alcol in gravidanza

Alcol in gravidanza: perché è fondamentale evitarlo?

Introduzione

Se hai da poco scoperto di essere in dolce attesa, ti avranno sicuramente detto che è importante evitare l’alcol in gravidanza.


Non si tratta di un consiglio che si può scegliere se seguire o meno: parliamo di un imperativo categorico.


Se vuoi scoprire i motivi scientifici per cui è fondamentale non consumare assolutamente alcol in gravidanza, questo articolo fa per te!

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Alcol gravidanza: si può bere?

alcol in gravidanza

L’alcol in gravidanza non si può bere in quanto causa diversi danni al feto, pregiudicandone lo sviluppo e impattando negativamente sulla salute del nascituro a lungo termine.


Le bevande alcoliche, che come ricordato dagli esperti ISS nelle linee guida ufficiali non sono nutrienti, vanno bandite rigorosamente durante la gestazione.


Informare le future mamme dei loro rischi è prioritario: sempre secondo le stime ISS, tra il 50 e il 60% circa delle donne in attesa ha l'abitudine di consumare alcol.

Cosa provoca l'alcol in gravidanza?

I danni provocati dall’alcol in gravidanza sono riconducibili al fatto che, a prescindere dall’epoca gestazionale, la sostanza arriva al feto con concentrazioni definibili affini a quelle che rimangono nel corpo della madre.


Il bambino che sta crescendo nella pancia non è ancora in grado di sintetizzare gli enzimi della classe deidrogenasi, aventi un ruolo prezioso nei processi di funzionamento del metabolismo cellulare.


Nel caso che stiamo trattando, a fare la differenza è l’assenza dell’enzima alcol deidrogenasi, avente il compito di prevenire l’accumulo di alcol sotto forma di etanolo e di trasformare il primo, attraverso una reazione di ossidazione, in acetaldeide.

Se la mamma in attesa assume alcol in gravidanza, l’assenza di questo importantissimo enzima può essere causa indiretta dei seguenti danni per il nascituro:


  • Danni al cervello con alta probabilità di ritardi mentali;

  • compromissioni dei tessuti in via di sviluppo a causa di evenienze come le carenze vitaminiche;

  • sindrome feto-alcolica (FASD), una condizione patologica che si contraddistingue per sintomi alla nascita come microcefalia, difetti cardiaci, massiccio facciale piatto. Più avanti negli anni, il segnale principale è la disabilità intellettiva.


Con il primo e l’ultimo trimestre come periodi più rischiosi, il  consumo di alcol in gravidanza è associato pure a un’aumentata probabilità di  parto prematuro o di mettere al mondo un  neonato sottopeso.


Queste problematiche si riscontrano anche quando la mamma ha consumato quantità eccessive di alcol nel periodo preconcezionale (di questo importante argomento parleremo meglio nelle prossime righe).

Come si diagnostica la sindrome feto-alcolica?

La diagnosi della sindrome feto-alcolica viene formulata sottoponendo i neonati figli di donne che hanno consumato alcol in gravidanza a una  valutazione clinica.


Dato che non esistono segni fisici altamente specifici, può essere complesso distinguere i segnali di questa sindrome da malformazioni provocate da altre evenienze problematiche, dal consumo di droghe alla scarsa nutrizione materna (questo accade soprattutto nei casi più lievi).


Doveroso è in ogni caso ricordare l’esistenza di diversi schemi metodologici. Ecco i principali:


  • 4-Digit-Code

  • Hoyme 2016

  • Canadian 2015 and Australian 2016 FASD diagnostic systems 

Come evidenziato in questo articolo dedicato al confronto tra i sopra citati metodi, la comunità scientifica ritiene fondamentale l’implementazione di procedure standardizzate per il neuroimaging e per comprendere ancora più a fondo le conseguenze del consumo di alcol in gravidanza sullo sviluppo iniziale del cervello.

L'impatto della sindrome feto-alcolica nel corso della vita

Per avere ancora più chiari i motivi per cui è importante evitare l’alcol in gravidanza, parliamo dell’impatto che la sindrome feto-alcolica, che non può essere trattata ma solo gestita con terapie di supporto, ha sulla salute nel corso della vita.


Ecco alcune conseguenze:


  • Abilità sociali ridotte;

  • problematiche nelle funzioni adattive ed esecutive.


