scritta episiotomia in primo piano e mamma incinta con mano sulla pancia

Episiotomia: cos'è, pro, contro, prevenzione, cosa fare dopo

Introduzione

L’episiotomia è un tema molto caldo tra le donne in dolce attesa. Se stai cercando informazioni in merito e vuoi sapere di preciso cos’è, quali sono i pro e i contro, come prevenirla e cosa fare dopo, questo articolo fa per te.


Per aiutarti a gestire meglio la lettura, ho creato anche un indice. Ti interessa un determinato paragrafo? Clicca sul titolo corrispondente per approfondire.


Come sempre, ti invito a venirmi a trovare su Instagram in caso di dubbi o domande una volta terminato di leggere il contenuto.

Prima di iniziare, ti lascio alcune info utili:

Cos'è l'episiotomia

L’episiotomia è un’incisione chirurgica che può essere praticata a livello dei tessuti del perineo e della parete posteriore della vagina nel corso dell’ultima fase del parto. 


Lo scopo è quello di allargare l’orifizio vaginale per favorire il passaggio del feto.


Come ricordato in questo video dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, ostetrica indipendente dal 2013, nel corso degli ultimi tre decenni sono aumentati a dismisura i casi che hanno visto un ricorso alla pratica dell’episiotomia in assenza di precise indicazioni.

modellino del perineo, il distretto anatomico dove viene praticata l

Perché viene praticata

Fino a qualche decennio fa, il personale medico e ostetrico considerava la pratica dell’episiotomia il gold standard per prevenire le lacerazioni spontanee al perineo durante il parto.


Grazie a numerosi studi scientifici, è stato possibile scoprire che, nelle donne sottoposte alla suddetta incisione chirurgica, erano maggiori le problematiche a carico del pavimento pelvico (si parla chiaramente di un confronto con le mamme non episiotomizzate di routine e andate incontro a lacerazioni spontanee).


In alcuni casi l’episiotomia può effettivamente velocizzare la nascita, riducendo la durata della fase espulsiva del parto. 


Come già accennato, il ricorso a questa procedura chirurgica deve avvenire in presenza di specifiche indicazioni. 


Tra queste, rientra la palese sofferenza del feto.


Si può ricorrere all’episiotomia, per esempio, quando si nota un rallentamento del battito cardiaco del piccolo. 


Davanti a queste evenienze, diventa urgente un intervento esterno avente il fine di accelerare la sua venuta al mondo.


Come sottolineato sempre dalla Dottoressa Alvisi nel video linkato in precedenza, la protezione del perineo non può essere considerata un’indicazione per l’esecuzione dell’episiotomia.

Episiotomia e lacerazioni spontanee: le differenze

Nelle righe precedenti, ho fatto cenno alle lacerazioni spontanee. In cosa si differenziano dall’episiotomia?


 Inizio a dire che, quando le si chiama in causa, si inquadra una situazione in cui i tessuti del perineo, sottoposti a una pressione da parte della testa del piccolo, si sfibrano e si aprono.


Le lacerazioni spontanee del perineo possono essere di diversi gradi. Si parte dal primo, il meno grave, per arrivare, in crescendo, fino al quarto


Premettendo il fatto che non è detto che si verifichino sempre, è doveroso specificare che, nei casi in cui si concretizzano, sono di grado lieve.


Un’altra cosa importante da specificare riguarda il fatto che, nel momento in cui la lacerazione spontanea ha luogo, i tessuti del perineo è come se si strappassero. Non vengono, infatti, tranciati di netto.


Ricucire un tessuto che non è stato interessato da uno strappo netto è molto più semplice. 


Degno di nota, inoltre, è il processo di cicatrizzazione meno doloroso, per non parlare della perdita di sangue inferiore.


Nelle situazioni in cui, invece, viene praticata l’episiotomia, con il taglio netto si va a impattare non solo sulle strutture cutanee, ma anche su quelle sottocutanee e muscolari oltre che sui nervi.


