.
Per accertare l’effettivo inizio della gestazione, non resta che attendere il ritardo del flusso e, al mattino così da avere la sicurezza di un’urina densa e concentrata, effettuare il test.
Dolori basso ventre in gravidanza secondo trimestre: ecco cosa sapere

Con l’avanzare del secondo trimestre, i dolori basso ventre in gravidanza sono provocati soprattutto dall'allungamento del legamento rotondo .
Quando lo si chiama in causa, si inquadra un cordone fibromuscolare caratterizzato da una lunghezza che, in media, va dagli 11 ai 15 cm.

Legamento che ha origine in corrispondenza dei lati dell’utero, per arrivare a estendersi fino ai genitali esterni, con la crescita del feto è sottoposto a tensione.
Certo, c’è l’azione degli estrogeni e della relaxina, ormoni che agiscono per aumentare la lassità legamentosa, dettaglio, tra i tanti, fondamentale per preparare il corpo al parto.
L’impatto dell’utero in crescita rimane comunque importante e può provocare fastidio.
In alcuni casi, si parla di vero e proprio dolore, caratterizzato da un carattere acuto.
La sintomatologia può essere peggiorata dalla presenza di cicatrici dovute a interventi di chirurgia addominale, dal cesareo a operazioni in laparoscopia.
Non tutti sanno che, essendo formate da tessuto anelastico, possono impedire lo scorrimento della cute sui muscoli, dando luogo all’insorgenza di contratture e di problematiche posturali, in particolare squilibri a carico del bacino.
Come risolvere il problema?
L’ osteopatia può rivelarsi una soluzione efficace contro i dolori basso ventre in gravidanza nel secondo trimestre.
Come ricordo in questo video dedicato al trattamento di una donna al nono mese, a causa di piccole contratture come quelle citate nelle righe precedenti, la muscolatura addominale può fare fatica a rilasciarsi.
L’osteopata, dopo aver integrato al meglio lo schema posturale, inizia trattando la muscolatura della schiena, per poi risalire a livello della muscolatura addominale laterale.
L’osteopata, dopo aver integrato al meglio lo schema posturale, inizia trattando la muscolatura della schiena, per poi risalire a livello della muscolatura addominale laterale.
Si prende ovviamente in considerazione pure la zona in cui i muscoli addominali si inseriscono sul pube, sempre con una pressione importante, decisiva affinché il trattamento sia efficace.
Se le cicatrici sono di dimensione rilevante - un esempio da menzionare sono quelle del cesareo - si possono massaggiare direttamente.
Tachipirina per dolori basso ventre in gravidanza: è efficace?

Il paracetamolo è considerato l’analgesico di prima scelta durante l’attesa.
In caso di dolori basso ventre in gravidanza, è comunque fondamentale consultare il proprio curante ed evitare di procedere con l’automedicazione, in modo da valutare il ricorso ad alternative che, come l’osteopatia, agiscono direttamente sulle cause del dolore.
Dolori basso ventre in gravidanza terzo trimestre: le possibili cause

Nel terzo trimestre, la causa dei dolori basso ventre in gravidanza è da ricondurre soprattutto alle contrazioni di Braxton-Hicks o false contrazioni.
Causate dall’azione dell’ossitocina e aventi il fine di rinforzare le pareti uterine in vista del travaglio, non sono dolorose, durano dai 30 ai 60 secondi - quelle del travaglio, invece, hanno una durata crescente - e hanno un’intensità che scema con il tempo.
Quando preoccuparsi per i dolori basso ventre in gravidanza?
Fino ad ora, abbiamo parlato di dolori basso ventre in gravidanza inquadrando solo situazioni fisiologiche.
Esistono, però, anche dei casi definibili come emergenze ostetriche.
Ecco quali sono:
Perdite abbondanti e di colore rosso vivo, tra i segnali dell’aborto spontaneo.
Febbre.
Brividi.
Dolore alla minzione.
Pancia dura e dolente al tatto.
Dolore lombare associato alla pressione bassa, possibili sintomi di un distacco di placenta.
Altri sintomi che, se associati ai dolori basso ventre in gravidanza, devono mettere in allarme sono la cefalea, la vista offuscata, la nausea e il vomito.
Se insieme con questi segnali si presentano pure gli acufeni, contatta tempestivamente il tuo curante di fiducia, perché potresti avere a che fare con la gestosi o preeclampsia.
Le già citate evenienze della febbre e dei brividi, se accompagnate da dolore pelvico acuto, possono essere sintomi di torsione ovarica, una condizione rara ma molto grave, in cui l’ovaio si torce attorno al peduncolo ovarico, rischiando di andare in necrosi.
Se il dolore si verifica nel primo trimestre, ha carattere acuto ed è localizzato a livello del basso ventre su un lato specifico, è bene recarsi al pronto soccorso perché potrebbe essersi instaurata una gravidanza extrauterina.
Dolori basso ventre in gravidanza dopo rapporto: bisogna preoccuparsi?

Il sesso durante l’attesa è altamente consigliato (a meno che non siano presenti controindicazioni mediche rarissime).
In caso di dolori basso ventre in gravidanza dopo un rapporto, non è per forza necessario allarmarsi.
Necessario, invece, è osservare il corpo.
Se non si palesano segnali come quelli elencati nel paragrafo precedente, va tutto bene e il dolore è da ricondurre a un quadro di tensione a livello addominale.