tracciato in gravidanza

Tracciato in gravidanza: cos'è, a cosa serve, quando si fa, quanto dura

Introduzione

Se sei incinta e aspetti il tuo primo bimbo, avrai sicuramente sentito parlare del tracciato in gravidanza.


Per chiarire bene le peculiarità e le indicazioni di questo esame, ho preparato l’articolo che puoi leggere nelle prossime righe.


Le informazioni che troverai sono integrabili con i consigli del videocorso preparto “Nascere e Rinascere Madre”, pensato e curato dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, l'ostetrica del Centro Yule.


Ti ricordo altresì che, per dritte su come gestire al meglio lo sviluppo motorio del tuo piccolo, ti aspetto su Instagram sul profilo @drsilva.com_official.



Cos'è il tracciato in gravidanza?

Il tracciato in gravidanza, altrimenti noto come tracciato cardiotocografico, è un esame non invasivo che viene effettuato sia durante la dolce attesa, sia durante il travaglio.


Tramite due sonde che vengono posizionate sull'addome materno e tenute ferme con delle fasce specifiche, è possibile registrare il battito cardiaco del bimbo in utero e l’attività contrattile uterina.


In caso di gravidanza gemellare, durante il tracciato si utilizzano tre sonde.


Si può effettuare sia in contesto ospedaliero, sia in ambulatorio, con la mamma sdraiata su una poltrona reclinabile o su un lettino.


Eseguito dall’ostetrica, il tracciato in gravidanza viene successivamente firmato dal ginecologo.


La norma prevede di effettuarlo al termine della gravidanza. 


Nei casi in cui sussiste la necessità di monitorare il benessere fetalenelle situazioni in cui è presente un rischio di parto pretermine, si può procedere anche a 27 - 28 settimane.

tracciato in gravidanza

A cosa serve il tracciato in gravidanza?

Il tracciato cardiotocografico in gravidanza è, come già detto, utile sia per la mamma, sia per il bambino.


Permette di ricavare informazioni sulla presenza delle contrazioni e sulla loro frequenza e intensità.


Inoltre, monitorando il battito cardiaco fetale, fornisce un quadro efficace sul benessere del piccolo nel pancione.

Quanto dura in media un tracciato?

In caso di tracciato in gravidanza di buona qualità, la durata dell’esame è di circa 20 minuti, massimo 40.


La dilatazione temporale appena menzionata è legata all’importanza della reattività fetale, fisiologicamente non rilevabile durante le fasi di sonno (quelle REM durano appunto, in media, una quarantina di minuti).


Qualora, fuori dalle fasi di sonno, non si dovesse riscontrare reattività fetale, la si può stimolare manualmente o con sollecitazioni di tipo vibroacustico.

tracciato in gravidanza

Come si vede dal tracciato se ci sono contrazioni?

Il tracciato in gravidanza consente, come più volte ricordato, di controllare presenza, numero e intensità delle contrazioni uterine.


L’output relativo a questo parametro viene restituito su una carta che, a una velocità predeterminata, scorre dal macchinario a cui sono collegate le sonde.


Si presenta con due linee: la prima è legata alla frequenza cardiaca del feto, la seconda alle contrazioni.


Se le contrazioni sono assenti, la seconda linea del tracciato in gravidanza è piatta. 


Nei frangenti in cui, invece, vengono rilevate, si notano dei picchi, la cui altezza aumenta con l'intensità della contrazione (il massimo corrisponde al numero 100).


In caso di rilevazione di due contrazioni a distanza di meno di due minuti l’una dall’altra, è prioritario effettuare il monitoraggio per almeno una decina di minuti.

Cosa indicano i numeri del tracciato?

Nel caso specifico della frequenza cardiaca fetale, il tracciato in gravidanza dovrebbe, per poter parlare di range normale, restituire una linea base compresa tra i 120 e i 160 battiti al minuto.


Ricordo che il cuore di un feto nella pancia della mamma batte più veloce rispetto a quello di soggetto adulto e il battito mantiene valori costanti solo quando il cucciolo dorme.


Alla luce di ciò, nel corso del tracciato in gravidanza è necessario procedere alla registrazione di accelerazioni del battito fetale che superano la suddetta linea base di 10 battiti al minuto. 

tracciato in gravidanza

Quando il tracciato non va bene?

Il tracciato in gravidanza è considerato indeterminato - definizione dell’American College Obstetrics and Gynaecologists - in caso di battito fetale inferiore ai 100 bpm, di rilevazione di decelerazioni e, in generale, di numerose variazioni non regolari della frequenza cardiaca del cucciolo.


Nell’eventualità di assenza di variabilità e di quadro di bradicardico costante, nonché di mancanza di accelerazioni pure a fronte di stimolazioni del feto, si parla di tracciato anomalo.


In questi frangenti, la vita del cucciolo è a rischio ed è indicata l’induzione immediata del parto.

Tracciato cardiotocografico durante il travaglio

Il tracciato cardiotocografico può essere effettuato anche in travaglio, ma solo in alcuni casi.


Quando la gravidanza e il travaglio sono fisiologici, come giustamente ricorda la Dottoressa Alvisi in questo video non è necessario il tracciato in continua (CTG continuo).


I motivi sono due:


  • Non è comodo e il mantenimento della posizione supina, come ricordato qui, è tutto tranne che salutare in travaglio;

  • distoglie l’attenzione dalla percezione corporea della mamma, facendola virare eccessivamente verso i numeri (questo comporta un maggior rischio di aumento dei tassi di parti operativi).


In quadri di fisiologia, il battito cardiaco fetale verrà auscultato a intermittenza dall’ostetrica. 


L'esecuzione del tracciato in continua è indicata a fronte di un alto rischio di morte perinatale, encefalopatie, danni cerebrali.


Ad oggi, le principali società scientifiche internazionali sono concordi nell’affermare che, durante il travaglio fisiologico di una gravidanza a termine e a basso rischio, la cardiotocografia non è foriera di reali benefici.


Il motivo è molto semplice: fornisce una “fotografia” della situazione nel tempo limitato del tracciato.


Non rappresenta uno strumento di prevenzione di eventi avversi di natura acuta e di improvvisa insorgenza.

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