Dal quadro appena descritto è chiaro che, nel momento in cui si pratica la suddetta incisione chirurgica, si causa un danno certo e di gravità non indifferente per prevenirne uno il cui verificarsi è incerto e le cui conseguenze sono, in media, molto meno gravi.

Pro e contro dell'episiotomia

Quali sono i vantaggi derivanti dalla pratica dell’episiotomia? Quali, invece, i principali contro


Rispondiamo alla prima domanda specificando che, con l’incisione chirurgica dei tessuti del perineo, si vanno a liberare i tessuti molli nel corso della fase espulsiva del parto.


Questo risultato, però, comporta svantaggi non indifferenti, soprattutto nei giorni immediatamente successivi al parto.


In quello che è un momento delicato e prezioso per la costruzione del legame mamma - bambino, i postumi dell’episiotomia sono quasi sempre all’insegna di una 

notevole percezione del dolore.


Come già accennato, è notevole anche la perdita di sangue ed è necessario curare e trattare nel modo giusto la cicatrice dell’incisione chirurgica.


Quest’ultima, ribadisco, riguarda diversi strati. Per tale motivo, è cruciale trattarla tempestivamente in modo da prevenire la formazione di tessuti fibrotici.


Un altro contro rilevante dell’episiotomia riguarda il rischio di avere a che fare, anche a distanza di anni dall’incisione, con problematiche a carico del pavimento pelvico, che può essere interessato da quadri di ipertono o di iposensibilità.


Da non dimenticare, inoltre, è il rischio di sperimentare problematiche riguardanti l’espulsione incontrollata di urina.


Prolasso degli organi genitali e dolore in fase di ripresa dei rapporti sono altre conseguenze di forte portata con cui hanno spesso a che fare le donne che vengono sottoposte all’episiotomia durante il parto.


visita con controllo del pavimento pelvico dopo episiotomia

Come prevenirla

La risposta è sì: l’episiotomia può essere prevenuta. Esistono numerosi strumenti che permettono di farlo. Il primo riguarda la scelta consapevole del luogo dove partorire. 


In tutto questo è cruciale tenere conto del fatto che, per l’OMS, il tasso di episiotomia ideale è compreso tra il 10 e il 15%. 


Con questo dato in mano, nel momento in cui si sceglie dove partorire è opportuno informarsi sul tasso di donne che vengono sottoposte all’incisione chirurgica dei tessuti del perineo.


Quando si parla di prevenzione dell’episiotomia, è doveroso citare anche il fatto di evitare, a meno di indicazioni contrarie estremamente gravi, di velocizzare la fase espulsiva.


Come mai? Il motivo è legato al ruolo dei movimenti a stantuffo che il piccolo compie per uscire dal canale del parto. 


Il loro contributo è importantissimo per la distensione dei tessuti.


Anche le posizioni che si assumono durante il travaglio possono aiutare a prevenire l’episiotomia. 


Il consiglio dell’ostetrica è quello di focalizzarsi su posizioni in grado di favorire l’apertura della parte inferiore del bacino e la distensione dei tessuti del perineo.


Da evitare assolutamente è la posizione ginecologica durante il parto, la più scorretta in assoluto per la fisiologia della mamma e del suo cucciolo.


Pure il parto in acqua, a cui ho dedicato questo video che mi vede sempre in compagnia della Dottoressa Alvisi, è una strategia preventiva da prendere in considerazione.


Rammento che, nel piano del parto, documento scritto e firmato dalla futura mamma in cui vengono esplicitate le preferenze in merito alla gestione della nascita, si può specificare che non si vuole l’episiotomia (a meno di indicazioni specifiche).

Quanto ci mette a guarire?

I tempi di guarigione dell'episiotomia possono variare, indicativamente, dai 14 giorni alle 6 settimane.


Nel corso dei primi 40 giorni dopo il parto, la ferita viene costantemente monitorata pere prevenire l'insorgenza di infezioni.

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