Metodi naturali di induzione: i consigli dell'ostetrica
Introduzione
Il tema dei metodi naturali di induzione è comprensibilmente al centro delle curiosità e dei dubbi delle mamme in attesa.
Nulla di strano, se ci si ferma un attimo a pensare: informarsi su quello che si può fare per evitare l’induzione farmacologica del travaglio, che comporta il concretizzarsi di dinamiche non fisiologiche, è normalissimo!
Per chiarire meglio la questione, ho preparato questo contenuto, corredandolo con un indice così da darti modo, se lo desideri, di approfondire nel dettaglio gli aspetti che ti interessano di più semplicemente cliccando sul titolo dei paragrafi.
Ti ricordo che, per intraprendere un viaggio all’insegna della consapevolezza e delle informazioni scientifiche e puntuali in vista del giorno della nascita del tuo cucciolo, c’è il videocorso preparto multidisciplinare curato dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, l’ostetrica della DrSilva Academy.
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Metodi di induzione naturali: quali sono?
Che cosa si può fare, quindi, se ci si sta avvicinando alle 40 settimane - o addirittura questo traguardo è stato superato - e non c’è ancora traccia di inizio del travaglio? Vediamolo nei prossimi paragrafi!
Rapporti sessuali
I rapporti sessuali completi e soddisfacenti a fine gravidanza possono essere inclusi nel novero dei metodi naturali di induzione.
Come mai? Per due motivi.
Il primo riguarda il fatto che, nella futura mamma, vengono stimolate tutte quelle parti del corpo, perineo e cervice uterina in primis, che andranno incontro a grandi cambiamenti durante il travaglio.
Il secondo, invece, è legato alla presenza, nel seme maschile, delle prostaglandine.
Classificate chimicamente come acidi ciclopentanoici, vengono sintetizzate soprattutto nelle vescicole seminali.
Il loro rilascio favorisce la maturazione della cervice uterina, preparandola al meglio all’inizio del travaglio.
Stimolazione dei capezzoli
Proseguendo il nostro viaggio alla scoperta dei metodi naturali di induzione, incontriamo la stimolazione dei capezzoli.
Quando li si chiama in causa, è importante rammentare il loro essere dotati di terminazioni nervose che permettono un importante rilascio di ossitocina.
Somministrata, in versione sintetica e per via endovenosa, durante il parto indotto per via farmacologica, è un ormone che, naturalmente, viene sintetizzato dalla neuroipofisi, struttura alla base dell’encefalo.
I suoi benefici a termine di gravidanza? La capacità di stimolare l’attività contrattile delle pareti dell’utero.
A questo punto, è naturale chiedersi come procedere alla stimolazione.
Si può, per esempio, sfregare i capezzoli con i polpastrelli per pochi secondi, ripetendo il gesto ogni 2 - 3 minuti per un’oretta.
Si può chiedere l’aiuto del partner? Ovviamente sì!
Fonti di fitoestrogeni
Come ricordato in questo video dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, per favorire la partenza naturale del travaglio è utile iniziare ad assumere, già dalle 37 settimane di gravidanza circa, fonti naturali di fitoestrogeni.
Qualche esempio? L’infuso a base di foglie di lampone - se ne possono bere anche 2 o 3 tazze al giorno a fine gravidanza - e la tisana al fieno greco.
Esercizio fisico
La gravidanza, il travaglio e il parto, come ricorda la Dottoressa Alvisi nel suo videocorso, sono un lavoro del corpo.
Non c’è quindi da stupirsi se, tra i metodi naturali di induzione del secondo, compaia anche l’esercizio fisico.
Ovviamente non è il caso di strafare! La classica passeggiata all’aria aperta - possono bastare 20/30 minuti - va benissimo aiuta tanto il cucciolo a ottimizzare la pressione sul collo dell’utero.
Ottimi sono pure il nuoto - lo stile a rana è particolarmente benefico per il pavimento pelvico - e il fare le scale.
In generale, è importantissimo cercare di scegliere una tipologia di attività fisica che non limiti la libertà di movimento del bacino.
I cibi piccanti favoriscono l'avvio del travaglio?
L’assunzione di cibi piccanti non è inclusa tra i metodi naturali di induzione del travaglio scientificamente provati.
Alcune mamme affermano di aver sperimentato la sua partenza e l’inizio delle contrazioni dopo aver mangiato cibi irritanti per il sistema digestivo, ma si tratta di aneddoti personali: non ci sono, come già detto, prove scientifiche a supporto di ciò.