Con l’ultimo punto, si chiamano in causa le difficoltà nel completare il regolare percorso di istruzione e nell’entrare nel mondo del lavoro. 

Cosa succede se bevo un bicchiere di birra in gravidanza?

alcol in gravidanza

L’alcol in gravidanza va evitato categoricamente: anche la birra, pur avendo un tasso alcolemico medio inferiore al vino, provoca i sopra citati danni.


Sottolineare quanto appena ricordato è cruciale in quanto, ancora oggi, molte donne bevono birra in gravidanza con la convinzione, più che errata, che aiuti la produzione di latte.


Si tratta di un falso mito che è importantissimo sfatare. 


Necessario è anzi essere consapevoli del fatto che l’alcol riduce la sintesi di ossitocina, un ormone fondamentale per il cosiddetto riflesso di eiezione del latte (il suo passaggio dai dotti al seno grazie alla contrazione delle cellule muscolari situate a livello degli alveoli mammari).

Alcol in gravidanza prime settimane: ecco cosa sapere

L’alcol in gravidanza va evitato fin da subito.


L’assunzione nelle prime settimane - già nel range compreso fra la terza e l’ottava - provoca infatti malformazioni.


Man mano che l’attesa va avanti, se la mamma prosegue nel bere alcol in gravidanza le conseguenze negative riguardano lo sviluppo del sistema nervoso. 

Cosa succede se non sapevo di essere incinta e ho bevuto?

alcol in gravidanza

Ho bevuto e non sapevo di essere incinta: cosa succede ora?


Se ti stai ponendo questa domanda, non sentirti in colpa e fai una scelta semplice ma decisiva: dimentica l’alcol per tutto il periodo dell’attesa.


Dimentica anche il piccolo sorso al battesimo o al matrimonio della tua migliore amica: come ricordano gli esperti del Ministero della Salute, non esiste una quantità minima di alcol considerata sicura in gravidanza.


Per rendersene conto basta ricordare che - e a sottolinearlo ci pensano, nelle linee guida ufficiali, pure gli esperti dell’ISS - possono bastare due bicchieri al giorno a gravidanza avanzata per innescare effetti tossici sul feto che aumentano drasticamente il rischio di aborto.

L’importanza di non bere alcol quando si cerca una gravidanza

Se l’alcol in gravidanza è da bandire, cosa dire del suo consumo  quando, invece, si cerca un bambino?


La stessa cosa!


Tieni conto del fatto che, nei primi 10-15 giorni post concepimento, quando molte donne non sanno ancora di essere in dolce attesa, si formano lo scheletro e organi come il cuore e il cervello.


Ecco perché è essenziale, per prevenire malformazioni potenzialmente gravissime, smettere e attendere circa tre mesi per iniziare a programmare la gravidanza.


Ho nominato il cervello nelle righe precedenti, e non a caso.


L’esposizione all’alcol in gravidanza può compromettere il suo sviluppo e la scienza ha indagato questo aspetto diverse volte.


Particolarmente interessante a tal proposito è questa revisione scientifica recente - risale a ottobre 2024 ed è stata pubblicata sulla rivista Prenatal Diagnosis - che inquadra le conseguenze dell’esposizione prenatale all’alcol sullo sviluppo del cervello nei primi 1000 giorni di vita.


Negli studi analizzati - oltre 3000 - sono stati riscontrate, a fronte dell’esecuzione della risonanza magnetica, dimensioni minori dell’amigdala, del talamo e dell’ippocampo nei neonati esposti all’alcol durante la fase fetale della loro esistenza.

Alcol e fumo in gravidanza: perché il mix è pericolosissimo?

alcol in gravidanza

 Oltre all’alcol in gravidanza, anche il fumo va evitato.


I danni di quest’ultimo, le cui sostanze tossiche arrivano al feto passando dalla placenta, comprendono:


  • Riduzione dell’apporto di ossigeno al feto, con gravi compromissioni della crescita;

  • aumento dell’incidenza di aborto spontaneo (rischio che si riscontra anche con il fumo passivo);

  • maggior probabilità, per il nascituro, di soffrire di disturbi respiratori come l’asma.


Ricorda inoltre di dire addio al fumo anche dopo il parto, in quanto rappresenta un fattore di rischio per la SIDS

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