Nutrizionista in gravidanza: perché è una figura fondamentale?
Introduzione
Nutrizionista in gravidanza : perché è importante avere una figura di riferimento?
Se tra le tante domande che affollano la tua mente c’è anche questo interrogativo, sono qui per aiutarti a capire qualcosa di più, fornendoti consigli preziosi per proteggere la tua salute e quella del tuo piccolo.
Ti aiuterò a capire bene come mai la consulenza di questo professionista è un investimento che ti cambierà la vita in meglio sia durante l’attesa, sia dopo il parto.
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Perché andare dal nutrizionista in gravidanza?

Rivolgersi a un nutrizionista in gravidanza è fondamentale sia per mantenere il peso forma - parleremo meglio dei vantaggi di questo aspetto nelle prossime righe - sia per trovare il giusto bilanciamento fra i nutrienti.
Per rendersi conto dell’importanza dell’ultimo punto, basta chiamare in causa una testimonianza scientifica.
Come si può leggere tra le righe di questo paper pubblicato nel 2017 sulle pagine del Taiwanese Journal of Obstetrics and Ginecology, una dieta a basso contenuto di proteine durante la gravidanza può interferire con l’adeguato equilibrio lipidico, favorendo l’insorgenza di patologie cardiovascolari.
Alla base di tutto troviamo gli effetti della carenza di amminoacidi, che hanno un impatto sulla secrezione di insulina da parte delle cellule del pancreas del feto.
Che studi ha alle spalle il nutrizionista?
Quando si inizia la ricerca dei professionisti sanitari dai quali farsi seguire durante la gravidanza, è essenziale informarsi bene prima sul loro percorso formativo.
In questo modo, si ha la certezza di non avere a che fare con persone che esercitano in maniera abusiva la professione.
Ecco, nel caso del nutrizionista, quali sono gli step formativi necessari per lavorare:
Laurea magistrale in classi pertinenti: tra queste è possibile citare la LM-6, Biologia, o la LM-61, Scienza della Nutrizione Umana.
Superamento di un esame di Stato basato su quattro prove.
Iscrizione alla sezione A dell’Albo Nazionale dei Biologi.
Investendo pochissimo tempo, si evita di mettere in mano un aspetto essenziale della propria salute a chi non ha le giuste competenze.
L'importanza della figura del nutrizionista nel primo trimestre di gravidanza

Nel corso del primo trimestre, contattare un nutrizionista per donne in gravidanza è importante per diversi motivi.
Il primo riguarda il fatto di sradicare la convinzione limitante secondo la quale in gravidanza sia necessario mangiare per due.
Come ricordo spesso, bisogna mangiare due volte meglio.
In questi casi, un nutrizionista in gravidanza esperto può fornire spiegazioni chiare in merito alle peculiarità del fetal programming,
Concetto del quale si è iniziato a parlare 30 anni fa grazie al biologo David Barker chiama in causa l’impatto di eventi critici della gravidanza sull’espressione genica del feto e, di riflesso, sulla salute del neonato, del bambino e dell’adulto.
Tra i vantaggi che derivano dal rivolgersi a un nutrizionista in gravidanza fin dal primo trimestre troviamo le dritte per alleviare le nausee.
Ecco alcuni dei suggerimenti principali:
Consuma pasti frugali e frequenti;
soprattutto se soffri di nausea mattutina, consuma ogni tanto cibi secchi;
idratati in abbondanza e a intervalli regolari;
punta su preparazioni fresche e facili da digerire.
Un’altra dritta preziosa prevede il fatto di masticare il più a lungo possibile, così da favorire i processi digestivi.
il ruolo del nutrizionista nel secondo trimestre
Evitare il fai da te e rivolgersi a un nutrizionista in gravidanza è fondamentale pure nel secondo trimestre.
In questo periodo, la vita della donna in attesa è caratterizzata da diverse evenienze fastidiose che possono essere alleviate grazie all’alimentazione.
Nell’elenco spicca il bruciore di stomaco.
Un nutrizionista esperto nell’accompagnare donne in dolce attesa può raccomandare diversi comportamenti che aiutano a tenere sotto controllo questo sintomo, causato, nel secondo trimestre, dalla pressione dell’utero in crescita sullo stomaco.
Ecco alcuni di questi suggerimenti:
Evitare pasti irregolari;
riduzione dell’apporto di cibi acidi, speziati e di caffè;
consumare pasti frugali e non troppo pesanti.
Importantissima in questa parentesi della gravidanza è anche la prevenzione dell’eccessivo aumento ponderale.
In media, l’incremento del fabbisogno energetico è pari a 350 kcal al giorno.
Parliamo di un aspetto di massima importanza per la salute di mamma e nascituro.
Le conseguenze di un eccessivo aumento di peso in gravidanza comprendono:
Insorgenza di diabete gestazionale;
Polidramnios, ossia aumento non fisiologico della quantità di liquido amniotico, evenienza che può avere conseguenze come la rottura pre-termine delle membrane;
peggioramento del mal di schiena a causa dell’incremento del carico ponderale.
La prevenzione di sovrappeso e obesità in gravidanza è essenziale anche per evitare che, a causa della macrosomia del neonato, diventi necessario procedere a un parto operativo.
Il prezioso contributo del nutrizionista in caso di diabete gestazionale
Il contributo del nutrizionista in gravidanza è decisivo anche in caso di diabete gestazionale, una patologia da non trascurare in quanto può causare macrosomia fetale e un aumento del rischio di diabete di tipo 2 nella mamma dopo il parto.
Seguire un piano nutrizionale adeguato quando si ha il diabete gestazionale non vuol dire ridurre l’apporto calorico, ma scegliere con attenzione le fonti di carboidrati.
Eccone alcune la cui assunzione dovrebbe essere ridotta al minimo o meglio ancora interrotta:
Bibite zuccherate;
dolciumi industriali e dessert in generale;
succhi di frutta.
Importante è anche seguire lo schema dei tre pasti principali e dei due spuntini a metà mattina e a metà pomeriggio.
Tornando alle fonti di carboidrati, ricordiamo i benefici dei cereali integrali - cruciale è spaziare il più possibile - e di fare attenzione alla frutta, ricca di nutrienti preziosi come le vitamine e i minerali, ma anche fonte di zuccheri semplici.
Questo non significa che vada esclusa!
Basta armarsi di buon senso e puntare su porzioni piccole nei casi in cui in tavola c’è quella molto zuccherina (banana, uva etc.).
Nutrizionista in gravidanza nel terzo trimestre

L’affiancamento di un nutrizionista in gravidanza nel terzo trimestre è decisivo per diversi motivi:
Consolidamento di alcune buone abitudini adottate nei trimestri precedenti, a partire dall’esclusione di cibi pro-infiammatori come le farine raffinate e i prodotti lattiero caseari, scelta fondamentale per la prevenzione delle coliche neonatali (come spiego qui, non sono assolutamente fisiologiche e dovute all'immaturità intestinale);
finalizzazione degli snack da mettere nella borsa del parto e da consumare durante il travaglio;
consigli su come seguire un’alimentazione sana durante la degenza ospedaliera (il che vuol dire, per esempio, farsi portare del burro chiarificato da casa onde evitare le colazioni all’insegna dell’eccessivo carico glicemico a base di pane e marmellata).
Nel corso del terzo trimestre, e non solo, la figura del nutrizionista gravidanza aiuta, lavorando fianco a fianco con quella del curante, a gestire la supplementazione di ferro in caso di anemia.