biberon a orari

Biberon a orari: sì o no?

Introduzione

Biberon a orari: sì o no?


Questa domanda è frequente fra le mamme che allattano artificialmente.


I dubbi sul tema sono numerosi, motivo per cui ho preparato per te questo articolo, che spero ti aiuti ad approcciarti al viaggio dell’allattamento con le idee chiare e con serenità.

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Latte artificiale a richiesta o a orari?

biberon a orari

Il biberon a orari, con le conoscenze scientifiche attualmente accertate e disponibili, non è la scelta giusta quando il neonato è allattato artificialmente.


I dubbi delle neomamme sono frequenti in quanto, in passato, i pediatri raccomandavano l’approccio a orari con la convinzione di aiutare i caregiverdel neonato ad avere maggior controllo sulle quantità.


Si credeva, inoltre, che il biberon a orari aiutasse il piccolo ad acquisire regolarità nel sonno.

I vantaggi dell'allattamento a richiesta con il biberon

Evitare di adottare lo schema rigido del biberon a orari è fondamentale per il benessere del bambino.


Sono diverse le testimonianze scientifiche da citare.


Una delle più interessanti è lo studioInfant feeding: the effects of scheduled vs. on-demand feeding on mothers’ wellbeing and children’s cognitive development.


Pubblicato nel 2012 e condotto da esperti attivi presso le Università di Oxford e dell’Essex, ha preso in considerazione i dati di oltre 10.000 bambini, ha permesso di scoprire che l’allattamento a orari, sia al seno, sia al biberon, è associato, nel bambino, ad outcome più bassi in ambito cognitivo e di risultati accademici.

Biberon a orari o a richiesta: le linee guida scientifiche

biberon a orari

L’allattamento artificiale, a differenza di quello al seno, prevede, di base, una forma di controllo da parte del genitore.


Necessario, per esempio, è dosare le quantità (parlerò meglio dei motivi nei prossimi paragrafi).


Le linee guida di istituzioni scientifiche come i CDC (Centers for Disease Control and Prevention) danno indicazioni chiare su ogni quante ore dare il biberon: per i primi mesi, ogni 3-4 ore (il tempo va calcolato dall’inizio della singola poppata).


Si tratta di indicazioni canoniche? Assolutamente no!


Per rendersene conto, basta ricordare che un neonato nato a termine può pesare da poco più di 2 kg a oltre 4.


Non servirebbe nemmeno ricordare che le esigenze di nutrizione sono diverse.

Il super potere dell'osservazione del neonato

biberon a orari

Chiedersi quante ore ci sono tra un biberon e l’altro vuol dire, come abbiamo appena visto, chiamare in causa dei consigli scientifici autorevoli ma, ribadiamo, non rigidi e vincolanti.


La mamma, per gestire al meglio tutto quello che riguarda la proposta del biberon a orari e avvicinarsi il più possibile all’approccio a richiesta tipico dell’allattamento al seno a richiesta, osservare con attenzione i segnali del neonato.


Eccone alcuni dei principali:


  • Bambino che gira la testa da una parte all’altra;

  • neonato che tira fuori la lingua;

  • bocca aperta.


Altro consiglio pratico importante è quello di strofinare la tettarella del biberon sulle labbra del piccolo, in modo da dargli l’input per cercarla attivamente.

Pure i movimenti di gambe e braccia sono  segnali di fame da non trascurare in quanto precoci. 


L’importante è non arrivare ai tardivi, che comprendono:


  • Pianto inconsolabile;

  • aumento del tono dello stesso.

  • rossore in volto.

Cosa fare se il neonato ha fame prima delle tre ore?

Se il neonato ha fame prima delle tre ore è opportuno, come già detto, svincolarsi dagli schemi del biberon a orari.


Tale evenienza, oltre a essere legata ad aspetti soggettivi come le dimensioni del piccolo, è frequente in momenti come gli scatti di crescita.

Come impostare l’allattamento con il biberon: i segnali di sazietà del bambino

biberon a orari

Gestire in maniera intelligente la somministrazione del biberon a orari vuol dire, parlando sempre di osservazione del bambino, capire quando il piccolo è sazio.


Si tratta di un obiettivo di massima importanza in quanto i bimbi allattati con formula sono più a rischio di eccesso di peso e dismetabolismi.


Normalissimo è che anche dopo aver soddisfatto il proprio fabbisogno energetico continuino a ciucciare, ma non perché vogliono più latte.


Il motivo è legato al benessere che la suzione regala loro.


Ecco perché è importante, come già detto, comprendere i segnali di sazietà. 


Tra i principali rientra la distensione delle dita di mani e piedi.


Può anche capitare che il piccolo si stacchi dalla tettarella. 

Essenziale è continuare a osservarlo bene, in modo da capire se si tratta di una piccola pausa o se effettivamente non ha più fame.


Regola di igiene importantissima: il latte artificiale eventualmente avanzato deve essere buttato subito (la saliva è un potentissimo contaminante).

L'importanza della scelta del biberon

Per evitare che il neonato si alimenti eccessivamente, è importante scegliere bene il biberon.


La caratteristica principale? 


Il fatto che, una volta capovolto, il biberon non perda latte.


Si tratta di un aspetto basilare per favorire la regolarità del flusso.

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